Capitolo VII

528 27 0
                                    

Dopo una quindicina di minuti il campanello dell'appartamento di Elia suona.

«Immagino che sia il tuo cavaliere.» dice Elia, ridendo.

Io in realtá spero di no. Non voglio che Elia e Finnick litighino, sono venuta qui solo perchè cercavo un po' di relax.

Elia apre la porta e fa entrare Finnick che, ovviamente, è incazzato nero.

«Spiegami perchè cazzo sei venuta qua!» urla mentre viene verso di me.

«Non avevo voglia di stare da mia nonna.» rispondo.

«E allora ti è sembrato opportuno venire qui? Ti rendi conto di che rischi corri?» la vena del collo che gli si gonfia quando è arrabbiato sembra sul punto di esplodere.

«Sai,» dice Elia. «solo perchè tu hai violato una bambina non significa che siamo tutti cosí. Anzi, ad Ariel piace scopare con me. Vero, Ariel?»

Questo non me l'aspettavo. Mi sento imbarazzata, ma allo stesso tempo vorrei ucciderlo.

«Fatti i cazzi tuoi. Ariel, andiamo.» dice Finnick.

Non voglio complicare le cose e quindi seguo Finn fuori dall'appartamento di Elia.

Quando usciamo dal palazzo Finnick si gira di scatto verso di me.

«Mi spieghi che cazzo hai in mente?» urla.

«Cazzo, Finn. Calmati!» rispondo.

«No, non mi calmo. Non capisci che é pericoloso? Tutto quello che stai facendo lo è. Fumare, usare droghe, parlare con quel tizio, darla come fosse pane!»

Ah. Quindi è questo che pensa? Davvero?

«Darla come il pane?! Dici sul serio?!» non so se piangere o prenderlo a pugni, ma le lacrime decidono di uscire da sole.

«Quindi avevo ragione! Ieri sera è stato solo un tuo sfizio! Mi fai schifo!» corro via piangendo.

«Ariel, aspetta!» urla Finn. «Sai che non intendevo quello!»

Ma questa volta non voglio perdonarlo. Non ora, almeno. Non mi va di essere presa in giro e non mi va di stare ancora male per un ragazzo che in realtá non mi piace: ho solo fatto confusione tra amicizia e amore.

Vorrei che la nostra amicizia tornasse come prima, vorrei che lui tornasse ad essere come un fratello maggiore per me. Forse dovrei evitare di parlare con lui per un po', in questo modo entrambi potremo capire cosa vogliamo.

***

È il giorno di S.Stefano, non so bene cosa faró oggi, perchè se gli altri escono ci sará sicuramente Finn, e non mi va di vederlo.

Il mio telefono squilla.

«Pronto?!» rispondo.

«Ariel!» la voce dall'altra parte è quella di Mirko.«Come stai?»

«Bene, tu?»

«Bene! Ascolta, io e Mike oggi volevamo andare a comprare qualcosa da mettere a Capodanno. Vieni con noi?»

Ci penso un attimo.

«Gli altri ci sono?» chiedo.

«No. Siamo solo io, te e Mike. Luke e Julie volevano stare soli e Mat e Finn sono in montagna coi parenti. Allora?»

Perfetto!

«Certo, va bene. Per che ora?»

«Riesci a prendere il treno delle 14? Ti veniamo a prendere in stazione.»

BadWhere stories live. Discover now