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"Oddio che bella che sei, Amber!", Kate giocava con la piccolina sul divano.
A tre mesi dalla nascita, Amber era tutta il padre. Occhi azzurri e capelli scuri. Il carattere era come Armand, era determinata, le cose che voleva le doveva ottenere. E non c'erano versi di farla ragionare.
"E il papà? Ti vedo bene, Armand!", gli diede un buffetto sulla spalla. E lui sorrise trascinandomi sulle sue ginocchia. "Le mie due donne stanno bene, di conseguenza anche io sto bene"
Gli posai un bacino sulla guancia e presi a giocare con la sua fede nunziale alla mano sinistra. "Domani sera vengono a cena a casa nostra Klaus e Kristel.. vieni anche tu?"
Kate sorrise "Mi piacerebbe, ma a patto che possa cucinare cibo cinese!"
Risi "Andata!"
Amber agitava le manine in direzione di Armand, il quale la prese in braccio appoggiandola sulla gamba sinistra.
Guardai la bellissima scenetta dove mio marito giocava con mia figlia. Incrociai le braccia mostrando falsa gelosia ironica "Vuole più bene al padre che alla madre questa marmocchietta"
Armand si alzò e mise la bimba sul divano accanto a Kate "Riportacela stasera"
Lo guadai interrogativa "Perché? Ti sei già stufato?"
Mi mise le braccia intorno alla vita strusciando il naso contro il mio collo "Ho bisogno di un momento solo con la mia ragazza"
Kate sorrise maliziosamente "Tranquilli ve la riporto io. Voi fate le vostre commissioni"

"Ti amo, tanto tanto", Armand mi accarezzò lungo i fianchi nella vasca gigantesca piena di schiuma.
Chiusi gli occhi appoggiando la testa al suo petto "Mi mancava un bagno così.."
Mi baciò sulla nuca "Siamo genitori snaturati"
"Pessimi genitori", scherzò lui.

"Armand.. ", mi voltai rannicchiandomi sul suo petto. Lasciando bagnare i capelli sciolti. "Dobbiamo rimediare il nostro mancato anniversario"

"Con tutta questa confusione ce ne siamo dimenticati.. Sono un pessimo marito", disse con una punta di sconforto.

Gli accarezzai la guancia "No tesoro, non sei un pessimo marito. Anzi, sei tutto il contrario e sei ben lontano dall'essere pessimo. Sei l'uomo che tutte le donne vorrebbero avere. Sai essere dolce, passionale, tenero ma anche geloso e a volte insopportabile. E rimedieremo. Ti giuro che rimedieremo a questo piccolo particolare"

Mi baciò con dolcezza "Cosa farei senza di te?"

Risi "Non vivresti"

"Presuntuosa"

"Chissà da chi ho ripreso", dissi guardandolo maliziosamente.

Rise buttando il collo all'indietro, ed io mi avventai sulla sua gola ricoprendolo di baci e morsettini. "Adoro mio marito". Lui emise un piccolo gemito ed io continuai "Ti piace eh?"

Annuì chiudendo gli occhi "Sei una continua provocazione"

Ridacchiai passandogli una mano sul petto nudo "Ho vinto il premio nobel per la provocazione"

Si contorse sotto di me e mi catapultò salendo sul mio corpo "Adesso ti provoco io, però"

Risi divertita ed emisi un urletto "Adoro  mio marito"

Avvolta nel mio vestitino azzurro senza spalline, mi stavo allacciando il cinturino delle scarpe blu notte. Klaus, Kristel e Kate stavano per arrivare, e la domestica aveva apparecchiato. I miei capelli biondi erano intrecciati in una treccia a lisca di pesce, e il leggero gonfiore alla pancia quasi non si vedeva più.
Lo schermo del mio cellulare si illuminò di scatto, ed emise un triillio, segno dell'arrivo di un messaggio. Era da un numero sconosciuto, quasi esitai a leggerlo. Ma la mia curiosità ebbe la meglio. -Ebbene sì, piccola stronzetta assetata di soldi. Klaus sta male, anche se non lo da a vedere. Ho una cura che potrebbe rallentare la sua morte, o forse salvarlo. 100.000 dollari dal tuo bel maritino, e ti do il primo inidizio. NON FARNE PAROLA, o a pagarne le conseguenze sarà proprio lui. Baci-

"Ellen, scendi?", Armand mi chiamò dalla sala da pranzo.

Degludii, e mi misi in faccia un sorriso finto. "Arrivo, amore"

Ero nella merda.

Un cuore che batte ||4||Where stories live. Discover now