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"E mi ha detto che non mi dovevo disturbare a tornare", piansi sul divano di Michele come se una fontana. Avevo trovato conforto in lui e Bell.. michele c'era sempre per me, e Bell per quanto all'inizio poteva starmi sulle scatole ora si stava dimostrando gentile. Quasi..

"Quello stronzo non ti merita Ell..", Michele mi accarezzava il braccio cercando di tranquillizzarmi "Per quanto siamo amici ora mi vergogno di lui.."

"Io lo amo...", mormorai tra le lacrime.

Bell aveva in braccio Amber "Ellen non tornare da lui.. é pazzo!"

Bevvi un sorso di succo di frutta "Lui non mi ama.."

"Ti ha preso in giro..", Michele sembrava furioso. "Quel bastardo.."

"Voglio mandare a dormire..",  presi mia figlia ed andai al piano di sopra, dove Bell aveva preparato una camera per me ed Amber.

Il cellulare mi vibrò. Ebbi paura a scoprire chi fosse.
Armand

Era la decima volta oggi che mi chiamava..

Risposi. "Armand.."

La sua voce era.. fredda. "Ellen dove cazzo sei?"

"Ti importa?", feci tagliente.

Silenzio. "Voglio saperlo"

Risi "Davvero? Sei solo un maniaco del controllo! E mi tratti come se fossi un oggetto! Mi lasci.."

Mi interruppe "Sei tu che te ne sei andata"

"Lo so", ero acida.

Silenzio. Urlò "Ellen dove cazzo sei?!"

Presi coraggio "Da Michele"

Urlò ancora di più "Vattene da lui!"

"Se no?! Vieni qua e mi riprendi?! Vai al diavolo!", feci chiudendo la chiamata.

"Ellen. Se ti serve qualcosa, sono di fianco", mi disse Michele gentile.

Sorrisi. "Lo so. Grazie"

Mi misi a letto. Ma prima, ricevetti un messaggio... dallo sconosciuto -Buonanotte cucciola. Presto sarai mia-

Mi svegliai alle sette, Amber ancora dormiva. Accesi il cellulare e vi trovai un messaggio di Armand. Beh.. piu di uno..

-Buongiorno Ell-

-Ellen. Sei sveglia?-

-Amber???-

-Ellen. Rispondi!-

-Ellen Gibbs Gilbert!-

-ELLEN RISPONDI A QUESTO MALEDETTO CELLULARE-

Scrissi un breve messaggio -Mi sono alzata ora. 'Giorno anche a te-

Michele era di sotto "Buongiorno bellezze!"

Sorrisi "Buongiorno a te"

"Bell é partita per Miami qualche giorno.. lavoro.."

Restai sorpresa "Ah.. capisco. Beh. Non c'é problema"

"Certo che no", mi bació la guancia e accarezzò Amber. "Siete bellissime"

Era così gentile.. "Grazie..", andai a dare il biberon ad Amber. E presi un bel libro da leggere, avrei passato così la mia giornata.

con mia figlia

E con i libri.

Senza Armand..

PUNTO DI VISTA DELLO SCONOSCIUTO

"Ce l'ho in pugno. So ogni suo minimo movimento". Feci al telefono con la ragazza dai caprlli neri. "Hanno litigato. Ora sarà ancora più facile estorcerla"

La ragazza rise sarcastica "E quel cretino di Armand sta impazzendo. Le hai dato fuoco?"

"Ormai la rossa é fuori gioco. Ora mi serve mettere ancora più fuoco tra Ellen e Armand", dissi io.

"Come farai?"

Ridacchiai "Si fida di me"

Un cuore che batte ||4||Where stories live. Discover now