𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐈𝐈 | 𝒒𝒖𝒂𝒕𝒕𝒓𝒐 𝒂𝒏𝒏𝒊

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Lasciare Taehyung per raggiungere l'azienda ormai abbandonata dei genitori di Jimin fu una delle scelte più difficili da prendere eppure non avevo potuto fare a meno che raccattare qualche scusa e lasciare casa sua ripromettendogli di far ritorno entro sera.

I ragazzi avevano bisogno di me ed io avevo bisogno di gestire ogni cosa nel migliore dei modi in modo da evitare possibili perdite; i ragazzi ora erano una mia responsabilità e non avrei permesso in qualsiasi modo a qualche insulsa organizzazione di metterci i bastoni tra le ruote.

Nessuno ci avrebbe rubato il terzo posto in classifica.

«Capo!» e fu proprio uno dei ragazzi a raggiungermi non appena varcai il parcheggio sotterraneo. «Abbiamo notizie importanti e piuttosto urgenti»

«Avvisa gli altri e portali tutti nel mio ufficio, ne discuteremo insieme» lo avvisai, picchiettandogli la spalla come incitamento a fare in fretta. «Ah Yunho- Aspetto una visita da Seokjin quindi vedete di non aggredirlo al suo arrivo» mi assicurai di avvisarlo, visto le lamentele subite dal biondo quando ─ senza alcun avviso ─ era piombato qui, venendo ovviamente aggredito e legato dai miei ragazzi.

Mi spostai dunque verso il mio ufficio, accendendo il pc e controllando rapidamente la situazione della classifica, ringhiando infastidito nel vedere diverse x rosse segnate accanto alcuni nomi; non siamo ancora a fine mese e quindi la classifica non si aggiornerà per un po' ma tutti quei segni rossi sono il risultato di sanguinose battaglie che hanno portato alla completa distruzione di un'intera organizzazione e di conseguenza alla morte di tutti i suoi componenti.

Non appena sentii bussare alla porta, incitai i ragazzi a prendere posto sulle varie poltrone, prendendo poi un bel respiro.

«Ho visto la classifica» iniziai, osservandoli abbassare lo sguardo.

«È stata Phantom» parlò Hongjoon, seguito dall'annuire degli altri. «Ha fatto strage dalla ventiquattresima alla diciassettesima posizione e sta risalendo più in fretta di quanto avessimo previsto» spiegò, voltandosi poi verso il rosso, Mingi.

«Il problema sta nel fatto che non riusciamo a recuperare alcuna informazione su di loro, abbiamo visionato i luoghi di battaglia ma non abbiamo mai trovato nulla che potesse aiutarci ad identificare l'organizzazione..» ringhiò infastidito, stringendo i pugni sulle cosce con fare preoccupato e allo stesso tempo impotente. Percepivo chiaramente il suo stato d'animo perché prima di diventare capo di un'organizzazione criminale io stesso ero stato dall'altra parte, dalla parte del ragazzino preoccupato e timoroso nel momento in cui la situazione si faceva più complicata o semplicemente del ragazzino che spesso e volentieri sentiva il bisogno di aiutare, ritrovandosi però a sentirsi sempre inutile, rimpiazzabile e fastidiosamente impotente. «È un'organizzazione fantasma»

«Conoscere il loro volto è sicuramente importante ─ e Seokjin farà di tutto per aiutarci ad identificarli ─ ma ora abbiamo bisogno di dare supporto alle organizzazioni intorno alla quindicesima posizione, dobbiamo rinforzare i legami con i nostri alleati e dimostrare di essere davvero intenzionati a creare un'alleanza seria e duratura» spiegai, alzando lo sguardo verso la porta nel momento in cui questa si aprì mostrando il biondo. «Seokjin, tu hai qualche informazione in merito ai prossimi attacchi di Phantom? Su quale organizzazione nello specifico vuole buttarsi?»

Vidi i ragazzi sussultare alla presenza del più grande informatore dell'intera Corea ma allo stesso tempo tenerlo d'occhio ben consci di come un tempo fosse stato anche lo strozzino di me e Jimin.

«Ciao anche a te Jungkook» roteò gli occhi, facendo segno a San di spostarsi dalla sedia in modo da lasciargli posto. Assottigliai lo sguardo sulla sua figura e questa, non appena incrociò di nuovo i suoi occhi con i miei, alzò le mani con fare difensivo. «Hai ragione, hai ragione, lo so che non vuoi farti chiamare per nome ma mi piace farti arrabbiare, Bunny»

➽ Silver Heart | Taekook ✔  [2/2]Where stories live. Discover now