Ribalto la situazione

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"Siamo i nemici dei cattivi."


Dazai si fiondò giù dalla sua auto con una velocità impressionante. Arrivò di corsa nel luogo dello scontro.

Le scena era esattamente quella che si aspettava. Chuuya che usava corruzione e uccideva gli ultimi nemici rimasti, la radura e il magazzino semidistrutti, il terreno ricoperto di cadaveri e sangue...

Dazai storse le labbra, no, non era per niente una bella scena.

Chuuya aveva abbattuto tutti i nemici e i suoi uomini erano tutti morti, all'apparenza le uniche persone in vita nella radura erano Chuuya, anche se ridotto piuttosto male, e Dazai.

Ma il giovane sapeva che non erano soli, una presenza si nascondeva nell'attesa del momento migliore per eliminarli.

Dazai rimase lì, in mezzo alla radura, in bella vista, il capo dei nemici, con il dono dell'invisibilità, l'avrebbe attaccato a momenti, se lo aspettava, rivelando così la sua posizione.

Sentii uno sparo alle sue spalle e istintivamente si buttò di lato, il proiettile gli sfiorò appena la spalla, ferendolo di striscio, ma ne era valsa la pena, ora che sapeva la posizione attuale del nemico avrebbe potuto dedurre con più precisione le sue prossime mosse...

Un gravitone lanciato da Chuuya esplose a qualche metro da Dazai, facendolo sobbalzare.

Non poteva permettersi distrazioni... Il tempo era poco...

Il giovane sentì l'amico, sotto il potere di corruzione, fare una risata da folle, mentre scagliava attacchi al nulla, rischiando così di consumare tutte le sue energie, uccidendosi lentamente.

Doveva fermarlo.

Ma non poteva.

Non ancora, almeno.

Se lo avesse fatto il suo nemico avrebbe intuito il suo potere soprannaturale e la cosa non doveva succedere, voleva sfruttare l'effetto sorpresa. Dazai doveva toccare e catturare l'uomo mentre quello aveva ancora la guardia abbassata e non sospettava della vera natura dei suoi poteri.

- Ti prego Chuuya resisti... - Sospirò Dazai, guardando preoccupato l'amico.

Osservò con la coda dell'occhio l'amico, era parecchio ferito e corruzione non aiutava di certo, non avrebbe retto ancora a lungo.

Dazai pregò di avere abbastanza tempo per attuare il suo piano, gli bastavano giusto un paio di minuti.

Vide l'uomo capra comparire poco lontano e guardarlo cattivo: - La mafia doveva essere a corto di personale, se ha mandato solo te come rinforzi, ragazzino.

Dazai gli sorrise divertito: - Non mi ha mandato la mafia, sono qui solo per un amico...

Nel momento in cui Chuuya provò ad attaccare l'uomo nemico divenne di nuovo invisibile.

Dazai cominciò a contare a mente, immaginando le azioni che l'uomo invisibile stava per compiere...

Sicuramente lo avrebbe attaccato nel giro di pochi secondi, non poteva permettersi di tornare visibile durante un combattimento, di questo Dazai era certo.
Poi sicuramente l'uomo l'avrebbe attaccato alle spalle, sparandogli con la sua pistola, o, più probabilmente, utilizzando il coltello che aveva legato in cintura.
Sì, si disse Dazai, avrebbe di certo estratto e usato il pugnale, impedendogli così di capire dove venissero i colpi con precisione.

Dazai sorrise tra sé.

Perché al mondo erano tutti così dannatamente prevedibili?

Si girò di colpo e allungò la mano nella direzione dove aveva intuito si trovava il nemico, pronto a pugnalarlo alle spalle. Ovviamente i suoi calcoli erano esatti.

La sua mano toccò il ginocchio dell'uomo capra.

Bastò quel rapido tocco per annullare l'invisbilità del nemico, quello colto alla provvista ebbe un attimo di confusione che Dazai seppe sfruttare al meglio.

Afferrò il polso dell'uomo e lo storse mettendolo al tappeto, poi con una rapida botta in testa gli fece perdere i sensi.

Dazai si tirò su e si stiracchiò seccato: - Uffaaaa, non mi piace sporcarmi le mani...

Si sfregò i palmi e se li pulì dalla polvere sui suoi pantaloni, poi si ricordò di Chuuya perché un grosso gravitone lo evitò per un pelo.

Si riscosse di colpo e corse dall'amico ancora fuori di sè, che rideva di gusto come un folle, sanguinando copiosamente.

Dazai afferrò il polso di Chuuya mormorando: - Abbiamo vinto, ora riposati pure, Chuuya...

Gli occhi blu del ragazzo tornarono normali un istante per poi stringersi subito un un'espressione di dolore.

- Sei sempre tra i piedi tu! - Ebbe la forza di sussurrare Chuuya con un mezzo sorriso prima di crollare a terra privo di sensi.

Dazai prese Chuuya al volo e lo posò a terra dolcemente. - Resisti ancora un po', amico... Qui c'è del lavoro da finire...

Sistemò Chuuya per terra, accertandosi del suo stato di salute, sì, poteva farcela, era forte lui...

Poi Dazai si alzò con uno sbadiglio, legò bene l'uomo capra, ancora mezzo stordito ad un albero e fece una soffiata anonima alla polizia.

Se ne sarebbero occupati loro.

Guardò Chuuya riverso a terra sanguinante, Dazai aveva dell'altro da fare...

L'uomo lo guardò confuso, poi guardò la strage attorno a loro: - Nessuno era mai riuscito a battermi. Chi siete voi due?

Dazai lo guardò un istante pensieroso: - Non sei il primo ad avermi fatto questa domanda... È passato un po' di tempo, ma la mia risposta non cambia.... - Fece una pausa.

- Allora? Chi siete?- Lo invitò l'uomo a continuare.

Dazai lo fissò in silenzio ancora un istante, poi fece un sorriso mite: - Siamo i nemici dei cattivi.

I nemici dei cattivi.

Sì, erano proprio le parole giuste.

Sorrise un ultima volta al nemico, poi si voltò.

Ritornò dall'amico ancora svenuto e lo prese in braccio il più delicatamente possibile, cercando di non peggiorare lo stato delle ferite, Dazai non voleva farlo soffrire più del dovuto, anche perché... A chi piace il dolore?

Lo osservò attentamente,  valutando l'ipotesi di portarlo in qualche ospedale, poi però optò per riportarlo nel suo appartamento, conoscendo l'amico avrebbe preferito così. Dazai sapeva benissimo che Chuuya preferiva cavarsela da solo.

Si incamminò verso la sua auto e appoggiò l'amico sui sedili posteriori, poi si mise al volante e si diresse guidando lentamente e canticchiando tra sè e sè verso la casa dell'amico...

Lì avrebbe provveduto lui a curarlo, tanto ormai Dazai era un esperto di bendaggi e ferite.

Sbadigliò di nuovo, mancava poco alle tre di notte, il sonno cominciava a farsi sentire... Anche perché era la sesta notte di fila che faceva le ore piccole.

Cominciò a canticchiare un po' più forte per non addormentarsi.

Sentì Chuuya mormorare qualcosa dietro di lui e sorrise.

Uffaaa... Anche quella sera aveva del lavoro da fare...

A. A.
E niente, se la storia vi sta piacendo lasciate una stellina. Bye.

SUICIDES AND HATS (Dazai x Chuuya)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora