1. Next to me

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Something about the way that you walked into my living room
Casually and confident lookin' at the mess I am
But still you, still you want me
Stress lines and cigarettes, politics and deficits
Late bills and overages, screamin' and hollerin'
But still you, still you want me

Iris aprì gli occhi, stanca del buio che le impediva la visuale. Con sua enorme sorpresa un'altra barriera di oscurità le si estendeva davanti. Tastò il pavimento sulla quale era riversa; liscio, attraversato da delle fughe.
Vide una macchiolina bianca, sopra la sua testa e si convinse di non essere sola in quel buio.
-aiuto! Aiutatemi! -urlò rivolta a quel puntino apparentemente lontano. Nessuna risposta.
Poi quello strano puntino si ingrandì, fino a diventare un fascio di luce sulla sua testa; da bianca la luce divenne colorata.
Improvvisamente, Iris si sentì leggera, non sentiva più il peso del suo corpo e si accorse di stare levitando a distanza crescente da terra.

Lampo di luce violacea a intermittenza le balenarono davanti gli occhi, e arrivata al punto più alto, dove la luce cominciava, il mondo di ribaltò.

Ora era sul soffitto di quel posto limitato e allo stesso tempo infinito. Il pavimento era anche quello attraversato da fughe, nero e intorno a lei si alzavano delle roccie lucide, ricoperte dai riflessi rosa e violacei della luce. Fece un grosso sospiro, cercando di riordinare le idee e gli avvenimenti.

Un cerchio sottile di luce color rosa chiaro, le si parò davanti, dando inizio a un cielo stellato dalle sfumature che andavano dal blu al viola e al rosa.
Si alzò, e allungò una mano all'interno del cerchio. Stava per attraversarlo, poi un grosso tonfo la fece cadere di nuovo nell'oscurità.

Iris si alzò. Ansimava ed era sommersa in un bagno di sudore. Era sul suo vecchio materasso, seduta e i palmi puntati sulla stoffa una volta candida.
Si posò una mano sulla bocca, sospirando pesantemente. Anche se non le servivano spesso le pillole, di tanto in tanto desiderava averle ancora con se.
Buttò le gambe fuori dal lenzuolo, e lo buttò di lato; mise le scarpe e si alzò, con l'intenzione di andare nel tanto amato terrazzo.
Emma dormiva nella stanza accanto alla sua, e al contrario dei suoi genitori, dormiva silenziosamente. Ormai la ragazzina era lì da tre giorni buoni ed era entrata nelle simpatie di tutti. Camminò lungo il corridoio, ascoltando i respiri di chi dormiva dentro le stanze; si soffermò davanti la camera di Tim. Lui russava leggermente, e Iris non poté fare a meno di sorridere, pensando ai metodi che usava per svegliarlo, prima della sua morte. Una cosa strana da dire, "prima della sua morte"...
Allungò il passo, e salì la rampa di scale che portava al piano del terrazzo. Aprì il portoncino che la separava dall'aria notturna, e una ventata fresa la investì in piena faccia. Un brivido le percorse la spina dorsale, dal basso.
Poggiò i gomiti dalla pelle rovinata sulla ringhiera, e si sporse a guardare verso il basso.
Si lasciò andare, cercando di immaginare cosa sarebbe successo nel sogno, se non si fosse svegliata. Lasciò penzolare la mano al di fuori del balcone, e lasciò che il vento le giocasse tra i capelli disordinati.

Evolve {creepypasta} 2Onde histórias criam vida. Descubra agora