3. Whatever it takes

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Falling too fast to prepare for this
Tripping in the world could be dangerous
Everybody circling, it's vulturous
Negative, nepotist

Everybody waiting for the fall of man
Everybody praying for the end of times
Everybody hoping they could be the one
I was born to run, I was born for this

Whip, whip
Run me like a racehorse
Pull me like a ripcord
Break me down and build me up
I wanna be the slip, slip
Word upon your lip, lip
Letter that you rip, rip
Break me down and build me up

Whatever it takes

Tim mosse i primi passi in quel buio impenetrabile. Il suo respiro, oltre il suono delle sue suole a contatto con il suolo, era l'unica cosa udibile. Non tenne il conto della quantità di passi che faceva, ma ad un certo punto una luce rossastra illuminò tutto. Dei rettangoli di un qualche materiale sconosciuto coprivano le pareti, il soffitto e il pavimento buttati casualmente. Man mano che percorreva il corridoio, la luce sfumava in altri colori.
Arrivò a un vicolo cieco. Vi si avvicinò e squadrò il muro dal basso all'alto. Si guardò anche intorno, e capì di essere davanti a un bivio.
-dove andrei se fossi Iris? -si chiese, sussurrando. Passò un'indefinita quantità di tempo a scegliere dove andare e alla fine, con un'alzata di spalle, si diresse a destra.

* * *

Iris si spostò nell'oscurità, senza staccare i piedi dal suolo. Capì che il pavimento era attraversato da delle fughe precise e regolari.
Dopo un breve tratto percorso avvolta dal nero, un fascio di luce colorata si allargò sopra la sua testa.
Come nel suo sogno.
Si sentì improvvisamente leggera, come se tutto il peso del suo corpo fosse stato annullato. Una sensazione di pace che non sentiva appartenere, la pervase, mentre cominciava a levitare. Si abbandonò a quella sensazione rilassante, piegandosi in avanti con le gambe e le braccia a penzoloni.
L'inaspettata calma s'interruppe, lasciando Iris in uno stato confusionale. Sentì il suo corpo essere buttato come una vecchia bambola di pezza, scaraventato contro una lastra fredda e dura. Si sentì come Alice nel paese delle meraviglie. Una luce color rosa chiaro la investì, e lei alzò lo sguardo su cosa la circondava.
Lo stesso scenario del suo sogno; il cerchio di luce rosa, le roccie lucide che riflettevano tutte le luci.
L'espressione di confusione sul suo viso, lasciò spazio a del puro stupore.
Si mise in piedi, stando attenta a non cadere, e avanzò sempre più velocemente verso il cerchio. Arrivata davanti a questo, allungò una mano per toccarlo. Non lo sfiorò minimamente, gli passò solo attraverso.
Si gettò con forza attraverso quella cosa e si ritrovò da tutt'altra parte.

* * *

Tim osservò cosa lo circondava con lo sguardo carico di curiosità; il cielo era violetto, quasi nero, il pavimento grigio chiaro, simile alla pietra.
Cominciò a camminare dritto, verso una specie di portale. Era quasi un anello, di luce bianca e di un rosa pallido. Si stupì, di come quella casa era riuscita a nascondere quei segreti per tutti gli anni che ci avevano vissuto dentro.
Una volta davanti quell'anello, ci pensò su un po'. Mentre cercava di ragionare lucidamente, e di non dare ascolto alla sua impulsività, si ritrovò in una situazione parecchio scomoda.
Dal cerchio cadde una figura minuta, e scarna. Tim se la trovò sopra, e solo quando sentì una leggera fitta di dolore alla schiena si rese conto di essere a terra.
La figura alzò la testa, per guardarlo in faccia, con un sorriso imbarazzato che le increspava le labbra.
-scusami Timothy. -bisbigliò. La voce e le parole le rimasero bloccate in gola, e l'unica cosa che riuscì a dire fu quella.

Evolve {creepypasta} 2Where stories live. Discover now