6. Rise up

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I was hoping for an indication
I was seeking higher elevation
Ay, ay, ay
Ay, ay, ay
I've been shaken wakin' in the night light
I've been breakin' hiding from the spotlight
Ay, ay, ay
Ay, ay, ay

The more I stray the less I fear
And the more I reach the more I fade away
The darkness right in front of me
Oh it's calling out and I won't walk away

Mentre Tim si alzava, Iris gli porgeva la mano. Lui non le prese, e si mise in posizione eretta da solo. Guardò Iris, che aveva ancora un'ombra di sorriso sulle labbra; non poté fare a meno di sorridere anche lui, davanti a quegli occhi spenti, che raramente lasciavano trasparire una luce di vita.
Lei continuò a osservarlo con insistenza, senza staccare lo sguardo dai suoi occhi scuri.
Tim allargò le braccia, lasciando che Iris si poggiasse contro il suo petto.
Per una volta, dopo anni, si sentì al sicuro, avvolta dalle braccia e dal calore di quel corpo apparentemente freddo. Deglutì un groppo che le si era formato nella gola, e poggiò la fronte e i palmi delle mani sul petto di Tim. La sua cassa toracica si espandeva e si ritreva, e presto Iris sincronizzò il suo respiro con quello del ragazzo. Posò la testa nell'incavo del suo collo, e si lasciò cullare dalla magia di quegli istanti.
In uno scatto repentino alzò la testa, puntando ancora una volta gli occhi in quelli di Tim.
-ho passato... Diciassette anni a sentire un vuoto. E non capivo cos'era. Ho capito che eravate voi a mancarmi. Tu mi mancavi. -disse in un sussurro che giunse ugualmente alle orecchie del ragazzo.
Lui si sporse poco in avanti, curvo sul viso di Iris. Lei sorrise, infilando le mani tra i capelli scuri di lui, e cominciando a giocare con essi. Con le braccia avvolte al busto di lei, finalmente si decise a dare il via a un contatto; posò delicatamente le labbra rovinate, si quelle lisce di Iris.

* * *

Lorraine incrociò le braccia al petto, e inclinò la testa, lasciando pendere le trecce castane.
-sono felice per te. -le disse la ragazzina dai capelli blu. Era abbastanza difficile decifrare le sue emozioni dal tono di voce, piatto, stanco e basso.
-t-tu... -la ragazzina capì cosa cercava di dire Lorraine, che aveva assunto una sguardo interrogativo.
June scosse la testa, puntando i palmi delle mani sul legno rovinato del tavolo.
-no, non gli passa neanche per l'anticamera del cervello. -rispose abbassando lo sguardo sul parquet marcio. Lorraine annuì in modo comprensivo, osservando la piccola figura scendere dalla scrivania e uscire con calma dalla stanza.

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