Capitolo 24

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27 Ottobre 2017, Los Angeles.

HARRY'S POV:

Dal momento che mi sentivo estremamente di buon umore - e visto che quella notte dormire era stato praticamente impossibile - il giorno seguente mi ritrovai a cucinare pancakes per un esercito e ad infornare cupcakes che avevo intenzione di mettere in una borsa e portare sulla barca, così da mangiarli come dessert.

Prima di tutto ciò, mi ero fatto una doccia, avevo indossato un costume ed una canotta bianca, preparato il telo in una borsa e avevo persino avuto voglia di svuotare la valigia e sistemare i vestiti nell'armadio. Nonostante ciò, quando sfornai gli ultimi cupcakes e finii di prepararli ed imbustarli, aggiungendo intanto gli ultimi pancakes alla pila già posizionata in un piatto - ce n'erano altri due già stracolmi - erano ancora a malapena le dieci del mattino.

Mezz'ora prima avevo sentito un paio di sveglie suonare, delle porte sbattere, dei mormorii incomprensibili e il rumore dell'acqua dei bagni che scorreva, ma nessuno dei miei amici si era ancora fatto vivo al piano di sotto, quindi non avevo idea di chi fosse sveglio e chi invece fosse ancora assorto in un sonno profondo; ero tuttavia comunque troppo sovrappensiero per preoccuparmene, quindi continuai semplicemente a preparare dei pancakes in un piatto e a ricoprirli con del cioccolato fin quando una voce alle mie spalle non attirò la mia attenzione.

«Se la persona che sposerai si sveglierà tutti i giorni e troverà tutto questo preparato, allora voglio diventare gay.»

Mi voltai per trovare Liam, costume, maglia e snapback addosso, praticamente con la bava alla bocca mentre osservava le pile di pancakes, i vari sciroppi preparati sul bancone ed i cupcakes.

Sorrisi soddisfatto, tornando a ciò che stavo facendo.

«Rachel non me lo perdonerebbe mai. - fu il mio primo commento - E poi mi sa che puoi continuare a sbavare sulle tette, è un'occasione speciale.»

«Ah si? Cioè?» rispose Liam ridacchiando, e intanto lo sentii recuperare dei piatti e delle posate.

«Niente, sono di buon umore.» risposi vagamente, scrollando le spalle.

«Il buon umore è sempre dovuto a qualcosa.»

Mi voltai con il piatto pronto tra le mani e lo poggiai sul bancone, osservando Liam che, dall'altro lato del mobile, spremeva dello sciroppo d'acero su una piccola pila di pancakes.

«Sono felice di essere in vacanza.» buttai lì, ancora più vagamente rispetto a prima.

Solo a quel punto Liam alzò lo sguardo e, ancora con lo sciroppo tra le mani, rimase a guardarmi per diversi secondi con espressione indagatrice prima di sorridere.

«Andiamo, spara. - disse infine, posando lo sciroppo e poggiando i gomiti sul bancone, la testa sulle mani - Che è successo ieri sera quando siamo andati a dormire?»

Dio, ero davvero così prevedibile?

«Niente, io ed Eveline abbiamo fatto una passeggiata e poi siamo andati a dormire.» risposi, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Beh, questa non era una bugia.

Liam annuì lentamente, il sorriso sempre più grande con il passare dei secondi.

«In camera sua o in camera tua?» chiese malizioso.

Finsi di annoiarmi a quella domanda, ma in realtà sapevo che era proprio a questo che voleva arrivare.

«In entrambe.»

«Oh, ci credo che sei di buon umore, allora.»

«Nel senso che io ho dormito nella mia e lei nella sua. Separatamente.» precisai.

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