0.6 Michael

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Prima di imbarcarmi in questa follia, prendo Ashton per un braccio.

<Amico, tutto ok?> chiedo sottovoce, per non peggiorare il suo mal di testa da post-sbronza.

Ashton si lecca le labbra screpolate e annuisce, senza mai puntare gli occhi nei miei, con un'espressione corrucciata sul volto.

<Si... Si, tutto bene, sono solo un po'... un po' esaurito, suppongo...
Sai, per Luke...> dice passandosi una mano sul volto.

Immagino che avere Luke, depresso e stressato, in casa sua, non sia esattamente una passeggiata.

È sfibrato in ogni cellula del suo essere tanto quanto il biondo.

Non è facile avere quella responsabilità, non lo è per nessuno.

Ashton si è incaricato di evitare che Luke tenti di nuovo il suicidio.

Aveva il compito di distrarlo con qualunque cosa possibile, dalla musica a un film, dalla discoteca al Luna Park, qualunque cosa che gli venisse in mente, insomma.

Doveva tenerlo lontano da sé stesso e dai suoi stessi pensieri, non era facile.

Stando a quel che sapevamo, Luke stava affrontando quella situazione peggio di come aveva fatto con Arzaylea.

Se, ai tempi del nono anno, mi avessero detto che la salute mentale di quel ragazzo che tanto detestavo sarebbe stata una mia priorità una volta adulto, avrei riso.

Eppure ora non ci penserei due volte a metterlo al primo posto nella lista dei miei problemi.
Sembra quasi elementare da pensare.

In ogni caso, congedo Ash con una pacca sulla schiena e mi avvio anch'io verso il patibolo.

Matt mi accoglie al suo tavolo, riservandomi il più falso degli abbracci laterali e regalandomi un sorriso.

Calum si siede accanto a me e alla sinistra di Matt, e Ashton si siede alla sua destra, lasciando il posto più esterno a Luke.

Magari, così, sarà più difficile il nostro manager sentire la puzza di alcool che emana il biondo.

Davanti a noi, un altro manager e una ragazza ci sorridono.

Due volti totalmente nuovi e, a me, anonimi.

Non faccio caso al discorso nel mentre intavolato, inizio inconsciamente ad analizzare i due personaggi.

Lui, tipico uomo "giacca e cravatta", fisico un po' sciupato, stempiatura appena accentuata, occhi azzurri e freddi, occhiali rettangolari appollaiati sul dorso del naso.

Parla tranquillamente con Matt, esprime i suoi punti e discute sulla gestione della partnership, di cui non conosco ancora la natura.

Rappresenta un'agenzia di modelle per un video?
Ci venderà gli strumenti?
Chiede la sponsorizzazione di un brand?
Provo ad estrapolare qualche altro dettaglio dall'aspetto della ragazza.

Castana, capelli di medio-corta lunghezza tirati indietro con il gel, occhi non molto scuri (ma di cui non riesco comunque a distinguere il colore nella penombra della discoteca).
Trucco troppo pesante, non le si addice.

Mani intrecciate sul tavolo.

"Significa che è una persona estroversa, ma vive a rigor di logica." ripeto nella mia testa, basandomi sui pochi dati psicologici di cui sono a conoscenza.

Le dita inanellate giocano fra di loro.

"È nervosa."

Sorride mentre ascolta i dettagli della partnership, i denti bianchi in mostra.
Ma la sua espressione non si estende agli occhi, che guizzano ovunque preoccupati.

I Was Running Back To You - 𝕃. ℝ. ℍ. | Luke Hemmings x Female Reader OCWhere stories live. Discover now