21. Polisucco

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-Ancora non ci credo che la Weasley è un lupo mannaro! Per Merlino, è disgustoso!- esclamò Amanda Spinnet dal tavolo dei Corvonero, quella sera a cena.
Continuava a rimarcare la cosa a ogni pasto, e non perdeva occasione per ricordarlo a tutto il castello.
Lorcan Scamander lanciò un'occhiataccia dietro di sé al loro tavolo, mentre quella ragazzina continuava dicendo quanto fosse stato pericoloso per loro trovarsi con un lupo come compagna di classe.
-Quindi hai deciso chi sarà il nuovo cercatore?- gli chiese Albus facendolo voltare di nuovo, Lorcan sbuffò poggiando il viso su una mano.
-Non saprei, dovrei chiedere a Jacob o Sarah... la partita è a breve...- commentò sconsolato.
Certo, nessuno avrebbe immaginato che la sua cercatrice sarebbe diventata una fuggiasca ricercata dal Ministero, e che per questo non avrebbe giocato la prima partita delle case.
-Ci sono notizie su Rose e Scorpius?- chiese voltandosi verso Albus.
Lorcan gli sedeva un poco lontano, come se la rossa fosse ancora lì tra loro a sedersi di fianco a lui e suo cugino.
-Non che io sappia, e forse è meglio che non ci siano... Merlino solo sa cosa potrebbe capitargli, se il Ministero li trovasse...-
-Ma dove accidenti saranno? Con Lumacorno poi... è assurdo- sbottò Lorcan.
-Di sicuro si staranno divertendo- si intromise Dominique.
La bionda aveva occupato il posto di Scorpius, davanti ad Albus, e si passò una mano tra i capelli biondi potrandoseli dietro le spalle, mentre diceva quella frase con un sorrisetto.
-Non essere ridicola- disse freddamente Albus, guardandola storto.
-Immagino che tu lo sapevi, cosa erano- mormorò Lorcan voltandosi verso Albus, e il Potter lo guardò inarcando un sopracciglio.
-Ma certo. Scorpius è il mio migliore amico e Rose è la mia cugina preferita... e non lo dico solo perché è l'unica Serpeverde in famiglia oltre me...-
-Hey! Guarda che sono tua cugina anche io!- sbottò Dominique, sistemandosi la divisa dei Serpeverde come a voler rimarcare la sua casata, offesa dalle parole del Potter.
-Ragazzi però...- Lorcan posò la forchetta, ormai aveva perso tutto l'appetito -Quello che nessuno si sta chiedendo è... come sono diventati così. Devono essere stati morsi da un lupo mannaro... e non mi sembra una bella cosa...- disse guardando a turno Albus e Dominique.
-Beh noi della famiglia conosciamo la storia...- iniziò Albus -...credo che ormai a Rose non dispiacerà che tu la sappia. Mentre aveva un anno, e Hugo doveva ancora nascere, Fenrir Greyback aveva fatto una visita a casa loro. Hermione e Ron lo hanno catturato ma... prima ancora di Rose, si era recato a casa dei Malfoy...-
Lorcan alzò le sopracciglia sorpreso -Cosa? Credevo che... beh loro erano...-
-Mangiamorte, sì- finì Albus per lui -Ma i Malfoy hanno abbandonato Voldemort e il suo esercito proprio quando le cose si stavano mettendo male nella battaglia... agli occhi di Greyback, erano la peggior stirpe di traditori- disse il Potter, rimescolando con la forchetta il pollo che aveva nel piatto.
-Sai, se Ron e Hermione non lo avessero catturato, sono certo che i prossimi sulla lista saremmo stati io o James e Lily. Purtroppo a Rose è capitato per prima, essendo la figlia dei due terzi del Golden Trio- Albus prese un sorso dal suo calice, finendo il racconto, e Lorcan si sentì come se gli avessero dimostrato che i Nargilli non esistevano.
Provava tanta tristezza per la sorte di Rose, e ciò non fece che accrescere l'ammirazione che provava per lei.
Era incredibilmente forte, considerando il suo passato e la sua maledizione...
Lorcan strinse le labbra al pensiero, e si chiese dove la rossa potesse essere in quel momento.
Gli mancava vederla accanto a sé, durante i pasti, con il profumo di rose dei suoi capelli, che lo raggiungeva appena lei si girava verso suo cugino.
-Sono sicuro che stanno bene, ovunque siano- disse Albus dando una pacca sua schiena a Lorcan, come leggendogli nel pensiero.

-Quindi il nostro professore ha uno stanzino segreto, come un ninja, ma in cui nasconde pozioni invece che armi- mormorò Rose guardando la libreria a muro.
Horace Lumacorno l'aveva richiusa dopo aver preso una fiala di pozione Polisucco.
-Mai farsi cogliere alla sprovvista- disse il mago.
Aveva preso l'aspetto di un uomo di mezza età, con i capelli neri striati di bianco, una calvizia che si estendeva sulla cima della testa, e gli occhi marroncini e vispi che li guardavano gioiosi.
-Ci vediamo dopo, ragazzi- disse loro, buttandosi un mantello di flanella sulle spalle e uscendo di casa.
-Tu non trovi strano che conservi i capelli di tutti i suoi parenti...?- chiese voltandosi verso Scorpius confusa.
-Troverei strano che non lo facesse. Ho sentito che ha persino una scorta di veleno di Velenottero... ed è incredibilmente raro. Quell'uomo adora collezionare cose- disse il biondo dirigendosi verso il camino e buttandosi su una delle poltrone rossicce.
Rose fece altrettanto, sbuffando annoiata.
-Non ne posso più di stare chiusa qui dentro... perché non potevamo uscire noi per andare al mercato?- chiese incrociando le braccia al petto.
-Non sapevo che la tua aspirazione fosse trasformarti in un uomo mezzo calvo- la stuzzicò Scorpius -e poi Lumacorno lo fa per il nostro bene, si prende i rischi uscendo lui stesso-
Rose lo sapeva, eppure avrebbe voluto prendere un po' d'aria e godersi la sensazione del sole sulla pelle.
Erano giorni che non metteva piede fuori da quella villa, e le notti rinchiusi in cantina erano terribilmente noiose.
-Scorpius- disse d'un tratto mentre un'idea le balenava in mente -Secondo te... quella pozione polisucco, da quanto è lì?- chiese voltandosi verso il biondo.
-Non saprei...- Scorpius corrugò le sopracciglia pensandoci su -...beh so che l'Amortentia, più invecchia e più diventa potente...-
-E se l'effetto durasse meno di quanto dovrebbe?- chiese subito Rose -Lumacorno è ricercato tanto quanto noi-
Scorpius la guardò sorpreso -Rossa, Lumacorno è un adulto. Penso proprio che abbia considerato questa possibilità...-
Rose abbassò le spalle sconsolata, mentre una brutta sensazione si faceva largo tra le sue viscere, stringendole lo stomaco in una morsa fastidiosa.
-Non preoccuparti, vedrai che tornerà sano e salvo- disse Scorpius per rassicurarla, ma le sue parole non ebbero molto effetto.
Rose si sentiva tesa, e la consapevolezza che non si sarebbero potuti nascondere per sempre, si faceva sempre più pressante.
Quando il sole stava tramontando, la porta di casa si aprì facendo scattare in piedi la ragazza.
Lumacorno entrò con il cappuccio calato sugli occhi, e una busta piena di verdure e frutta in mano.
-Ha di nuovo il suo aspetto! Quando è successo?- esclamò Rose correndogli incontro, mentre l'uomo richiudeva la porta alle sue spalle.
-Lo sapevo che quella polisucco era scaduta...- mormorò lei.
-Sì mentre stavo tornando ho ripreso le mie sembianze, ma niente paura! Non mi ha seguito nessuno- disse lui con un sorriso, dirigendosi in cucina con la busta in una mano e togliendosi il mantello con l'altra, mentre lo appendeva a un attaccapanni in legno.
Un'ora dopo mangiarono in silenzio lo stufato di verdure che il professore aveva preparato, e Rose pensò che fosse più bravo con le pozioni che con il cibo, dato che la loro cena aveva l'aspetto di una brodaglia melmosa.
Si fecero le nove passate, e Lumacorno li accompagnò giù per le scale verso il seminterrato.
Appena fecero per entrare, un rumore li fece gelare sul posto.
Avevano bussato alla porta.
I tre spalancarono gli occhi dalla sorpresa, mentre Lumacorno guardava in cima alla rampa di scale, con un'espressione evidentemente preoccupata.
-Potrebbe essere il postino babbano, questa casa non ha una buca delle lettere...- disse lui stringendo tra le mani la bacchetta illuminata.
-Aspettate qui, torno subito- disse guardando severo i due, e lo osservarono mentre risaliva la rampa di scale.
-Non ci ha chiusi dentro... ci trasformeremo a breve- le sussurrò Scorpius preoccupato.
Rose strinse le mani a pugno, e prese a risalire la rampa di scale in punta di piedi, mentre Scorpius la seguiva, respirando piano per cogliere ogni singolo rumore
-Rose? Che stai facendo?- le chiese il biondo in un sussurro.
La ragazza si accovacciò vicino al muro che dava nel corridoio: sbirciando da esso aveva una perfetta visuale dell'atrio.
Sentii il lupo dentro di lei chiedere di uscire, mentre stringeva i denti per impedirlo.
Sperò con tutte sue forze che fosse davvero il postino, perché Lumacorno doveva assolutamente andare a rinchiuderli nel seminterrato bloccando la porta.
Osservò il professore nascondere la bacchetta dietro la schiena, e aprire piano la porta d'ingresso.
Un lampo rosso lo sbalzò all'indietro, facendolo cadere a terra con un gemito di dolore, e Rose trattenne il fiato mentre spalancava la bocca dall'orrore.
Lo avevano seguito davvero.
Osservò i tre Auror entrare, e ammanettare il professore steso a terra, che gemeva di dolore per la caduta.
-Dove sono i ragazzi? Weasley e Malfoy? Sappiamo che li nasconde lei!- urlò uno dei tre uomini, puntandogli addosso la bacchetta.
Come potevano? Come potevano attaccare un povero vecchio disarmato e inerme ai loro piedi?
Vide l'Auror lanciare un Cruciatus a Lumacorno, e la ragazza si sentì esplodere dalla rabbia, mentre il suo lato animale le offuscava la vista.
Si trasformò uscendo fuori dal nascondiglio con un balzo, e Scorpius fece altrettando atterrando addosso a uno degli uomini e ringhiando.
Rose vide rosso, e il richiamo del sangue le fece colare la bava dal muso mentre guardava l'uomo davanti a sé ringhiando, e passandosi la lingua tra le zanne.
Vide con la coda dell'occhio che Scorpius aveva morso al collo l'uomo a cui era saltato addosso, e si preparava ad attaccare l'altro.
Rose corse facendo leva sulle zampe, e spiccò un salto verso l'Auror, ma quest'ultimo agitò la bacchetta e le lanciò uno schiantesimo, facendola volare dall'altra parte della stanza, e atterrare sulla mensola piena di fotografie di cui Lumacorno andava fiero.
"Rose!" ululò Scorpius voltandosi verso di lei, e la lupa rossa vide che quell'attimo di distrazione gli era costato caro.
L'uomo che aveva cercato di assalire gli aveva lanciato un Incarceramus, e delle magiche catene avevano avvolto il lupo grigio, immobilizzandolo a terra.
-A cuccia, cane, non puoi fermarci- disse l'uomo che l'aveva schiantata, e che le si stava avvicinando con un sorriso perfido e la bacchetta puntata verso di lei.
Rose provò l'istinto animale di saltargli  addosso e mordere ogni lembo di carne che le capitava a portata di zanne.
"Rose scappa! Mettiti in salvo!" le ululò il lupo grigio.
Gli occhi le caddero su Scorpius, incatenato a terra che la guardava con gli occhi grigi spaventati, e in pena per lei, mentre lo sentiva guaire dal dolore per via delle catene troppo strette che lo avvolgevano.
La rossa capì che era finita, che non avrebbe potuto liberare Scorpius e che non se ne sarebbe mai andata senza di lui.
Lui era il suo branco oltre che essere il ragazzo che amava, e la lealtà che provava nei suoi confronti riuscì a placare la sua furia animale.
L'uomo rise mentre la lupa rossa si rialzava con le orecchie basse, e le sferrò un calcio in piena pancia rimandandola al tappeto, mentre Rose guaiva di dolore.
Anche con gli occhi chiusi, percepì le catene circondarle il corpo e stringere la loro morsa fino a farla quasi soffocare.

Clair De Lune  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora