Marsha P. Johnson

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Marsha P. Johnson è stata un'attivista statunitense, autodefinitasi drag queen.

Johnson nacque come Malcolm Michaels Jr. il 24 agosto 1945 a Elizabeth, nel New Jersey.

Aveva sei fratelli, un padre operaio, Malcolm Michaels Sr., e una madre governante, Alberta Claiborne.

Durante l'infanzia Johnson frequentò una chiesa episcopale metodista africana e sviluppò una devozione cristiana che durò tutta la sua vita, spesso interessandosi al cattolicesimo e ad altre fedi. 

Johnson iniziò a indossare abiti femminili all'età di cinque anni ma per un periodo di tempo dovette evitare di vestirsi in questo modo, per non incorrere nelle molestie dei ragazzi che vivevano nel suo quartiere.

In un'intervista del 1992 raccontò di aver subito, da giovane, violenza sessuale da parte di un adolescente.

La madre disse a Johnson che essere omosessuali equivaleva a essere "peggio di un cane", ma Johnson dichiarò anche che sua madre non era a conoscenza dell'esistenza della comunità LGBT.

Dopo aver ricevuto un diploma a Elizabeth nel 1963, presso l'ex Edison High School (ora Thomas A. Edison Career and Technical Academy), Johnson si trasferì a New York con solo 15 dollari in tasca e un sacco di vestiti. Nel 1966 si spostò nel Greenwich Village dove lavorava in un locale.

Inizialmente Johnson utilizzava il nome "Black Marsha" ma in seguito decise di farsi chiamare "Marsha P. Johnson", prendendo "Johnson" dal ristorante Howard Johnson sulla 42ª strada.

"P." stava invece per "pay it no mind" (non pensarci/non farci caso) e usava la frase sarcasticamente quando venivano poste domande riguardo il suo genere, dicendo "[P.] stands for pay it no mind".

Johnson si identificava variabilmente come gay, come travestito e come "queen" (riferendosi al termine drag queen).

Secondo Susan Stryker, professoressa di studi sul genere e sulla sessualità all'Università dell'Arizona, l'espressione di genere di Johnson potrebbe essere definita come genere non-binario in assenza dell'uso diretto del termine transgender da parte di Johnson, termine che all'epoca non era molto diffuso.

Johnson diceva che il suo stile, come drag queen, non era serio perché non poteva permettersi di acquistare vestiti da negozi costosi.

Johnson era di alta statura e di corporatura snella e spesso tendeva ad attirare l'attenzione con i suoi abiti appariscenti, parrucche, tacchi alti di plastica rossa, fiori e frutti finti usati come decori per i capelli.

Dal 1972 fino agli anni novanta Johnson fece parte della troupe Hot Peaches, una compagnia newyorkese di drag queen fondata da Jimmy Camicia.

Nel 1990, Johnson si esibì con The Hot Peaches a Londra.

Diventata un'attivista per la prevenzione dell'AIDS, Johnson apparve nello stesso anno anche nella produzione delle Hot Peaches The Heat, cantando la canzone Love mentre indossava una spilla dell'organizzazione ACT UP con la scritta "Silence = Death" (Silenzio = Morte).

Johnson dichiarò di essere stata una delle prime drag queen a frequentare lo Stonewall Inn, dopo che venne aperto anche alle donne e alle drag queen, che in precedenza era un bar per soli uomini gay.

In quel locale, nelle prime ore del mattino del 28 giugno 1969, ebbero inizio i Moti di Stonewall.

Le prime due notti di rivolta furono le più intense e gli scontri con la polizia si tradussero in una serie di manifestazioni e dimostrazioni spontanee, nel quartiere gay del Greenwhich Village, che durarono circa una settimana.

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