L'inizio

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Ps: L'immagine qui sopra è un meme che mi sono creata io. Non centra con la storia ma era per ridere.
Non possiedo Merlin, i suoi personaggi ma la storia l'ho ideata io dal frutto della mia fantasia.

Era passata ormai una settimana dal tradimento di Ginevra e il suo esilio da Camelot. Artú però si sentiva ancora a pezzi. Lui amava molto Gwen, soffriva dentro, ma non capiva perchè si sentiva soddisfatto e sicuro della sua scelta di bandirla. All'inizio pensava fosse solo per rabbia, ma credeva che col tempo gli sarebbe passata, ma non era così.
Quella sera era passato alla taverna con i suoi cavalieri a bere qualcosa, per cercare di annegare i suoi pensieri nell'alcol. Era da qualche giorno che prese quell'abitudine, ma riusciva sempre a svolgere i suoi doveri come sovrano di Camelot, anche se non al suo meglio. Nessuno diceva niente al re, neppure Agravaine, per il suo comportamento, capendo come ci si doveva sentire dopo un dolore del genere. Anche Merlino, però, non si sentiva del tutto raggiante. La sua migliore amica era stata bandita e Artù non era felice. Quella vista lo distruggeva. Ci teneva molto alla felicità del sovrano e alcune volte cercava di confortarlo, ma quest'ultimo lo respingeva, per chissà quale motivo.

<Quanto avete bevuto questa sera, mio signore?> chiese Merlino vedendo il re barcollare, quasi cadendo per terra.
<Quanto basta, Merlino. Non mi sentivo così leggero dall'ultima volta.> diceva mentre si dirigevano verso la sua stanza.
<Cioè ieri?>
<Che giorno era ieri?>
<Sabato.>
<E oggi?>
<Ehm...Domenica.>
<Ma davvero, è passato così tanto?>
Entrarono nelle stanze reali e Merlino iniziò a preparare i vestiti per dormire del re, mentre lui lo fissava, in silenzio.
<Cosa starà facendo secondo te in questo momento? Sarà con altri uomini?>
<Intendete...Ginevra?>
Artù non riusciva a pronunciare il suo nome o avrebbe solo portato dolore nel cuore del biondo.
<Non penso proprio. So che lei vi amava più di chiunque altro.>
<Non più di Lancillotto, a quanto pare.>
<Di sicuro sarà stato un incidente, sarà successo qualcosa che ha portato Gwen a farlo, ma non di sua spontanea volontà, ne sono certo.> il moro cercava di convincere Artù a cambiare idea su Gwen per riportarla a casa, ma sapeva che non sarebbe bastato.
<Ormai quel che è fatto è fatto, Merlino. Speravo di lasciarmela alle spalle ma non ci riesco. Non è che tu mi potresti aiutare?> chiese d'improvviso al moro che sistemava il suo letto.
Merlino si spaventò un secondo della domanda, credendo qualcos'altro, ma sapeva che non lo intendeva in quel senso. Da qualche anno Merlino aveva provato qualcosa per il giovane re, ma non ci provava nemmeno per la felicità di Gwen, ma anche sapendo del totale disgusto che avrebbe provato Artù nel scoprirlo.
<Io...e come?>
<Sapresti consigliarmi qualcuno con cui potrei provarci. Non so.>
<Ehm, Sire, ne siete sicuro. Forse è il fatto di essere ubriaco che vi fa pensare a certe soluzioni.>
<So perfettamente che cosa sto dicendo, zuccone.> rispose secco Artù, vedendo che il giovane mago dubitava della sua salute mentale.
<Bè, allora, credo che dobbiate approcciarvi a qualcuno che conoscete bene, insomma, a qualcuno a cui vi affidereste.>
Merlino aveva ragione in qualche modo, non poteva innamorarsi di qualcuno che a malapena conosceva, ma aveva passato la maggior parte del tempo con Ginevra per girare attorno a qualcun altra. A chi poteva affidare il suo cuore? Morgana? No, fuori discussione (anche se molto tempo fa si sentiva attratto da lei); Elena? Lady Vivian? Nessuno a cui pensava andava bene. Finchè non pose l'attenzione sulla figura davanti a sè che stava ancora sistemando il suo letto. Pensò attentamente ad essa (la figura). La conosceva da troppo tempo, si fidava ciecamente di lei e doveva ammettere che la figura mora non era neanche male nell'aspetto. Sarà stato il suo sorriso o quelle sue orecchie a sventola che lo facevano sentire in quel momento emozionato ed entusiasta. Era come se percepisse una forza che non aveva mai percepito finora, ma che la sentiva da sempre dentro di sè. Aveva deciso.

<Sire, qualcosa non va, ho appena finito di sistemare la vostra stanza così possiate andare a dormire.> lo risvegliò quella voce che voleva tanto sentire.
<È tutto apposto Merlino, mi sento più che bene.> rispose sorridendo senza mai distogliere lo sguardo dal servitore.
Merlino, credendo fossero gli effetti degli alcolici di quella sera dal modo in cui lo fissava (abbastanza inquietante), si avvicinò per accompagnarlo al suo letto senza che cadesse e sbattesse la testa.
Il re, vedendo il movimento del ragazzo, non sprecò tempo e in quell' istante accadde l'inaspettato.

Scusate se interrompo così il capitolo, era per lasciare un pò di suspense😎😈, il prossimo capitolo arriverà, no problem.
È dall'inizio della quarantena che mi sono appassionata alla serie Merlin, e in particolare alla ship Merthur (chi non lo farebbe) e da qualche giorno mi è venuta in mente di scrivere una storia su questo argomento. Non sono bravissima a scrivere, ma forse questa volta ce la farò a finirlo, anche perchè non pensavo di farlo troppo lungo come gli altri libri che stavo scrivendo.
Ci terrei molto se mi scriveste per dirmi se volete che continui o no e scrivetemi se vi è piaciuto questo primo capitolo.
Qui è tutto da LadyJoNoir
Bye💙❤🖤

L'inaspettato è ciò che ci ha portati fino a qua (Merthur) &quot;CONCLUSA&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora