Capitolo 9. Am I cute enough?

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qualcuno bussò la porta, "avanti.." disse Evelyn, che stava per addormentarsi, nessuno aprì la porta, si alzò barcollando, le girava la testa perchè si era alzata troppo velocemente, andò verso la porta, ma aspettò prima di aprirla, ribussarono alla porta, lei sbirciò dalla serratura, non vedeva niente, decise di aprire, ma seguendo la porta e non facendosi vedere nella stanza, nessuno aveva risposto e non stava succedendo niente, lei sbirciò fuori e vide una scatola, si avvicinò lentamente e la esaminò, era marroncina, con dei buchi e una corda la teneva chiusa.

Evelyn la aprì e dentro trovò un piccolo cagnolino che si guardava intorno, lei lo guardava, e il cane guardava lei, lo tirò fuori dalla scatola e il cagnolino iniziò a camminare in giro per la stanza. I suoi genitori non la permettevano di tenere gli animali, era una grande responsabilità, Evelyn prese il cane e lo rimise nella scatola, senza chiuderla per lasciare un pò di spazio al cucciolo e tornò a dormire, al cane ci avrebbe pensato domani.

Erano le 3:33 di notte, Evelyn si svegliò per dei rumori provenire fuori dalla sua camera, prese la torcia e la accese, si guardò in giro, sembrava essere tutto tranquillo, si alzò e andò a vedere come stava quel cucciolo, non lo trovò nella scatola, pensò che fosse uscito dalla scatola e andato in giro per la sua cameretta, guardò sotto al letto, ma non c'era traccia del cucciolo, neanche un pelo.

Si girò verso la porta, e notò che era aperta, avrebbe giurato di averla chiusa. Prese la mazza da baseball e uscì dalla sua stanza senza fare il minimo rumore per non svegliare i suoi genitori, che il giorno dopo dovevano andare a lavorare, scese piano le scale, il rumore proveniva dalla cucina, si affacciò ad essa, il frigo era aperto. Si avvicinò silenziosamente, ma prima che possa essere totalmente vicina, intravide qualcosa a terra.

Il cagnolino era seduto davanti a lei, lei tirò un sospiro di sollievo, come aveva fatto il cagnolino ad uscire se la porta era chiusa...forse i genitori di Evelyn l'avevano aperta per vedere se stava bene, senza notare la scatola col cucciolo, Evelyn posò la mazza dal baseball sul tavolo, forse il cucciolo aveva fame, ma un'altra domanda le girava in mente, chi aveva aperto la porta del frigo? c'era qualcosa che non andava, forse era entrato un ladro. Andò alla porta principale, e vide che la porta era chiusa a chiave, quindi il ladro non era entrato dalla porta, controllò tutte le finestre.

Anche quelle erano chiuse a chiave, com'era possibile, tornò in cucina, non vedeva più il cucciolo, ma sentì un rumore in soggiorno, andò a controllare. Le venne un colpo appena vide una sagoma di un enorme mostro, Evelyn gli puntò la luce contro, aveva un teschio animale al posto della testa con le corna da cervo, era molto alto, aveva il pelo scuro e degli artigli affilati (foto in alto ⏏️), La creatura la guardò infastidita dalla luce e corse contro, La ragazza fu costretta a fuggire, corse in cucina e prese la mazza dal baseball, quando la creatura fu abbastanza vicina, Evelyn la colpì con la mazza da baseball in faccia, facendo una crepa sul teschio della creatura, che sembrava essere stordita.

Evelyn iniziò a colpirla senza fermarsi facendola cadere a terra, prese un coltello da cucina e iniziò a pugnarla alla schiena, fino a quando non le finì il sangue addosso, si fermò, lasciando il coltello infilzato nella schiena di quella creatura, che non dava alcun segno di vita, Evelyn si allontanò, cercando di capire cos'era successo, il corpo della creatura iniziò ad agitarsi, la ragazza tenne la mazza pronta a colpire.

Il corpo iniziò a cambiare, a cambiare in tutto, in forma, in colore, il pelo sparì. La ragazza era confusa e spaventata, il corpo della creatura sparì diventando aria, Evelyn guardò a terra, non c'era più niente, chi caspita aveva mandato quel pacco, le venne qualche dubbio di chi possa essere stato, si girò per tornare nella sua camera ma sbattè cadendo a terra, guardò davanti a se, "Non ti è piaciuto il mio regalo?" Pennywise era davanti a lei e piano piano si avvicinava, lei si alzò in fretta indietreggiando.

Il clown si levò dalla schiena il coltello che Evelyn aveva utilizzato per uccidere quella creatura, quando lo sfilò via, uscì un pò di sangue, che iniziò a galleggiare e andare verso l'alto, la ragazza cercò il più velocemente possibile dove aveva fatto cadere la sua mazza, "Cerchi questa?" disse Pennywise con la mazza di Evelyn in mano, lei andò in panico e il clown si mise a ridere, non sapendo che fare, Evelyn corse verso di lui saltandogli addosso, il clown cercò di azzannarla, staccarla.

Evelyn lo fece cadere a terra, si staccò e corse in camera sua, chiudendo la porta a chiave, sentiva che Pennywise cercava di aprirla, "Devo andare a chiamare i tuoi genitori?" disse il clown, Evelyn non avrebbe mai lasciato che quel clown maniaco si avvicinasse ai suoi genitori, ma non poteva anche lasciare che la uccidesse, cercò una soluzione, le venne un'idea. Aprì la porta della sua stanza, e si nascose dietro la porta, Pennywise entrò guardandosi in giro.

Evelyn uscì velocemente dalla sua stanza chiudendo dentro il clown, chiuse la porta a chiave. "Certo che sei furba.." disse Pennywise dentro la sua stanza, la ragazza andò a vedere come stavano i suoi genitori, stavano ancora dormendo tranquilli, ritornò alla porta della sua camera, ancora chiusa a chiave, accostò l'orecchio a essa, non sentiva nessun rumore, ma non si fidava, forse era una trappola, così si mise seduta appoggiata al muro affianco alla porta, e si mise a dormire con la mazza in mano.

la mattina seguente, il padre si alzò per andare a lavorare, erano le 6:00 e stava per uscire di casa, ma notò che sua figlia stava dormendo fuori dalla sua stanza con la mazza in mano, "Eve, perchè sei qui?" domandò il padre svegliandola, "dentro la mia stanza c'è il clown dell'altra volta..." disse lei, il padre ne era stufo di sta storia, così se ne andò a lavoro senza dire più niente, Evelyn si depresse, "E' dura quando nessuno ti crede, non è vero?" disse il clown ancora dietro la porta da quella sera, "Stai zitto, è tutta colpa tua." Rispose lei, ma non ricevette più risposta, se ne tornò a dormire seduta, ogni tanto cambiò la posizione.

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