Capitolo 1

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Il mare davanti a me è una tavola nera. Uno specchio scuro su cui scintillano i riflessi della luna e delle stelle. La salsedine che mi solletica le narici mi trasmette serenità. La musica alle mie spalle si affievolisce, fino ad essere sostituita dallo spumeggiare delle onde. Mi siedo sulla sabbia, nonostante il vestito elegante che indosso.

Lascio solleticare la mia pelle dalla freschezza della brezza leggera. Guardo il mare, perdendomi nei ricordi. Chiedendomi come ho fatto ad arrivare fino a qui. Lì, in quella stanza, c'è una parte della mia vita. I miei amici. Ci conosciamo da quattro anni, ma è come se ci conoscessimo da sempre. Siamo diventati quasi come una famiglia.

L'unico che si distingue nel gruppo è Michael, con il quale ho instaurato un rapporto diverso dagli altri. Che lui sia innamorato di me è chiaro.

Ma io non posso ricambiarlo. Non ci riesco.

Quel ragazzo così particolare si era subito distinto al corso d'arte che frequentavamo l'anno scorso. Tra noi c'è stata subito intesa.

Somiglia tantissimo ad Alessandro. Per qualche giorno, ho quasi creduto che fosse un miraggio. Essere perdutamente innamorata di Alessandro, probabilmente, mi permetteva di vederlo in molte persone che incontravo.

Ma ora che so la verità, tutto è cambiato.

Alessandro è un uomo. Io una ragazza appena maggiorenne. Lui lavora, io frequento il penultimo anno di scuola. Lui è sposato. Io so a malapena cosa sia l'amore. Sono tante le ragioni per cui non possiamo stare insieme.

Anche se i miei sentimenti sono corrisposti.

Anche se il suo matrimonio è ormai al capolinea.

Me lo ricordo ancora quel giorno, in cui il tempo sembrava essersi fermato.


Era quel tipico giorno di dicembre in cui le nuvole basse ed il cielo grigio annunciano una nevicata. L'aria fredda pungeva la parte del viso rimasta scoperta dalla sciarpa. Continuavo a pensare che nessuna persona sana di mente avrebbe fatto ciò che stavo per fare io. Stringevo i denti e continuavo a fregare i palmi delle mani per creare un po' di calore, maledicendomi per non aver indossato i guanti.

Lo stato d'ansia in cui mi trovavo non giovava per nulla. Alessandro mi avrebbe raggiunta a breve. Mentre lo aspettavo, osservavo la gente che andava avanti e indietro dai negozi. Le luci natalizie avevano già iniziato ad addobbare a festa le sfarzose vie del centro. Il battito del mio cuore accelerò quando lo vidi arrivare da lontano.

Alessandro stava venendo verso di me con determinazione.

Era proprio bello. Alto circa 1 metro e 70, capelli corti neri e un po' di barba che faceva tutt'uno con le basette ed i baffi.

Il giubbotto nero e pesante celava la sua divisa da lavoro, lasciando scoperti solo i pantaloni eleganti che portava quando aveva un turno.

E pensare che era stato proprio lui a chiedermi di uscire. Chissà perché.

Si avvicinava sempre di più, fino ad essermi davanti, in tutta la sua bellezza. Alla nostra stretta di mano, delle brevi ma intense scosse mi percorsero tutto il corpo. Esattamente come la prima volta che ci siamo presentammo, quel giorno sull'autobus.

Parlavamo sempre di tutto. Lui mi raccontava del suo lavoro e della sua vita. Io gli raccontavo della scuola e degli amici.


Tra una chiacchiera e l'altra però, quel giorno, sono riuscita a confessargli ciò che provavo per lui. E che provo tutt'oggi, purtroppo.

Non è stato affatto facile, ma ce l'ho fatta, in qualche modo. La sua reazione è stata tutt'altro che inaspettata. In qualche modo, aveva già capito che mi ero innamorata di lui, ma rimaneva comunque distaccato.

I primi candidi fiocchi di neve iniziavano già a scendere.

Qualche giorno dopo, io, Paola e Michela ci siamo dedicate all'organizzazione della festa di capodanno assieme ai ragazzi.

Avevamo deciso di fare un falò nel boschetto vicino a casa mia, e poi di tornare ognuno a casa propria dopo la mezzanotte.

Avevo lasciato Alessandro un po' da parte, dopo quello che ci eravamo detti. Mi ero concentrata sulla scuola e sui miei amici, che avevo un po' trascurato.

Paola e Michela arrivarono a casa mia verso le 17.00, mentre io dovevo ancora finire con i preparativi. I ragazzi già ci attendevano al falò. Riccardo, il ragazzo di Michela, la accolse con un tenero bacio, provocando in me un leggero imbarazzo, spazzato via immediatamente dall'abbraccio di Paola. "Tranquilla, Marta. Per te ci sono io" disse, mentre ci facevamo strada attorno al fuoco. Non potei fare a meno di scoppiare a ridere non appena mi accorsi che Davide portava ancora quel cappellino al rovescio, come sua abitudine ormai da anni. A me ricorda molto Ash, il ragazzino che va a caccia di Pokemon nel cartone animato.

"Ragazze, è pronto!" disse Mattia, mentre io ero impegnata in una discussione con Davide e Michela. Cenammo tutti assieme, tra chicchere e risate, combattendo il freddo pungente di dicembre. Senza accorgercene, arrivò quasi la mezzanotte. Prima di festeggiare, decidemmo di fare un gioco.

Fu così che, tra me ed Alessandro, scoccò il primo bacio. Non so come, ma me lo ritrovai davanti. A detta sua, si sentiva in colpa per aver reagito alla mia confessione in quel modo. Il tutto proprio mentre i fuochi d'artificio salutavano l'arrivo del nuovo anno. Sguardi intensi e vibrazioni continue. I nostri cuori galopparono oltre quel fitto bosco per poi perdersi nell'infinito.

"Scusa!" gli dissi, non appena mi ripose a terra. "Di cosa?" mi chiede, guardandomi intensamente. Leggermente imbarazzata, abbasso lo sguardo.

"Il bacio. Non dovevo. Non so perché l'abbia fatto!".

Sospiro. Rimasi sorpresa però della sua reazione. Non cercò di respingermi, anzi. Qual'era la verità? Che cosa significavo davvero per lui?

Dei passi ci destarono dal nostro momento di intimità. I ragazzi ci avevano raggiunto. Non era il caso di farsi trovare tra le braccia di Alessandro.

Il ciuffo biondo di Mattia, risplendeva alla luce dei fuochi d'artificio, mentre mi guardava sorpreso. Non avevo voglia di giustificare in qualche modo la presenza di Alessandro.

Non l'avrei mai fatto, se avessi saputo che cosa avrebbe causato quel bacio. Abbiamo oltrepassato una soglia, ed ora non possiamo più tornare indietro.

---Spazio Autrice---

cosa avrà spinto Alessandro a chiedere a Marta di vedersi fuori orario scolastico? qui gatta ci cova, Ale. A quale verità si riferisce Marta parlando di Michael? tutto questo nei prossimi capitoli ;)

ASPETTAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora