𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟠

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C'è dolore

Che dolore dentro me quando piove

Quando piove e tu non stai con me

C'è dolore, che dolore dentro me quando piove

Quando piove e tu non stai con me

-Arsenico (Aiello)

Vuoto.
Era questo che ormai lo circondava.
Era questa solita puzza di inchiostro e poco spazio vitale che non faceva più respirare il ventiseienne, troppo impegnato ad ubriacarsi di storie e romanzi poco adatti ad un pubblico della sua età.
Si chiedeva perché quello stronzo di Cosimo non abbia detto alla sua Viola che l'amava più di qualsiasi altra cosa al mondo, oppure del perché quel maledetto Italo Calvino abbia voluto scrivere una storia così complicata ma così bella.
Il barone rampante, era questa la storia che aveva fatto innamorare l'ormai giovane Jungkook di sedici anni.
Era così poco convinto che l'amore non fosse un qualcosa che si poteva avere con tanta facilità, e non si sbagliava.
L'amore che aveva nutrito dai suoi genitori era nulla rispetto a quella che un bimbo dovrebbe avere, lui era la pecora nera, l'errore di una notte, quel mostro che nel ventre di sua madre non avrebbe mai contato niente, e così era stato.
Era così arrabbiato con i suoi, non tanto per non avergli dato un'infanzia felice, ma per non avergli dato l'amore familiare, l'amore che tutti i figli devono avere.
Ma lui, lurido bastardo che non aveva avuto l'aiuto da altri, doveva vivere quella merda di vita, o meglio così la considerava fino a quando lui non si era presentato nei suoi sogni e lo aveva ucciso lentamente.
Il suo nome era Park Jimin e di certo non voleva farselo sfuggire, voleva a tutti i costi conoscere quel ragazzo biondino, dalla labbra grandi e dagli occhi felici, doveva assolutamente guardarlo, contemplarlo e urlargli contro che, nonostante i sei anni che li dividevano, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di star con lui, di abbracciarlo, di stringerlo al petto, di poter baciare le sue labbra, di riuscire ad amare, come meglio poteva, il suo corpo piccolo e morbido, di non voler desiderare altro che lui.
Ma non ci sarebbe riuscito molto facilmente, perché nel suo cuore c'era molto più dolore di qualsiasi altra cosa, e non desiderava altro che buttarlo fuori, scacciare i suoi demoni notturni, buttarsi a capofitto verso i suoi alti muri e distruggerli uno a uno, e ci sarebbe riuscito.
Era una sfida che stava portando a termine da molto tempo, e lui ne sarebbe uscito vincitore.

𝚃𝚊𝚍𝚋Donde viven las historias. Descúbrelo ahora