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Tornai in carcere verso sera e mi accolse Saray, riempiendomi di domande su Zulema.

-Datti una calmata Saray, non riesco a starti dietro!

-come sta?

-Bene, ha bisogno di riposo, la porteranno qui dopodomani, dopo aver fatto molti accertamenti sul trauma.

-Sei stata tu a farle del male!?

-Certo che no! Ti sembro cosi pazza da arrivare a tanto? Va bene che le cose tra noi non sono tutte rose e fiori, però anche meno. Non te la rubo la ragazza

-Non é la mia ragazza, é come una sorella per me, anzi lo è proprio

-Che culo eh...

Tornai a salire le scale senza calcolare minimamente Saray, fui così infuriata con Valbuena, le guardie si pensano sempre superiori a noi detenute solamente perché hanno il potere di controllarci.
Entrai nella mia cella e mi misi sul letto, adesso nella mia testa c'era solamente Zulema, e il pensiero di lei mi bruciava dentro.
Quei 15 minuti passati con lei, sola in quella stanza dell'ospedale mi hanno provocato molte emozione, timore, imbarazzo, vergogna e tachicardia, ma ormai ero abituata, anche se non era una cosa da "ho paura di te", e non riuscivo a capire più niente.
Mi misi il cuscino sul viso nel tentativo di oscurare un po' tutto e addormentarmi, ma i pensieri si fecero sempre più fitti e spostai con un colpo il cuscino e lo lasciai cadere a terra.

-Povero cuscino che ti ha fatto di male per meritarsi questo?

Era la voce di Monica, aveva un tono di voce molto rilassante, che riusciva a tranquillizzarmi sempre.

-Niente

-Il niente lo usiamo noi donne con gli uomini, non con altre donne, non funziona lo sai?

-okay, ho solo tanti pensieri

-Di che tipo?

-Niente di che

-ancora niente, non funziona, ti sembro scema? Dai, dimmi

Si mise seduta sul letto, vicino a me e mi guardò.

-A chi pensi...?

-All'incidente di oggi...

-tu stai pensando a Zulema, non All'incidente

-No, ti sbagli proprio se pensi a ciò.

Mentivo, mentivo a me stessa e a Monica, senza motivo, ma non volevo ammettere, mi piaceva ancora una volta nascondermi.

-Sai, qua dentro, le persone sanno poche cose di Zulema, come ad esempio che quando era ancora una bambina, la diedero in sposa ad un uomo, e da lui ebbe una figlia, ma gliela portarono via, la vide solo una volta, però uccise quell'uomo che gliela portó via.

-Tu come fai a sapere tutte queste cose?

-Perché Zulema con me parla

-E perché?

-Perche abbiamo lo stesso sangue

-che cosa!???

-É mia cugina

Rimasi sbalordita, la persona che calcolavo mia migliore amica era la cugina di Zulema, e non me lo aveva mai detto.

-Perché non me l'hai mai detto!??

-Perché non é una cosa importante!

-Tua cugina ha provato ad ammazzarmi due volte e per te non é importante??

-Io non posso controllare mia cugina okay? Ha 40 anni, non ha più 5 anni da un pezzo.
E poi che importanza ha se una persona la conosco o no, guarda me e lei, io ho solo commesso una rapina, mentre lei ha ammazzato più uomini di tutti qua dentro.

Rimasi in silenzio a guardarla.
Cercai di realizzare il tutto, nella mia testa c'era molta confusione, io stessa non ci capivo niente.

-Non c'è nulla di male se ti piace Zulema

Spalancai gli occhi

-Ma che cazzo dici, ma sei fuori di testa??? Non mi piacciono le ragazze, sono etero!

-E io sono la regina Elisabetta, Good Morning

-Fottiti!

E scoppiò a ridere.

El veneno del escorpión |Zulema Zahir|Onde histórias criam vida. Descubra agora