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❛❛ Amore , questo nobile e puro sentimento:
Non è mai stato molto chiaro per la mente umana , da cosa è scaturito;
Né tanto meno ,come scegliamo la persona di cui c'innamoriamo.
Molti dicono che è questione di alchimia , altri invece sostengono che sia dovuto a tutt'altro.
Eppure quando capita , é spesso  inaspettato,
Non sempre é  tutto rose e fiori;
Poiché, anche quelli più belli, hanno le spine  per pungerti e lasciarti sanguinare. ❜❜
                                
Non  ho mai creduto nei colpi di fulmine , anzi; non ho mai creduto nemmeno nell'amore in generale. Eppure ,la prima volta che lo vidi,  dovetti velocemente ricredere.
Me lo ricordo quasi come se fosse ieri : Faceva molto freddo ed aveva appena smesso di nevicare e fu allora che lo notai; era l'unica persona in mezzo alla folla che non portava il cappotto , ma era coperto solamente da un maglione  rosso, troppo grande per lui e rovinato.
Aveva l'aria smarrita di chi non sapeva dove andare ,aggirandosi confusamente qua e là per le fredde strade innevate di Seoul. Nonostante l'evidente difficoltà del ragazzo, non una singola persona gli si avvicinò per chiedergli se avesse bisogno di aiuto. Così, provando ad assumere un'aria sicura , mi feci coraggio , avvicinandomi a lui con l'intenzione di capire cosa gli era successo.
"Ciao." Gli dissi soltanto. Egli, alzò  il suo sguardo leggermente stralunato e confuso,per vedere se stavo parlando con lui. Visto che potevo osservarlo più da vicino, constatai  che stava tremando violentemente ; aveva le labbra viola e screpolate ed il suo bel viso era del medesimo colore del suo maglione.
Senza pensarci troppo, mi tolsi prima  il cappello e glielo poggiai sulla testa, poi fu la volta della mia sciarpa: gliel'avvolsi più volte intorno al collo.
Era veramente carino con addosso le mie cose , gli conferivano maggiormente  quell'aria da bambino piccolo ed innocente ,che voleva provarsi i vestiti dei genitori per giocare.
Poi, con un sorriso gli chiesi se  stava meglio.
Lui in risposta annuì con un cenno al capo e mi ringraziò , ma io non ero per nulla soddisfatto;Sentivo di dover fare molto di più per lui.
"Aspetta non andartene. Ce l'hai un nome ed un posto dove dormire ?" Gli domandai in tono preoccupato; da una parte non volevo avere un ragazzo sulla coscienza , ma dall'altra morivo dalla voglia di conoscerlo un po' di più.
" Mi chiamo Jimin e non ho un posto dove dormire , perché non ho modo di ricordarlo." Mi rispose finalmente , quell'angelo biondo.
"Allora vieni a stare da me per ora."  Gli dissi con un sorriso sghembo.
"Ti ringrazio , ma non vorrei esserti di peso..." Replicó, con aria dispiaciuta.
"Non lo sarai, anzi desideravo proprio un coinquilino in questo periodo." Dissi tranquillamente.
Questa volta  fu lui a sorridermi ; e mentre lo faceva ci potevo vedere in questo la primavera , poiché, mi sembró  che la temperatura si stava alzando , facendomi sudare nonostante il termostato segnasse 0 gradi.
"Allora grazie , sei davvero gentile..ma vorrei sapere una cosa: Dal momento che per un po' vivremo insieme ..."  Disse iniziando a parlarmi timidamente.
"Vorrei sapere anch'io come ti chiami." Concluse sempre con un certo imbarazzo.
"Perdonami, mi sono dimenticato. Comunque mi chiamo Namjoon e questa.." Gli dissi mentre finalmente , aprivo il portone del mio appartamento.
"É la tua nuova casa."

Ancora oggi , col senno di poi , sapendo cosa sarebbe successo da lì in avanti, non sono assolutamente pentito di averlo ospitato per un po' di tempo da me.
Anzi, se un giorno, lo dovessi riscontrare vorrei ringraziarlo per avermi fatto conoscere il significato dell'amore  e forse farmi perdonare.

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