𝐿𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑣𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒.

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Niccolò pov.

Odiavo mentire ad Alice, lei non se lo meritava.
Mi sfilai dal letto lentamente, lasciandola dormire.
Poi, guardandola dormire le accarezzai il viso e le lasciai un bacio sulle labbra.

"Buongiorno amore." Aprì gli occhi e sorrise.

"Buongiorno, non volevo svegliarti. Vado tu dormi tranquilla, ti chiamo fra un'oretta?" La baciai e lei annuì.

"Ciao amore." La salutai lasciando che si addormentasse di nuovo, dopo una doccia velocissima mi vestii con pantaloncini sportivi e una maglia larga.

Corsi alla macchina, quasi come stessi scappando.

-Sto arrivando.- Dopo il messaggio vocale, lo cancellai.

Come mi sentivo in colpa, solo Dio lo sapeva. Arrivai al punto d'incontro con la ragazza di spalle.

"Ludo!" La chiamai agitato.

"Oh, che hai fatto?" Sembrava preoccupata.

"Niente, sai che odio dirle bugie." Sussurrai.

"Dai, sei agitato perché devi dirlo a tua madre?" Tentò lei.

"Sicuro l'avrà già capito." Borbottai col cuore in gola.

"Eccola." Ludo la indicò ed io sorrisi nel vederla avvicinarsi.

"Buongiorno." Ci salutò con amore, come il suo solito. Forse era per questo che amavo Alice, perché era tanto simile a lei.

"Ciao mami." La salutai abbracciandola.

"Te senti bene?" Chiese lei guardandomi.

"Ma smettila." Sorrisi entrando nel bar. Un tavolino appartato era quello che ci serviva.
Camminai come se un peso al petto si espandesse. Avviai la chiamata ad Alice per svegliarla e fortunatamente rispose.

-Ei, tutto bene?- Domandò assonnata.

-Sì, tu sei sveglia?" Sussurrai.

-Se ti ho risposto direi di sì. Sei arrivato, tutto bene?- Sembrava preoccupata.
𝐴𝑙𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑖, 𝑐ℎ𝑒 𝑣𝑒𝑛𝑔𝑜 𝑑𝑎 𝑡𝑒 𝑎 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑖.

-Stai tranquilla amore, io appena finisco vengo da te. Ora che fai?- Guardai mia madre e Ludovica prendermi in giro.

-Sistemo un po', stavo smontando la tenda del bagno, ma non si sgancia.- Sbuffò.

-Fai pressione a un lato e si sposta, poi fai scivolare gli anelli. O sennò aspettami, tanto faccio presto.- Provai a pensare dove comprarle dei fiori.

-No, ora provo a fare così. Quando torni mi devi tirare avanti il divano, così ci lavo sotto.- Borbottò.

-Ali, però calmate. Stai a fa' due milioni di cose.- La ripresi.

-Nic, tu attacca il telefono, così ti sbrighi e mi aiuti!- Immaginai che stesse sorridendo.

-Va bene, ci sentiamo più tardi quando sto tornando. Ti serve qualcosa?- Domandai controllando di aver preso il portafogli.

Ovunque tu sia.-𝒰𝓁𝓉𝒾𝓂𝑜.Where stories live. Discover now