Capitolo 25.

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L'indomani mattina mi sveglio presto dato che è lunedì e ricominciano le lezioni. Vado ai bagni a prepararmi e torno nella stanza per vestirmi. Mi metto dei jeans stretti neri e una maglietta dello stesso colore. Quando sono pronto mi dirigo verso la porta per uscire, ma Nick mi ferma. Non so perché ma sembra che Nick abbia il talento di fermarmi ogni volta che sto per uscire dalla stanza.
Mi rivolge la parola con un tono di voce ancora assonnato.

- Hey Harry, fermati un attimo. - dice Nick.

- Dimmi. - mi limito a replicare.

- Niente, volevo solo dirti che ieri ho osservato con attenzione i comportamenti tuoi e di Louis. Mi fa male ammetterlo, ma devo dire che siete molto carini insieme. Il modo in cui Louis ti guarda è sorprendentemente dolce. Sono davvero felice per te. - afferma Nick allargando le labbra in un sorriso.

- Grazie, sono contento di sentirtelo dire. Spero davvero che anche tu trovi un ragazzo che ti ami come meriti di essere amato. - rispondo ricambiando il sorriso.

Lo saluto ed esco dalla stanza dirigendomi alla caffetteria. Ordino un croissant e un cappuccino e mi vado a sedere ad un tavolino libero. Stranamente, alla caffetteria non intravedo nessuno dei miei amici. Comincio a mangiare il croissant e una figura che conosco bene, appare davanti a me. Il prof di scrittura creativa si siede sulla sedia di fronte a me sorridendo. Devo dire che l'uomo che mi ha messo al mondo ha un bel sorriso.
- Buongiorno Harry. - sono le parole che escono dalle labbra dell'uomo.

- Buongiorno Papà. - rispondo con un finto sorriso.

Posso notare la sua sorpresa dalle sopracciglia che si sollevano quando gli rispondo.

- Come fai a sapere che sono tuo padre? Chi te l'ha detto? Come lo hai scoperto? - mi chiede mio padre tempestandomi di domande.

- L'ho scoperto a Capodanno, ho visto una foto di te e mamma in ospedale con me in braccio. -

- Harry... lasciami spiegare. -

- Parla. - rispondo scorbutico.

- Ecco... devi sapere che quando ero più giovane non ero proprio un bravo ragazzo. Quando ho conosciuto tua madre ero un ladro. La mia specialità erano le banche. Non mi hanno mai preso e per questo ora ho un sacco di soldi e non so cosa farci. Non posso ridarli indietro perché poi mi prenderebbero e andrei in galera. Ho conosciuto tua madre in un pub. Mi ricordo che quella sera, poche ore prima avevo rapinato una banca ed ero riuscito a rubare più soldi del solito. Quando entrai nel locale vidi tua madre da sola seduta al bancone. Era una ragazza mora e molto bella. Mi avvicinai a lei e cominciammo a parlare. Mi raccontò che era una cassiera in un supermercato e viveva in un piccolo appartamento con altre cinque ragazze. Mi disse che nonostante il suo lavoro di cassiera riusciva a pagare l'affitto, ma alla fine del mese non le rimaneva niente per concedersi qualche piccolo lusso. I soldi che le rimanevano ogni mese le bastavano solo per permettersi qualche drink. Mi confessò che i cocktail l'aiutavano a dimenticare i suoi problemi finanziari e che per una sera al mese, grazie al l'alcool, riusciva a sentirsi una ragazza normale senza nessun tipo di problema. Quello che mi raccontò mi commosse così tanto che quando andò in bagno per qualche minuto, presi la sua borsa, la aprii e ci misi dentro cinquemila sterline. Prima di uscire dal locale, le lasciai anche un biglietto con il mio numero e con su scritto che quei soldi erano un piccolo regalo da parte mia e che poteva usarli come le pareva. Lei qualche giorno dopo mi richiamò ringraziandomi e invitandomi a uscire con lei qualche volta. Io e tua madre cominciammo a frequentarci e il nostro rapporto si rafforzò così tanto che ci innamorammo l'uno dell'altra e decidemmo di andare a vivere insieme. Dopo alcuni mesi di relazione, tua madre rimase incinta di Gemma ed io ero molto felice. Anne cominciò ad insospettirsi quando vide che le facevo regali sempre più costosi, ma io riuscii ad evitare in qualche modo l'argomento. Nacque Gemma e noi eravamo molto contenti. Era come se finalmente fossimo una famiglia vera. Tre anni dopo, mentre tua madre era incinta di te, non so come venne a sapere che io ero un ladro e mi cacciò di casa vietandomi di tornare. Negli anni le ho mandato diverse lettere chiedendole se potevo venire a trovare te e Gemma, ma lei mi ha sempre proibito ogni contatto con voi. Lei ha sempre saputo io dov'ero e mi sono sorpreso la prima volta che ti sei presentato dicendo che ti chiamavi Harry Styles. Io ho cambiato nome dopo che tua madre scoprì che ero un ladro. Harry... io voglio dirti che ho sempre voluto avere un rapporto con te e Gemma, ma tua madre me l'ha proibito. Nei mesi passati invece ho avuto modo di osservarti e tra virgolette spiarti in modo da sapere più cose possibili su di te. Ho avuto modo di scoprire che tu sei gay e che ti piaceva Louis, per questo con i soldi che ho accumulato nelle varie rapine sono riuscito a pagare il viaggio a Roma e a farti mettere in stanza con Louis, il ragazzo che ti piace. Io ho sempre voluto il meglio per te e ti prometto che se me lo permetterai, potrò finalmente diventare il padre che non ho mai potuto essere. Voglio conoscere meglio mio figlio e voglio compensare a tutti i momenti in cui non ci sono stato per te quando ne avevi bisogno. - dice mio padre in lacrime.

Non ho voglia di ascoltare altro per oggi. Non riuscirà a farsi perdonare con delle giustificazioni del cavolo. Non so cosa provo in questo momento. Mio padre dice di essere stato assente per colpa di mia madre. Mia madre mi ha sempre detto che lui non ha mai provato a contattarci. Non so a chi credere e in questo momento sono troppo sconvolto per riuscire ad ascoltare le altre cose che ha da dirmi. Lascio il mio croissant e il cappuccino ed esco dalla caffetteria piangendo. Corro per il giardino e mi scontro con il corpo di qualcuno che all'inizio non riconosco. Alzo la testa e vedo che si tratta di Louis. Lo abbraccio ancora in lacrime e lui non reagisce. Sembra confuso.
- Louis, ti prego abbracciami perché in questo momento, tu sei la cosa più vera nella mia vita. - affermo e Louis ricambia l'abbraccio.

Mi stringe molto forte e riesco a sentire il calore del suo corpo sul mio. Potrei restare così per sempre, con le sue braccia intorno a me.

Beloved || Larry StylinsonWhere stories live. Discover now