Capitolo 26.

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Louis' POV

Sono nel giardino del campus, abbracciato ad Harry, che piange ininterrottamente. In due mesi di relazione con lui, non l'ho mai visto così abbattuto. Sono abituato a vedere un Harry sempre allegro e vivace. In questo momento, invece, sento su di me un Harry triste e senza forze. Sembra quasi che non abbia le energie per abbracciarmi. In questo momento sono io che lo sostengo, ancorando le mie braccia intorno a lui. Sono sorpreso da me stesso perché non avrei mai pensato di essere in grado di mostrare l'affetto che provo verso le persone a cui tengo. Sono sempre stato un ragazzo molto chiuso, introverso e penso sia questo il motivo che mi ha impedito di crearmi delle vere amicizie al di fuori della scuola. Sì, perché io l'unico periodo in cui ho avuto degli amici è stato dalle elementari fino alla fine delle superiori. Dopo le superiori nessuna delle persone che io definivo "amici", si è più fatta sentire. L'unico vero amico che io abbia mai avuto è stato Stan. Stan è stato la mia "roccia". E' lui che mi consolava quando prendevo un brutto voto a scuola, è lui che mi rassicurava quando mi lasciavo con una ragazza, è lui che era presente quando i miei genitori si sono lasciati. Io e Stan non abbiamo mai litigato, il nostro rapporto è sempre stato perfetto. Adesso, però, io e Stan siamo lontani e l'unica persona con cui ho un rapporto simile è Harry.

Sento che ad Harry posso raccontare qualsiasi cosa mi passa per la mente senza essere giudicato. Harry è la persona che si prende cura di me in questo periodo in cui non sto con Stan.

In questo momento vedere Harry così distrutto, mi fa paura. Ho paura perché è lui quello che mi sostiene e se Harry può essere così fragile, io non sono sicuro di poter essere una figura di sostegno per lui. Nella mia vita sono sempre stati gli altri a prendersi cura di me e mai viceversa. Adesso però, la persona che amo di più al mondo ha bisogno di me e io devo essere in grado di rassicurarla. Smetto di pensare e mi rivolgo ad Harry.

- Amore, che cosa c'è che non va? - dico staccando il suo corpo dal mio e fissandolo nei suoi occhi rossi e bagnati dalle lacrime.

- Non c'è niente che non va, è tutto a posto. - risponde Harry asciugandosi le lacrime.

- Avanti, non mentirmi. Parlami!- replico passandogli delicatamente una mano sul viso.

- Va bene. - Harry concorda e si piega sedendosi sul prato mentre io eseguo la sua stessa azione.

Il mio ragazzo guarda fisso l'erba come se fosse ipnotizzato da essa.

- Harry... - la mia voce sembra riuscire a distoglierlo dai suoi pensieri e lui alza lo sguardo verso di me, pronto a parlare.

- Louis... ci sono alcune cose piuttosto importanti che devo dirti. Allora, per cominciare, ho scoperto che il mio prof di scrittura creativa è mio padre. Non te l'ho mai raccontato, ma mio padre ha abbandonato me e la mia famiglia quando io non ero ancora nato, questo è quello che mi ha sempre raccontato mia madre. Il mio prof invece mi ha detto la sua versione secondo la quale lui era un ladro, incontrò mia madre e si innamorarono, andarono a vivere insieme e dopo alcuni mesi mia madre rimase incinta di mia sorella Gemma, poi dopo tre anni mia madre rimase incinta di me e scoprì che lui era un ladro e lo cacciò di casa. Lui provò più volte a contattarci, ma mia madre glielo impedì. Louis, io gli credo. Andy non sembra il tipo di persona che abbandonerebbe la sua famiglia, almeno non di sua spontanea volontà. Mi fa rabbia perché la persona di cui mi fido di più al mondo, mia madre, mi ha mentito su una cosa così importante. - afferma Harry tutto d'un fiato.

- Oh... ok. Mmm... io non sono molto bravo per quanto riguarda il dare consigli, ma in questo momento penso che la cosa più giusta che tu possa fare sia non prendere parti e lasciar perdere per un po' questa novità così importante. Il tempo dà consiglio. - replico io.

Beloved || Larry StylinsonWhere stories live. Discover now