Puntata uno: imprevisto notturno

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Come il cielo di notte viene illuminato unicamente dalle stelle e dalla luna, anche la stanza di Ellie era buia e con solo due cose a donarle luce: lo schermo di un tablet acceso e un orologio digitale che segnava le 23:39.

- Ok... (devo cliccare sopra il nome della puntata e poi chiudere il più in fretta possibile tutti i popup che mi si presentano... facile, no?) - pensò mentre riproduceva tutti i gesti necessari sul tablet. Dopo la terza finestra chiusa, se ne aprì una quarta dove vi era la schermata di un video. Ellie schiacciò il tasto "play" e il video cominciò a riprodurre una sigla di apertura.

Terminata la sigla, Ellie disse sottovoce - uh... non sembra male questo anime... (d'altro canto forse sono ancora l'unico essere al mondo a non aver ancora visto Naruto, quindi credo che ci sia un motivo se è così famoso) - si sistemò la frangetta corvina, proseguì alla visione dell'anime con i sottotoli, lasciando un auricolare penzolante dal suo orecchio.

Anche se considerava fastidioso dover sentire Naruto gridare "dattebayo!" solo dall'orecchio sinistro, la ragazza sapeva che era più sicuro avere una parte del suo udito riservato per l'esterno: doveva assicurarsi i suoi genitori non fossero in giro per casa. In quel caso, Ellie avrebbe dovuto fare finta di star dormendo, mettendo in scena quella recita il più in fretta possibile. Mai avrebbe potuto lasciare che loro, persone iper-conservatrici, scoprissero che la loro unica figlia femmina passasse la notte a guardare "cartoni animati demoniaci giapponesi per maschi" anziché dormire come ogni brava ragazza dei loro tempi.

Anche se Ellie era una persona molto legata al concetto di morale e a cui non piaceva mentire agli altri, un valore in cui credeva di più era la libertà di fare quel che si vuole con se stessi, senza dover temere il giudizio di nessuno. Gli anime erano una di queste cose. Ed era anche per questo che era rimasta a seguire con interesse gli eventi che si svolgevano in quelle tre, quattro, cinque, sei... sette puntate?

Ellie sobbalzò - com'è possibile che siano già le due di notte??? - si chiese mentre guardava l'orologio sul suo comodino accanto al letto. Resasi conto di aver parlato ad alta voce ad un orario così tardo, si tappò la bocca mentre nei suoi occhi s'insuinò il puro terrore.

Tempestivamente, si sentirono dei pugni battere sulla porta della cameretta di Ellie, la quale, tremante, girò il capo verso di essa, consapevole delle infinite punizioni che l'avrebbero aspettata il giorno dopo.
La porta si aprì e rivelò una figura bassa, dai capelli scuri e riccioluti che aveva l'aspetto di un bambino di circa otto anni. Sussurrò chiudendo la porta - Ellie, cosa ci fai ancora sveglia? È tardi! -

La ragazza tirò un sospiro di sollievo - fortuna che non eri mamma o papà... mi hai fatto prendere un colpo! -

- Scusami se mi preoccupo di mia sorella! - il bambino incrociò le braccia e sbuffò infastidito.

- E poi scusami... - Ellie si grattò il mento, scese dal letto e andò verso il fratellino - tu piuttosto che ci fai sveglio a quest'ora? Hai idea di che ore siano, Peter? -

Il bambino indicò l'orologio sul comodino e annuì. Ellie sospirò e chiese - almeno puoi dirmi che ci fai ancora in piedi? -

- Mi piace stare sveglio di notte perché non devo sentire la mamma che parla di religione... sembra un disco rotto! - diceva mentre si distese sul letto della sorella, che nel frattempo lo guardava stupita.

- Ma... Pete, tu non eri quello che fino a ieri aveva accompagnato mamma a fare propaganda della nostra religione nel vicinato? -

- Umh... dovrò guadagnarmela in un modo o nell'altro la benevolenza di mamma, no? E poi ogni volta mi offre un gelato nella gelateria all'angolo... - il suo sguardò cadde sopra lo schermo del tablet della sorella - dico, ci guadagno un gelato, un gelato! Capisci? A otto anni è una delle più grandi aspirazioni per un bambino della mia generazione... - senza volerlo, cominciò a seguire la serie.

HEAR ME!Where stories live. Discover now