Capitolo 45

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La luce del sole, filtrata appena dalle sottili tende, riempie la stanza costringendomi ad aprire gli occhi. Capisco subito che non sono nella mia stanza, ma non mi trovo neanche nella solita camera degli ospiti alla Sway.
No, non posso essere finita nella stanza di Ryland visto che ci siamo appena conosciuti. Scatto a sedere, ma un braccio stretto attorno alla mia vita mi impedisce di fare movimenti troppo avventati. Mi volto per capire di chi si tratti, mi trovo a trattenere il respiro non appena realizzo chi è la persona con cui ho passato la notte. È Bryce.
Abbiamo dormito abbracciati.
Sono nella sua stanza.
Cerco di fare mente locale su ciò che è accaduto ieri sera, ma ho alcuni buchi di memoria. E se fosse successo qualcosa fra noi due?
No, dovrei ricordarmelo.
Sollevo leggermente il lenzuolo, tiro un sospiro di sollievo non appena mi rendo conto di essere ancora completamente vestita.
"Emma" si lamenta Bryce con gli occhi ancora chiusi, devo averlo svegliato.
"Hey" sospiro, mi porto una mano sulle tempie che non vogliono proprio saperne di smettere di pulsare. Odio sentirmi così, i postumi di una sbornia sono una delle sensazioni più brutte che io abbia mai provato fisicamente.
Meglio non ricordare quali siano le altre, che sono di gran lunga peggiori, scuoto la testa per scacciare via questi stupidi ricordi.
Possibile che debbano sempre tornare? Continuo a sperare che, prima o poi, se ne andranno via dalla mia testa e che la smettano di tormentarmi nei momenti meno opportuni.
"Come stai?" Bryce solleva le palpebre, i suoi occhi color nocciola si incontrano i miei.
"Insomma" mi sento davvero uno schifo, ma non voglio sembrare esagerata.
Mi butto nuovamente con la schiena contro il materasso, per sbaglio cado di peso sopra il braccio steso di Bryce.
"Hey" ridacchia lui ritirandolo.
"Scusami" biascico con la voce ancora impastata dal sonno, avrei avuto bisogno di dormire qualche minuto in più.
"E scusami per ieri sera" non è giusto che, ogni volta che io bevo troppo, lui debba stare con me e perdersi la festa. In realtà, se proprio devo essere sincera, non mi dispiace poi così tanto, ma meglio tenere per me queste considerazioni.
"Tranquilla" liquida il discorso con un gesto della mano, solo ora mi rendo conto che non indossa nulla all'infuori dei suoi boxer neri.
Devo distogliere lo sguardo dal suo corpo, anche se il suo fisico è davvero bello.
Okay, questa mia reazione deve essere per forza causata dell'alcool che è sicuramente rimasto in circolo nel mio corpo.
Deve essere dovuto a questo.
"Perché lo hai fatto?" domanda lui, si stiracchia leggermente facendo tendere i muscoli delle sue braccia e il suo addome.
Così però non ce la faccio, cerco di concentrare tutta la mia attenzione sulla carta da parati chiara che ricopre i muri di questa camera.
"Che fai non mi guardi?" Bryce se ne accorge subito, spero solo che non abbia capito il motivo per cui mi sono sentita costretta a distogliere il mio sguardo da lui.
"Mi andava di bere" mento, ma so già che non si berrà questa stupida scusa.
Non posso di certo dirgli che l'ho fatto per smettere di pensare a lui e a tutta la strana situazione che si è creata fra di noi.
"Emma" mi ammonisce, assottiglia gli occhi riducendoli a due fessure e cerca di studiare l'espressione dipinta sul mio viso.
"Non voglio dirtelo" faccio spallucce, spero che questa volta apprezzi la mia sincerità.
Afferro il mio cellulare per controllare l'orario, è davvero tardissimo. È quasi ora di pranzo, sono fortunata perché oggi non ho né lezione né gli allenamenti con le cheerleader.
Mi rendo conto di avere svariati messaggi non letti, uno di questi è stato inviato da un numero sconosciuto. Lo apro immediatamente per capire di chi si tratti, riconosco dalla foto del mittente il volto di Ryland.
'Tutto bene?'
Leggo il suo messaggio breve e conciso, un accenno di sorriso si fa spazio sulle mie labbra. È stato davvero carino con me, poi devo ammettere che ha avuto davvero molta pazienza a starmi dietro tutta la sera.
'Sì, grazie per tutto'
Digito velocemente sulla tastiera del mio cellulare, apprezzo anche il fatto che sia stato lui a scrivermi.
"Chi è?" Bryce cerca di sporgersi per leggere il nome della persona con cui mi sto scrivendo, ma giro prontamente il cellulare con lo schermo rivolto verso il materasso.
"Non te lo dico" gli faccio la linguaccia.
"Comunque devo farti una domanda" aggiungo poi, sono giorni che aspetto di chiedergli questa cosa.
"Tu non rispondi mai alle mie" mi fa notare lui, un sorrisetto beffardo si fa spazio sulle sue labbra rosee. Il mio sguardo cade lì inevitabilmente, ma lo sposto prontamente per non destare alcun sospetto.
"Facciamo una cosa, tu fai una domanda a me e io ne faccio una a te. Entrambi dobbiamo rispondere e essere sinceri, okay?" non so come mi sia venuta questa idea, però non sembra poi così sbagliata al momento.
"Inizio io" ammicca lui.
"Okay" rispondo titubante.
"Perché hai bevuto?" ridacchia, me lo sarei dovuta aspettare.
Penso di essermi appena scavata la fossa con le mie stesse mani, o forse no. Credo di avere ideato un piano per aggirare la sua domanda, spero solo che funzioni.
"C'è un ragazzo che non riesco a togliermi dalla testa" ammetto facendo la vaga.
"Chi è?" i suoi occhi guizzano sul mio viso.
"Abbiamo detto solo una domanda" le mie labbra si incurvano in un sorrisetto beffardo, lui sbuffa sonoramente in risposta.
"Emma" si lamenta poi.
"Ora tocca a me" scoppio a ridere.
"Non vale" sospira lui.
"Invece sì" gli faccio l'occhiolino, mi guadagno un'occhiataccia da parte sua.
Forse me la sono meritata.
"Dai su" mi esorta lui fingendosi scocciato, è evidente che stia cercando di nascondere un sorrisetto divertito.
"Tu eri al corrente di dove fosse andato Josh mentre noi eravamo a Las Vegas?" sputo tutto d'un fiato, non ho idea del perché siano giorni che questa domanda mi stia assillando.
"Sì, ma l'ho saputo solo il giorno in cui c'è stato quel bacio fra noi" sembra sorpreso dalla mia domanda, passa una mano fra i suoi capelli scuri per scompigliarsi il ciuffo.
Ormai ho capito che è un gesto che fa spesso quando è nervoso, ho imparato a conoscerlo fin troppo bene.
"Perché non me lo hai detto?" in realtà ci sono rimasta un po' male, avrebbe potuto dirmi la verità e non l'ha fatto.
"Josh è il mio migliore amico, ma ti giuro che non ne sapevo nulla prima di quel giorno" il suo sguardo sembra sincero, non nego che mi sia dispiaciuta comunque questa cosa.
"Va bene" sospiro.
"Mi hai fatto due domande e io ti ho risposto" mi fa notare lui ridacchiando, il suo sorriso riesce subito a stemperare questa strana atmosfera che si è creata fra noi.
"Quindi?" faccio spallucce, non ho idea di dove voglia andare a parare adesso.
"Quindi adesso mi dici chi è questo ragazzo che non riesci a toglierti dalla testa" insiste, sembra più un ordine che una richiesta.
"Cosa ti importa?" domando.
"Non dovresti essere geloso delle tue amiche" lo punzecchio ripetendo le sue parole.
"Non sono geloso infatti biondina" non capisco perché si ostini a chiamarmi in questo modo pur sapendo che non piace.
"È Ryland?" chiede poi.
"No" scuoto la testa.
"Hai appena sprecato la tua seconda domanda" rido di gusto e mi alzo dal letto, ho bisogno di andare in cucina e di mettere qualcosa sotto ai denti. Sono proprio affamata, il mio stomaco non ne vuole sapere di smettere di brontolare. È come se avessi un enorme vuoto all'altezza del ventre, suppongo che sia un altro degli effetti provocati da tutto l'alcool che ho mandato giù ieri notte.
"Andiamo?" lo esorto.
Me ne pento non appena si mette in piedi, mi ero dimenticata che fosse praticamente mezzo nudo. Deglutisco e mi volto in direzione della porta, mi insulto da sola per la mia reazione.
Devo decisamente darci un taglio.
Siamo amici, nulla di più.
"Non puoi metterti una maglietta?" di voce ai mie pensieri senza neanche rendermene conto.
"Perché?" ghigna lui.
"Non è carino andare a fare colazione senza nulla addosso" faccio spallucce e dico la prima cosa che mi passa per la testa, è ovvio che non sia questo il vero motivo.
"Ah sì?" avanza verso di me con due falcate.
Il suo corpo è talmente vicino al mio che, se mi spostassi anche di poco, arriverei a sfiorare la sua pelle con la mia.
"Sì" ostento decisione.
"Secondo me non è questo il problema" ride lui. Avvicina ancora di più il suo viso al mio, riesco addirittura a percepire il suo respiro che sa di menta contro la mia pelle.
Ecco che il mio battito inizia a accelerare e il mio respiro aumenta a mano a mano il ritmo, devo assolutamente darmi una calmata.
"Ti sbagli" faccio scontrare i suoi occhi con i miei, sostengo con decisione il suo sguardo.
Lui comincia a mordicchiarsi le labbra, non so se lo stia facendo di proposito o meno, ma il mio sguardo cade proprio lì.
"Allora rimango così" incrocia le braccia al petto, mi sforzo di non spostare i miei occhi sul suo petto. Non devo dargli anche questa soddisfazione, continuo a non capire perché si diverta così tanto a mettermi in difficoltà.
Gli amici non si comportano in questo modo.
"Fai come vuoi" mordo nervosamente l'interno della mia guancia, non so proprio come tirarmi fuori da questa situazione.
Devo essere sincera con me stessa, in questo momento sto morendo dalla voglia di saltargli addosso e di avventarmi dalle sue labbra. Però non posso farlo e questo lo so bene, devo riuscire a ficcarmi in testa questo concetto.
La porta della camera si spalanca, Josh compare sulla soglia dell'entrata e sposta il suo sguardo confuso da me a Bryce.
"Emma ha dormito qui perché era ubriaca, io sono stato sul divano" lui si affretta subito a spiegare la situazione e si guadagna uno sguardo torvo da parte mia.
Perché ha mentito?
Mi dovrò ricordare di chiedergli delle spiegazioni per questa sua risposta, proprio non riesco a capire perché lo abbia fatto.
"Oh, ti avevo detto di non esagerare con l'alcool" mi ammonisce Josh sospirando, incontro i suoi occhi azzurri.
"Mi hanno riferito che anche tu non stessi poi così tanto bene" borbotto in risposta.
"Io vado" Bryce ne approfitta per scappare dalla tensione che aleggia in questa camera.
"Mi dispiace di averti risposto male" mi volto subito in direzione di Josh, non dovrei rispondergli in quel modo quando lui si è solo preoccupato per me.
"Tranquilla" sospira lui.
"No, davvero mi dispiace" insisto.
Non riesco a ignorare i sensi di colpa che mi stanno mangiando lo stomaco, dovrei davvero dirgli di quel bacio con il suo migliore amico.
Quel bacio che mi ha incasinato i pensieri.
"Emma" Josh si avvicina a me, avverto la sua mano poggiata sulla retro della mia schiena.
Resto in silenzio in attesa che sia lui a continuare, non ho idea di come andrà a finire questa conversazione.
"Non voglio che tu finisca per odiarmi" si passa la mano libera fra il suo ciuffo di capelli biondi, lo scompiglia leggermente.
Lui e Bryce hanno lo stesso vizio, lo fanno entrambi quando si trovano in difficoltà.
"Josh non è così" gli dico in modo sincero, giuro che non potrei mai odiarlo.
Nonostante tutto, so già che lui mi resterà sempre nel cuore. Mi ha aiutata ad aprirmi e mi ha fatto passare tantissimi bei momenti, non potrei mai smettere di tenerci a lui.
"Solo dammi tempo" arrotolo e srotolo più volte una ciocca di capelli attorno alle mie dita.
"Va bene" accenna un sorriso lui.
"Dai andiamo di sotto" aggiunge poi.
"Sì" annuisco e ricambio il sorriso.

Ecco un nuovo capitolo, nonostante sia un po' di passaggio, spero proprio che vi sia piaciuto. A breve ci sarà questa famosa festa a casa della Hype e darà una bella svolta a questa storia, che cosa vi aspettate adesso?🤍
Vi anticipo che nel prossimo ci saranno dei momenti un po' particolari, ma non voglio dirvi troppo.

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