3.

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*Louis' pov*


Era stato facile uccidere gli altri quattro nomi sulla lista. 


Dovevo semplicemente ucciderli, avvicinarmi con una scusa o appostarmi da qualche parte sparando, come i cecchini che si vedono nei film di guerra al cinema. Piccola differenza: nel mio caso è tutto reale.

Ma questo ragazzo, Harry, avrei dovuto conoscerlo, fare in modo di ottenere la sua fiducia, che era una parte che mi preoccupava alquanto visto che non ero un campione di relazioni sociali.
Sembrava così innocente con le sue fossette, quegli occhi verdi, e i ricci che gli ricadevano sul viso creando la cornice perfetta al suo sorriso.

Eppure avrei dovuto ucciderlo come tutti gli altri, fine della storia. Non sarebbe stato il primo e neanche l'ultimo.


*Harry's pov*


Da qualche giorno a scuola era arrivato questo ragazzo di nome Louis.
Aveva quasi tutte le ore nelle mie stesse classi ed eravamo diventati subito amici.

Non gli interessava se gli altri mi prendevano in giro, se ero gay o che marca di vestiti portavo.
Non faceva troppe domande ed era veramente simpatico. Anche bello.
Mi spiaceva solamente che vedendolo insieme a me cominciavano a prendere in giro pure lui, dicendo che era il mio fidanzato frocio e che eravamo la vergogna della scuola.

Io mi abbattevo a quegli insulti, volevo urlare, sfogarmi su di loro, invece Louis manteneva una calma quasi surreale, come se niente e sussurro potesse anche solo sfiorarlo, figuriamoci abbatterlo. Il moro cercava di trasmettere quella calma anche a me, ma senza troppo successo: ammiravo l'autocontrollo di Louis, ma io non potevo essere lui, io ero Harry.  

Così mi portò in palestra con lui da giorno.

Andavamo ogni giorno dopo la scuola, senza pagare niente.
Il proprietario, un certo Zayn, gli doveva qualche favore.

All'inizio ero un po' sfaticato, ma la mia motivazione era vedere Louis accaldato senza maglietta. Datemi aria.
Ero nel pieno di una serie di esercizi sul sollevamento pesi, ma mi fermai un secondo per asciugarmi il sudore e bere dell'acqua. Ero veramente distrutto.

Louis mi si avvicinò silenziosamente, come se fosse nel bel mezzo di una battuta di caccia e non dovesse lasciar scappare le preda, e quando mi accorsi di lui era a solo un centimetro dal mio naso.

-Hey Harry, non sarai mica stanco? Riesco a sentire il battito del tuo cuore!-
Si avvicinò ancora di più come per dirmi qualcosa, ma ci ripensò, si morse il labbro, si girò e se ne tornò al tapiroulant.
-E non guardarmi il culo mentre corro!-

...

Rieccomi a chiedermi ancora perché non so mai cosa scrivere negli spazi autori.
Beh grazie a chi segue la mia storia, ci tengo molto.

The Blacklist. ~ Larry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora