Capitolo 70 - Amare scoperte

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Il fatidico giorno dell'udienza era arrivato, insieme al signor Weasley ci stavamo dirigendo presso il Ministero della Magia, più precisamente eravamo già al suo interno.
Neanche a dirlo, ero sbalordita dalla bellezza di quel posto, a dir poco incantevole, assurdo pensare che quel posto pieno di bellezza e sfarzo era in realtà covo di numerosi maghi dalle idee pericolose e malsane.

«Di qua ragazzi» ci richiamò Arthur, indicandoci la strada da seguire per raggiungere il luogo.

Io e Harry ormai non parlavamo da due giorni, dopo la sfuriata a cena nessuno dei due si era più rivolto all'altro; venni distratta e incuriosita da dei minuscoli areoplanini di carta che volavano sulle nostre teste.
«Sono promemoria inter ufficio» informò il signor Weasley come se mi avesse letto nel pensiero.
«Una volta usavamo i gufi ma il pasticcio era incredibile»

Kingsley sussurrò qualcosa all'orecchio di Arthur mentre io, in mezzo a tutta quella gente, mi sentivo così dannatamente fuori luogo, e altrettanto nervosa per la questione di mio fratello.

«Per la barba di merlino! Grazie Kingsley!» se ne uscì l'uomo dai capelli rossi.
«Harry hanno cambiato l'orario della tua udienza»

«Quand'e?» chiese lui.

«Tra cinque minuti» ci informò e, nemmeno il tempo di realizzare, che subito dopo partimmo spediti con un ascensore dalle svariate funzionalità.
Le porte di esso si aprirono all'improvviso rivelando mattonelle nere e corridoi lunghi e tenebrosi, perché doveva essere tutto così spaventoso?
Camminammo in avanti fino ad incontrare Caramell impegnato nelle sue chiacchiere insieme a l'uomo dai capelli più lucenti del mondo, e poteva essere lui: Lucius Malfoy. Egli rivolse uno sguardo spregevole e venimmo prontamente portati via dal signor Weasley.

«Allora durante l'udienza parla solo quando vieni interpellato, sta calmo, non hai fatto niente di male, come dicono i babbani: la verità salterà fuori» lo incoraggiò.
«Si?»
Harry annuii non molto convinto. Era raro vederlo così teso, Harry sembrava sicuro di se anche nei momenti più incerti, quando proprio non sapeva dove mettere le mani, ma in quel momento, chiunque avrebbe notato quanta paura trapelasse dal suo sguardo.

«Moon, tu sei semplicemente un testimone, non devi fare altro che dire ciò che hai visto, niente di più, niente di meno»
Annuii anch'io.

«Non mi è permesso entrare temo» ci comunicò.
Lo salutammo e ci avvicinammo all'entrata, vedendo pian piano scomparire l'uomo dai capelli rossi.

«Signor Potter, compili questo per accedere» lo bloccò un superiore.

Si spostò qualche metro più avanti mentre un leggero dolore colpì la mia spalla destra, come se qualcosa avesse infilzato gli artigli nella pelle, così cacciai un gemito di dolore.
«Oh peccato, dimentico che la testa del serpente ha i denti in argento rigido» ridacchiò la figura davanti a me.

«Posso esserle utile in qualche modo, signor Malfoy?» chiesi all'uomo dai capelli color platino.  

«A dire il vero si.. sarei molto curioso di sapere che cosa desidera da mio figlio» domandò sfoggiando un sorriso tirato.

«Io non desidero assolutamente niente da suo figlio, mi creda» risposi serena.
Lo ero, mi sentivo tranquilla e spavalda.

«Ho tracciato i gufi che sono partiti dal Manor e guarda caso uno era diretto al rifugio dei suoi amici Weasley ed era per lei»

«Signor Malfoy, credo debba rivolgere queste domande a Draco, piuttosto che a me» gli risposi con nonchalance.
Non avevo nulla da nascondere e niente da temere.

«Mi auguro solo che non desideri intromettersi nella relazione tra mio figlio e la sua splendida fidanzata, la signorina Greengrass»

Fu allora, solo allora che sentii il cuore rompersi.
Avevo immaginato di tutto, ma non che avesse veramente avuto il coraggio di mettersi con quella lì, quella sottospecie di donna che lui per primo aveva sempre criticato.

«Le assicuro che la vita di suo figlio non è tra i miei interessi, deve essersi fatto un'idea sbagliata» risposi cercando di restare fredda, il più possibile.

«Le conviene non avvicinarsi mai più a Draco, non può frequentare gente come lei e la sua combriccola»

Risi amaramente verso il viso dell'uomo.

«Moon!» urlò Harry venendomi incontro.
«Non si avvicini più a mia sorella»

«Signor Potter, veda di godersi gli ultimi istanti di libertà, una volta uscito da quella stanza finirà dritto in cella, dove era il suo meraviglioso padrino» rise il biondo.
Harry era sull'orlo di una crisi, gli presi la mano e gliela strinsi, lui fece lo stesso, era teso da morire.

«Se non c'è altro la pregherei di lasciarci andare» dissi all'uomo.
«Non si preoccupi, la sua famiglia non interessa nè a mio fratello ne tantomeno a me» lo sorpassai per entrare nell'enorme aula.

«Andrà bene, vedrai»

«Moon, senti io volevo scusarmi per-»

«Ne parliamo dopo dai, adesso rilassati, io sono lì» gli sorrisi.
Nel bene e nel male era mio fratello, il mio gemello, nessun legame era come il nostro, non potevo non amarlo.

«Udienza disciplinare del dodici agosto per le regole infrante da Harry James Potter, inquisitori Cornelius Oswald Caramell ministro-»
Venne bloccato da una voce.

«Testimone per la difesa, Albus Percival Wulfric Brian Silente» intervenne il nostro preside.

«Hai ricevuto il messaggio sul fatto che data e luogo dell'udienza erano stati cambiati»

«Devo averlo perso, ma per un fortunato caso del destino sono arrivato al Ministero tre ore prima» si bloccò.
«Le accuse?»

«Le accuse contro l'imputato sono le seguenti: egli ha consapevolmente e in piena coscienza della illegalità delle sue azioni prodotto un Incanto Patronus alla presenza di un babbano» si fermò il Ministro e si rivolse ad Harry «Lei nega di aver prodotto suddetto Patronus?»

«No ma-»

«Era consapevole che le è proibito usale la magia fuori dalla scuola fino al compimento dei diciassette anni?»

«Si ma-»

«Streghe e maghi del Wizengamot-»

Sta volta, fu Harry ad interromperlo.
«L'ho fatto a causa dei Dissennatori!» sbottò.
Finalmente direi io.

«Dissennatori? A Little Whinging?» chiese una donna tra i giudici.

«I babbani non possono vedere i Dissennatori» intervenne Caramell.

«Non sto mentendo, erano in due e se io non avessi-»

«Basta» lo interruppe ancora.
«Sono spiacente di interrompere una storia che sarebbe stata senza alcun dubbio ben costruita, ma lei non può produrre nessun testimone dell'avvenimento-»

«Mi perdoni Ministro, ma si da il caso che possiamo»
Silente a quel punto rivolse a me le sue attenzioni...

Piccola Mezzosangue 3 || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora