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-Hai fatto questo a Jimin? Tu gli hai fatto questo!?- i piedi premevano contro il terreno pur di fornire la massima spinta incanalata nel braccio scortesemente premuto sulla trachea del castano.

-Dae...Daejin non cacapisci...- provò a graffiargli la faccia, a respingerlo, arrivò ad alzare il ginocchio nell'intento di colpirlo in quel punto di rinomato dolore, ma la mira non fu eccellente -...non respirho...io l'ho fatto-fatto...apposta- gli occhi spiccarono all'insù.

-Dovrei soffocarti all'istante pezzo di merda- ritrasse il brusco modo arruffandosi i capelli in preda alla rabbia scaturita da quel soggetto che, oramai, contava per lui poco più di un' oncia di piscio.

Taehyung cadde sulle ginocchia in avanti e a carponi iniziò a massaggiarsi il collo sputando a terra quel grumo aeriforme di scampata morte.

-Su avanti dimmi quale scusa ti sei inventato per aver salva la vita vigliacco- diede un calcio alla pattumiera tornando a pochi centimetri dall'altro come una furia.

-Io l'ho fatto apposta...Jimin doveva odiarmi...- ammise debole.

-Cosa?- si abbassò a suo pari -Non ti capisco parla più forte- gli diede una pacca nella spalla e a momenti l'altro si sarebbe ritrovato con la faccia sul cemento.

-Avevo dato a Jimin...gli avevo dato un biglietto bianco...ioh gli ho mentito, lui-lui me l'avrebbe dovuto riportare...e così...-

-...così vi avrebbe scoperti- gli occhi si dilatarono e per un istante fu colto dall'incredulità.

-Era il mio piano. Sapevo che quel giorno al club sarebbe stato l'ultimo felice della mia vita...credimi io non volevo trascinare Jimin in quella storia e per farlo ho dovuto perderlo- riacquistò il fiato anticipando parole chiare alle orecchie del corvino -Mi vergogno ancora adesso di quello che ho fatto...- tornò sulle proprie gambe tendosi il gomito che nel marasma aveva colpito il muro.

Il suo assalitore fissava il suolo annuendo solitario in un'aurea incognita.

-Daejin lo giuro...io amavo davvero Jimin...- le lacrime sgorgarono dalle borse di carne -...non l'avrei mai...- un pugno incredibilmente saldo lo ribaltò facendogli saltare via un molare.

Il corpo riverso a terra beveva sangue dalle ferite orali, i capelli inscurivano la fronte e gli arti erano pietrificati.

Il minore si piegò assicurandosi che respirasse ancora -Te la caverai con un paio di giorni di ricovero e non ti preoccupare...- afferrò il dente spingendoglielo in bocca -...questo te lo riattaccheranno- poi prese il telefono e contattò il 118.

-Anche io l'ho fatto per Jimin...gli avrei dato giustizia partendo da te brutta puttana- schiacciò l'avviò di chiamata adagiando l'apparecchio vicino alla testa del castano semi-cosciente.

<Pronto? Qual'è l'emergenza?> si udirono solo sospiri rauchi <Pronto? Chi parla?>

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Appena vide una fontana ebbe l'occasione di ripulirsi delle gocce di sangue rappreso sulle dita.

In autobus continuò a riflettere sull'enorme stronzata appagante che aveva appena compiuto.

Non avrebbe parlato, ancora una volta.

Dall'aggressione sarebbero poi risaliti ai traffici di droga e alle famiglie coinvolte, tra loro non avrebbe avuto scampo di certo, erano scarsamente trattativi.

Se aveva compiuto giustizia perché tremava? Perché ripensava alle sue azioni? Era la prima volta che aveva menato qualcuno e non era stato tanto liberatorio come gli veniva raccontato.

Provava colpa, inutile negarlo.

Lui non era tipo da aggiustare le situazioni in quei modi, aveva sempre preferito la parola alla mano.

Non Jimin in se stesso lo aveva cambiato, ma quella scuola, quel fatto, l'idea di quel ragazzo...il suo poltergeist.

Non trovò difficile entrare dai cancelli aperti della primissima mattina.

In quei mesi il sole tardava ad albeggiare e il buio mascherò abilmente i suoi passi.

Il tormento mutò subito in nuovo rancore e così imboccò le scale dei sotterranei.

Le luci nella sala erano spente, una delle pochissime volte in cui le trovava in quello stato, ma non badò di certo alla fonte luminosa.

-Jimin! Park Jimin! Esci fuori! Ora!- entrò infuriato muovendo il sipario, colpendo le note del piano con un pungo -Jimin dove sei!?-

-Yoongi eccoti...ma perché urli? Guarda che non ci sei solo tu qui- lo studiò a braccia conserte da una delle sedie.

-Su avanti leggi nella mia mente, fa i tuoi strani giochetti del cazzo...dai vediamo se capisci quello che non va- scosse la testa mirandolo insistentemente.

L'altro mano a mano disgiunse le braccia e con il passare del tempo il suo volto variò in centinaia di emozioni differenti.

-Lo senti vero?- dilatò le narici in collegamento ai pungi costretti -Taehyung, il tradimento, quello che gli ho fatto, come mi sento...- scese dal palcoscenico -...il rimprovero, l'agitazione e il dolore per il quale ti sei tolto la vita-

-Yoongi...- tentò di toccarsi il petto, eppure in quell'inconsistenza riusciva a percepire tutta l'algia smarrita e rimandata.

-Dillo, dillo su...mi sono tolto la vita per un coglione, ho rinunciato alla mia vita per un fottuto coglione che non mi meritava! È questo Jimin! Per questo!- gli sbraitò ad un palmo dal naso.

-No! Non è vero, questa è una bugia!-

-Smettila di dire cazzate. Ti ha tradito e tu non hai sopportato di perderlo, è questo Jimin. Ah perché sei così coglio...- lo schiaffo andò a vuoto oltrepassandolo -Sei un menefreghista!-

Prese il cappotto lanciato a terra dirigendosi verso l'uscita.

-Tu non mi puoi dare del coglione e poi del menefreghista, non mi sono ucciso per Taehyung!- gridò.

-Non ti credo- frenò sotto quelle spalle scosse dal respiro irregolare ed accelerato.

-Ora che mi hai ricordato questo pezzo della mia vita ho ritrovato uno dei motivi, credo...ma non è il principale...no...no, non è questo lo sento- svolazzò fino a raggiungerlo.

-E cosa allora?- gli chiese con gli occhi rossi alleggerendo il tono in segno di sconforto per quell'impeto dilagato.

-Guardami...- gli avvicinò un dito sotto al mento non potendo fare molto -...Io non mi sono ucciso per questo. Non hai ancora scoperto il perché-



Non basterà un capitolo per scusarmi del ritardo. Yoongi che combini? Quanta violenza...in ogni caso non hai risolto ancora il mistero di Jimin😬😬😬.
Ps. Per chi non si ricordasse: non è che ho la memoria di un pesce che chiamo Yoongi con il nome di Daejin, è che Yoongi ha dato a Taehyung un falso nome. L'ho precisato perché magari con il tempo passato qualcuno se ne potrebbe essere dimenticato.

ßℓαcк Yσυηg Cђαηg  ||  YσσηmιηDove le storie prendono vita. Scoprilo ora