𝕏𝕀𝕀𝕀. 𝚂𝚎𝚌𝚛𝚎𝚝𝚜

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𝕏𝕀𝕀𝕀. 𝚂𝚎𝚌𝚛𝚎𝚝𝚜


Nei giorni seguenti, l'atmosfera tra i Katsuki e Izuku sembrava essere cambiata profondamente. Dopo lo sfogo di Katsuki, tra loro sembra essersi formato un nuovo livello d'intimità, che non c'era mai stato prima.
Izuku aveva sviluppato una sorta di istinto protettivo nei confronti del biondo, quasi un affetto materno, che lo portava a ricoprirlo di piccole attenzioni e gesti premurosi. Dal canto suo, Katsuki aveva smesso di rifiutare categoricamente il suo tocco e la sua vicinanza, e Shōto si sorprendeva sempre più spesso ad osservarli con un piccolo sorriso sulle labbra, pensando a quanto fosse fortunato ad avere entrambi. Forse era ancora troppo presto per parlare d'amore, ma di sicuro qualcosa stava sbocciando tra i due. Qualcosa che non avrebbe mai sperato potesse nascere.

Ma c'era un'unica nota dolente in quel quadro idilliaco.

«Ti prego, ti prego» iniziò Katsuki per l'ennesima volta, mentre Shōto si preparava per andare all'Hero's Arena, il campo di allenamento per eroi. «Impazzirò se mi lasci qui ancora un giorno!»

«Te l'ho già detto, e ripetuto, e tornato a dire. Non puoi venire con noi.» Fu la ferma risposta che gli diede l'altro, senza neppure voltarsi a guardarlo. Quella solfa andava avanti da una settimana ormai.
«Fanculo! Non ce la faccio più a stare senza fare niente!» Sbottò esasperato ai massimi livelli.
«Katsuki, il linguaggio.» Lo ammonì blandamente.
«Giuro su Dio che se mi lasci qui, andrò a buttarmi da una scogliera!»
Shōto sospirò esasperato. «Non ci sono scogliere qui, Katsuki.»
«Vorrà dire che andrò a buttarmi dal fottuttissimo ponte!»
«Lascialo venire, Shōto...» provò a convincerlo Izuku, guardandolo con occhioni da cucciolo, cercando di impietosirlo. «Ti prego.»

Shōto sospirò pesantemente. «Voi due sarete la mia rovina, lo sapete?» Esclamò e Izuku sorrise radioso: avevano vinto.

«Se ti avvicini anche solo di un centimetro alla palestra, ti confino nella tua stanza fino al giorno del parto, sono stato chiaro?» minacciò, prima che Katsuki potesse esaltarsi troppo.
«Andata!» Rispose lui con un ghigno si sfida sulle labbra, mentre si infilava le scarpe e afferrava la giacca per poi correre fuori.
«E niente corse!»
«Lo so!» Sbraitò in risposta e Shōto sospirò sconsolato per l'ennesima volta quella mattina. Era quasi come aver a che fare con un bambino; un bambino insolente, maleducato e irascibile, ma tremendamente adorabile.

***

Quando raggiungono l'Hero's Arena, Katsuki sentì una fitta al petto all'idea di non potersi allenare. Poteva contare sulle dita di una mano le volte in cui aveva usato il suo quirck da quando si era scoperto in dolce attesa. Si trascinò sugli spalti e prese posto su una delle scomodissime seggioline di plastica blu, senza schienale, e già sapeva che gli sarebbe venuto un mal di schiena atroce per quando torneranno a casa.
Quando vide Shōto e Izuku scendere in pista e iniziare il riscaldamento, si sentì miserabile e solo, lì, a guardarli da lontano. Avrebbe voluto poter scendere quelle scale ed unirsi a loro. Avrebbe voluto sapere perché Shōto stava ridacchiando in quel momento e perché Izuku lo stava squadrando con quel suo sguardo fintamente arrabbiato. Avrebbe voluto poter allenarsi al suo fianco e magari spiegargli come fare a non cadere ogni dannatissima volta che provava un salto dalla altezza maggiore. Ma non poteva, sapeva che non avrebbe potuto fare nulla. Non avrebbe messo a rischio la vita del suo bambino una seconda volta.
Sospirò pesantemente mettendo il broncio e si chiese se fosse stata davvero una buona idea insistere tanto per andare con loro, dopotutto.

«È un po' inquietante il modo in cui li guardi, sai?» La voce di Natalie lo fece quasi saltare in aria per lo spavento. Lei era la figlia del vecchio proprietario della palestra, colei che amministrava tutto. «Sembri uno appena uscito dal deserto di fronte ad un bicchiere d'acqua.» aggiunse, sedendosi al suo fianco con disinvoltura; la cosa che le piaceva fare di più al mondo erano le metafore improponibili che tirava fuori in qualsiasi momento.

𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 ~ Threesome||TodoBakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora