•3• ✳️ALTRO SANGUE✳️

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La pioggia inchiodava Ginevra sull'orlo del precipizio.
Era atterrata sul polso che si era rotto il giorno in cui aveva tentato di togliersi la vita. Si stava gonfiando. Il dolore era atroce e aveva qualcosa di familiare; sapeva che era rotto di nuovo. Si mise in ginocchio a fatica tentando di alzarsi in piedi mentre la coda dell'onda rifluiva verso il mare.
Un'ombra le si avvicinò; la pioggia parve diminuire.
Era Cinque. Con una mano la aiutó ad alzarsi sostenendole i fianchi e la nuca. Iniziò ad accarezzarle la guancia lentamente. Il suo inaspettato calore le tolse il fiato. Il petto del giovane ragazzo premette contro il suo
Ginevra avvertì i battiti del suo cuore. Gli occhi gli brillavano di un verde così intenso che Ginevra immaginò che proiettassero una luce sulla sua pelle. Le loro labbra si sfioravano a malapena e in quel momento Ginevra aveva tanto bisogno di un suo bacio per sentirsi di nuovo al sicuro.

<<Sei ferita?>>

<<Si. >> Mormorò lei. <<Ma niente di nuovo.>> Il corpo di Cinque la proteggeva dalla pioggia che cadeva sulla terra.
Rivoli di pioggia scorreva sulla superficie. Ginevra guardò Cinque negli occhi e in quel preciso istante capì una cosa. Cinque era il rifugio e lei era la tempesta.

<<Dov'è la tua famiglia?>> Domandò.

<<Li troveremo ok.>> Le disse per rassicurarla.
Per un brevissimo tempo Ginevra si era sentita bene fra le sue braccia, Ma si era riscossa in preda alla paura: non poteva lasciare che il desiderio per lui la distraesse dal suo compito di salvare il mondo. Fino a poco fa non avrebbe mai pensato di pensare a queste cose ma da adesso tutto è cambiato, la sua vita era cambiata, lei era nata per questo e non si sarebbe fermata se la sua famiglia non fosse stata al sicuro.
Iniziarono a camminare lungo le rocce cercando di stare attenti a non cadere. Ad ogni modo Cinque era accanto a lei e non la lasciava un secondo. Le onde scure gli arrivavano ai piedi; si tennero per mano fino alla riva.
In lontananza videro in bizzarro panorama centinaia di corpi ammassati l'uno sopra l'altro.
D'improvviso Ginevra si mise una mano sopra la bocca come per fermare il conato di vomito. Cinque la strinse forte nel suo petto, era visibilmente scioccato a quella vista...persino per lui.

<<Che diavolo ho combinato sta volta?>>

<<I-io...non capisco. Pensavo che se saremmo tornati indietro avrei potuto evitare tutto ciò.>> Disse guardando il ragazzo. Ma lui non la degnava di uno sguardo. Il suo sguardo era fisso lì dritto nei corpi di quelle persone massacrate da chissà cosa.

<<CINQUE!>> Urlò lei stanca di essere ignorata da tutto e tutti.

<<COSA!?! Cosa vuoi che ti dica Gin...Non sono riuscito a concludere in bel niente.>>

<<No. La colpa è mia.>>
Le tornò in mente tutte le parole che le ripetevano i suoi terapisti a proposito del senso di colpa, del fatto che non importava di chi fosse la colpa dopo che qualcosa era successo. La cosa importante era come si reagiva, come si riprendeva dopo l'accaduto.
La ripresa era il punto su cui si stava focalizzando Ginevra in quell'istante: Cinque, la sua famiglia, quella del mondo...e anche quella di Daniel. Ammettendo che sia sopravvissuto, Ginevra sapeva che Cinque pensava il contrario ma lei doveva provare lo stesso perché era il suo migliore amico e un amico non si abbandona. D'altronde lui non l'aveva mai fatto con lei. Ma non riusciva proprio a immaginare come potessero riprendersi da una ferita così devastante, come due ragazzini di quindici anni riuscissero ad affrontare quella prova.

La nostalgia di Daniel la colse come un temporale improvviso. Lui sapeva sempre cosa dire. Ginevra non riusciva ad accettare il fatto che per colpa della 'Commisione' il suo corpo era sotto il loro controllo. Chissà dov'era in quel momento? Aveva sete, freddo e paura come c'è l'aveva lei?
Avrebbe dovuto accorgersi prima dei cambiamenti del suo amico. Avrebbe dovuto trovare il modo di aiutarlo.
Ginevra trasse un lungo sospiro.

 𝐋𝐚 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐨̀ 𝐥'𝐚𝐩𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢𝐬𝐬𝐞🌷|TUA 2 BOOK l🌷Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora