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"NO", esclamai io, "Ma che ti salta in testa Harry, sei impazzito? Io non ti bacerò mai", aggiunsi poi quasi infuriata dalle parole di Harry, come si permetteva a chiedermi una cosa del genere? Noi siamo parenti, non di sangue ma lo siamo.
"Calma stavo scherzando", rispose ridacchiando ma io non lo trovavo affatto divertente.
"Non dire mai più cose del genere. Capisco che non abbiamo legami di sangue ma facciamo comunque parte della stessa famiglia", risposi incrociando le braccia al petto.
"Ah quindi non mi bacerai perché siamo della stessa famiglia, non per Antoine?", chiese alzando un soppraciglio e io lo guardai con gli occhi spalancati.
"Smettila Harry, lo sai che lo amo", dissi cercando di regolare il mio respiro.
"Va bene, scusa", disse alzando le mani in segno di resa, "Volevo solo alleggerire la situazione".
Io sospirai e mi lasciai andare apoggiando la schiena alla sedia e chiusi gli occhi per respingere tutte le sensazione negative che mi stavano letteralmente divorando la testa e il corpo, sembrava una specie di veleno della quale non c'era un antidoto.
"Mi dispiace Harry, è che ogni singola cosa mi sta irritando al momento", dissi poi guardandolo.
"Nessun problema Kate, ti capisco", disse sorridendo e stringendomi la mano, io ricambiai il sorriso.
"E poi io non ti avrei mai baciato", disse e io corrugai la fronte non capendo la sua affermazione.
"Insomma, non so se mi piacerebbe baciare una ragazza", disse e le sue guance si arrossirono all'istante di un rosso acceso.
"Vuol dire che sei...", inziai però non conclusi la frase apposta, volevo sentirlo da lui.
"Non lo so ancora, sto cercando di capire ma sarai la prima alla quale farò sapere quando ne verrò a capo", disse e io gli sorrisi dolcemente.
"Quando sarai pronto, io sarò al tuo fianco ad accettarti per tutto", risposi incoraggiandolo e lui sembrò tranquillizzarsi infatti annuì sorridendo dolcemente.
Dopodicchè ci furono vari minuti di silenzio in cui ognuno era perso nei propri pensieri mentre la cameriera ci portava i pasti e iniziavamo a mangiare con calma, ad un certo punto mi ritornò in mente la conversazione con Antoine in macchina riguardo a Harry e Louis Tomlinson, infatti alzai lo sguardo e lo notai soffiare sulla minestra calda con le soppraciglia aggrottate per la concentrazione, i zigomi rosa, alcuni ricci che gli ricadevano sulla fronte e la luce del tramonto che rifletteva sulla sua candida pelle e decisi di confidargli un mio pensiero, "Secondo me Louis Tomlinson è un bel ragazzo".
A quella mia affermazione lui alzò lo sguardo su di me sorpreso e allo stesso tempo confuso, il cucchiaio rimase alla stessa posizione sospesa in aria e i suoi occhi erano spalancati, sembrava essere appena colpito da un incantesimo di pietrificazione, a me venne da ridacchiare per la sua espressione con la bocca semichiusa ma riuscì a trattenermi e facendo finta di nulla, ritornai a mangiare con un sorriso malizioso stampato sulle labbra.
"Cosa hai detto?", chiese cercando di tenere la voce stabile ma venne fuori abbastanza spezzata.
"Che Louis Tomlinson è un bel ragazzo", dissi non incrociando il suo sguardo e continuando a fare finta di nulla, non volevo appesantire la situazione al momento.
"E perché lo dici così a caso adesso?", chiese e a quel punto smisi di mangiare e cercai una scusa convincente siccome Harry era molto furbo e riusciva a capire subito se mentivo o meno.
"L'altro giorno ho visto il suo nuovo video musicale e te l'ho detto perché so che lo conosci in qualche strano modo", risposi con noncuranza mentre posavo un fugace sguardo su di lui che sembrava aver perso completamente appetito, infatti lasciò il cucchiaio sul piatto e annuì serio per poi guardare fuori dalla finestra perdendosi in pensieri profondi, lo capì dai suoi occhi diventare vacui e annebbiarsi di una nebbia densa, ciò che succedeva ogni volta che si parlava di Louis in sua presenza, si perdeva, Harry sembrava chiudersi in sé stesso e spegnersi, quella luce che lo inondava spariva del tutto.
Non capivo perché Louis gli faceva questo effetto, cosa c'era dietro, qual'era la loro storia, non vedevo mai Harry cupo tranne quando si parlava di questo Tomlinson, volevo saperlo, volevo capire cosa c'era che non andava ma non volevo pressare Harry, non volevo sommergerlo di domande e spaventarlo, non volevo che si allontanasse da me, che mi vedesse come un ansia continua, perciò non aggiunsi altro e lo lasciai a rimuginare nei suoi pensieri, dandogli spazio, tempo e facendo in modo che quando si sarebbe sentito pronto avrebbe potuto parlarmi tranquillamente.
Quando io finì di mangiare in silenzio siccome Harry non toccò più i suoi pasti nemmeno sotto la mia supplica, mi maledissi per aver parlato di Louis e promisi a me stessa di non riportare mai più il suo nome davanti a lui, non sopportavo vedere Harry così freddo, era una cosa insopportabile, lui era il sole, era il raggio di positività che mi teneva ancora in piedi e non potevo permettere di ridurlo in uno stato di malinconia, perciò finito di pagare e lasciando il pasto di Harry intoccato, uscimmo dal locale e iniziammo a camminare verso le nostre macchine, Harry teneva lo sguardo abbassato e le mani in tasca, ora il cielo era solo illuminato dalle stelle e dalla luna solitaria che sembrava porgere tutta la sua attenzione sul ragazzo riccio accanto a me, la sua luce brillava la pelle di Harry.
Arrivammo davanti alle nostre macchine, avevamo tutti e due la testa fra le nuvole persi in pensieri profondi e irrisolvibili, era davvero sorprendente come noi due eravamo così diversi eppure così simili, avevamo entrambi un passato del quale non volevamo parlare ed entrambi con un cuore spezzato, ci eravamo trovati per puro caso però avevamo scelto l'uno il fianco dell'altro perché sapevamo che un giorno le spalle dell'uno sarebbe servito all'altro per piangere e reggersi.
Lui si avvicinò alla sua macchina ma io mi avvicinai di nuovo vicino al muretto dove avevo versato tutte le mie lacrime e guardai Los Angeles sotto un cielo cupo, illuminato solo con un pizzico di luce dedicato dalle piccole stelline vivaci, era una vista mozzafiato e da portare il sorriso anche al più triste degli uomini, nessuno sarebbe resistito alla bellezza di questa città di notte, era magica e tutta solo da stare seduti ed apprezzare.
"Kate andiamo?", chiese Harry da lontano e io mi girai per annuire e avvicinarmi a lui.
"Tutto ok?", chiesi quando lo raggiunsi e lo scrutai con lo sgaurdo mentre lui lo teneva abbassato e annuì semplicemente senza aggiungere altro.
"Va bene", dissi solamente e lui alzò finalmente lo sgaurdo su di me per poi sorridere lievemente, sembrava così diverso dal Harry di prima, era completamente una nuova persona, sembrava fragile, vulnerabile, solo e molto distante, questo Louis gli avrà veramente ferito profondamente e io dovevo aiutare la persona che mi salvava ogni singolo giorno, non potevo permettere a nessuno di far del male a Harry ed era proprio in quel momento che quando gli occhi di Harry si posizionarono su di me, decisi che avrei contattato Louis fottuto Tomlinson.
"Non correre con la macchina che non voglio perderti in mezzo alla strada", dissi per farlo sorridere siccome aveva l'abitudine di sfrecciare via quando guidava la sua range rover nera.
Poi salimmo entrambi nelle proprie macchine e io accesi la radio, dove partì Louis Tomlinson, una risata involontaria venne fuori dalla mia gola per la coincidenza e decisi di lasciarlo andare per aumentare il mio istinto omicida verso questo ragazzo che rendeva Harry ogni volta un morto vivente e vuoto all'interno, toglieva la luminosità dal suo volto e lo faceva cadere in dei pensieri intensi, diventava quasi difficile tenere una conversazione con questo Harry che parlava senza fine quando Louis non si riempiva nella sua brillante mente, questo Harry che se io non avessi portato il nome di Louis nel suo cuore ora mi avrebbe suonato il clacson per farmi partire e non avrebbe giacito silenzioso nella sua macchina con i fari accesi in attesa che partissi, perciò io partì e lo sentì seguirmi mentre con lo specchietto cercavo di notare il suo sguardo che era impossibile scorgere per la luce dell'auto e il buio all'esterno.
Nessuno dei due corse per la strada siccome eravamo entrambi di un umore spento e la voce di Louis in sottofondo mi stava mandando il cervello in crisi, era rilassante sì però sapere che era la crudeltà in persona e che era in grado di chiudere Harry in una bolla immaginaria e impenetrabile rendeva il tutto molto frustrante, ero consapevole del fatto che stavo giudicando un ragazzo del quale non sapevo nulla e non avevo idea di cosa fosse successo tra lui e Harry ma vedere il mio cugino in uno stato così penoso bastava per provare un certo senso di rabbia nei confronti di Tomlinson, nessuno aveva il diritto di addolorare un angelo come Harry Styles, nessuno in questo intero universo, un ragazzo come lui doveva essere protetto e custodito con cura perché era raro e unico.
Persa nei miei innumerevole pensieri, arrivammo davanti a casa nostra e io lasciai la macchina fuori dal garage, ovvero da dove lo avevo trovato e Harry fece lo stesso, scesi assieme a lui dalla macchina e lo guardai, era un po' più rilassato rispetto a prima ma quei occhi privi di qualsiasi sorta di emozione rimaneva costante e ciò spezzava il mio cuore più del dovuto, mi avvicinai a lui e gli acarezzai il braccio, il mio tocco lo risvegliò e posò lo sguardo su di me cercando di sorridere lievemente ma le fossette non comparvero dandomi la sensazione che era più un sorriso forzato, e al momento volevo solo sapere se in macchina aveva acceso la radio o aveva guidato in silenzio solo con i suoi pensieri che facevano un rumore assordante nella sua testa perché se fosse stato così allora la mia pazienza avrebbe superato qualsiasi limite e avrei chiamato Louis all'istante disinteressandomi del fatto che era una famosa celebrità.
Feci per chiergli la fatidica domanda ma notai lo sguardo di Harry passare da uno cupo a uno spaventato mentre gaurdava oltre le mie spalle, aveva le soppraciglia alzate e gli occhi spalancati mentre il cuore gli batteva il gola, mi girai corrugando la fronte per notare che mostro notturno avesse appena visto e il mio cuore fece un salto andando a sbattere contro il mio petto quando incrociai degli occhi azzurri. Antoine.

Beyond EverythingWhere stories live. Discover now