- hai idea di quanto hai rischiato, Harry?- gli domandò Sara, mentre il ragazzo se ne stava dall'altro lato della tavola, con davanti una tazza di cioccolata. Sembrava ancora scosso per gli eventi dell'ora prima, e se ne stava imbronciato e con le braccia incrociate - si ma...-
Sara gli fece segno di stare zitto - fammi finire - disse toccandosi la radice del naso sospirando - hai rischiato di uccidere uno studente , utilizzando un incantesimo oscuro che per altro non conoscevi gli effetti !-
- c'era scritto " contro i nemici..."- sussurrò lui, sentendosi stupido ad utilizzare quella scusa.
- e non hai pensato, magari, che io avrei potuto dirti di cosa si trattava? Essendo un esperta di magia oscura ?-
Harry si strinse i gomiti e continuò ad evitare il contatto visivo - pensavo mi avresti sequestrato il libro -
- no Harry, ti avrei detto cosa fa quell' incantesimi e ti avrei lasciato usare il libro del Principe - ribatté lei sbattendo il pugno sul tavolo - anche io utilizzavo quei suggerimenti ai tempi di scuola, perciò ti avrei lasciato usarli!-
- mi dispiace ...-
Sara tornò composta e bevve un sorso di cioccolata per calmarsi - per fortuna Severus è arrivato in tempo e ha salvato Malfoy -
- e mi ha messo in punizione- sbuffò il ragazzo.
Sara gli lanciò un'occhiataccia- te lo meriti Harry-
- lo so, lo so...-
- ora, dimmi dove hai messo quel libro-
Il ragazzo si rilassò, notando che Sara aveva fatto lo stesso. Quando era testa tendeva a sbattere il piede a terra o le dita su una superficie - è nella Stanza delle Necessità - disse, e le spiegò cosa pensare per entrarci, e che l'aveva messo vicino ad un busto con una tiara.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, anche se a Harry sembravano ore.
- lo...lo dirai a Sirius ?- chiese lui cercando di interrompere quel silenzio opprimente. Si sentiva soffocare come quando Hagrid lo abbracciava.
Sara accavallò le gambe e lo guardò negli occhi - ci stavo pensando...ma non lo ritengo necessario , almeno per ora -
Gli occhi di Harry si illuminarono - davvero ?!-
- si, ma se farsi qualcos'altro che metterà in pericolo la tua vita o quella di qualcun'altro, non mi farò problemi a fare squadra col cagnaccio e decidere una punizione adeguata - gli disse senza l'aria di star scherzando. Quando era seria gli faceva anche più paura di Severus.
Sara si alzò, li afferrò per la spalla e lo trascinò in corridoio- adesso va, io mi occuperò di recuperare il libro -
Harry annuì - senti...tu conosci il Principe?-
- si - rispose lei semplicemente, lasciandolo indietro.
Harry la raggiunse correndo. Poteva immaginare perché era così furiosa. Già Severus, il suo migliore amico , si rifiutava di parlarle e farsi aiutare, e venire a sapere che addirittura il proprio figlioccio non si fidava di lei doveva essere stato un duro colpo da mandar giù.
- Sara...-
- mh?-
- avevo così paura che mi sequestrassi il libro perché... Mi ero affezionato al principe, e a quello che mi stava insegnando -
Vide con la coda dell'occhio il labbro della donna alzarsi , per poi tornare subito giù - in che senso?-
- ho imparato più da lui che da Piton e Lumacorno in sei anni! E poi...gli incantesimi al suo interno mi hanno aiutato in molte situazioni - spiegò Harry - era come un amico invisibile che mi aiutava...-
Vide di nuovo il labbro di Sara tremare, come se si stesse trattenendo dal ridere.
- lo trovi stupido?- le domandò, infastidito da quella reazione.
- no no! Lo trovo...adorabile - disse sorridendo leggermente.
- perciò , tu sai chi è il Principe, puoi dirmelo?-
- meglio di no Harry , adesso fila in Sala Comune - gli disse dandogli una pacca sulla spalla e indicando il ritratto della Signora Grassa.
Il ragazzo sospirò, poi alzò la testa e le rivolse un piccolo sorriso - quindi...non sei arrabbiata?-
- certo che sono arrabbiata - rispose lei tirandogli un pugno leggero in testa - ma perdono troppo facilmente- gli voltò le spalle e si diresse al settimo piano.
Si era dovuta trattenere dal ridere quando Harry le aveva detto che considerava Severus, senza saperlo, un amico. La cosa era davvero comica, se non si pensava al quasi omicidio delle ore precedenti. Si stava già immaginando la scena di quando avrebbe detto a Harry chi era davvero il Principe, e di come avrebbe reagito Severus nel sentire quello che le aveva detto il ragazzo. Probabilmente se entrambi avessero messo da parte il loro astio e i loro pregiudizi, sarebbero potuti andare d'accordo, almeno un minimo. Il cioccolato doveva averle dato alla testa.
Fece come le aveva detto Harry, e una porta le apparve davanti. Quando la oltrepassò, si ritrovò davanti una distesa all'apparenza infinita di oggetti ammucchiati, che andavano a formare delle montagne e colonne dall'aria prr niente stabile. A dividerli c'erano delle piccole stradine. Sembrava di trovarsi in un labirinto di granturco.
Ci mise molto a trovare il busto, dato che si fermava ad ammirare ogni oggetto, e a cercare qualunque cosa potesse tornare utile. Quando trovò il libro, aveva le braccia piene di libri e oggetti inutili ma dall'aria interessante. Era come stare in un enorme mercatino dell'usato.
Mise tutto nel proprio borsello e prese tra le mani il libro. La copertina era nuova, ma solo perché Harry le aveva scambiate prima di consegnare l'altro libro a Severus.
Mise via anche quello , e continuò a girovagare in quel paradiso , per chi come lei adorava accumulare roba. Molto di quegli oggetti sembravano davvero vecchi, quasi centenari, mentre altri erano molto recenti. Probabilmente parecchie persone erano entrate in quella stanza per disfarsi di oggetti che non voleva più.
Dopo cinque minuti di camminata, si imbatté in un oggetto che aveva visto nei libri di Sebastian.
- che Priscilla ci fa qui un armadio svanitore - disse studiandolo. Sembrava in buone condizioni , e non aveva polvere addosso. Qualcuno lo stava utilizzando.
Prese il primo oggetto piccolo che le capitò tra le mani e lo mise al suo interno, dopodiché chiuse le ante. Quando le riaprì pochi secondi dopo, solo metà del cucchiaio che aveva messo dentro era sparito.
- mmh è rotto...-
Qualcosa scattò nel suo cervello.
Oggetto rotto. Stanza delle Necessità. Draco. Riparare qualcosa.
Lanciò via il cucchiaio, e si allontanò di qualche passo. L'armadio era abbastanza grande per contenere una persona.
Iniziò a camminare avanti e indietro, pensando a cosa potesse servirgli, e dove potesse trovarsi l'altro l'altro armadio.
Dopo qualche secondo lo sentì tremare.
Prese la bacchetta e lo aprì velocemente, pronta ad attaccare qualunque cosa si trovasse dall'altra parte.
Si ritrovò davanti un biglietto , senza l'altra metà del cucchiaio però. Il biglietto era strappato, probabilmente per via del danneggiamento dell'armadio, ma la scrittura era leggibile.
- Reparo - disse, e il biglietto si ricompose.