La verità

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Importantissimo
Questo capitolo parla anche di scene di morte, (non per mezzo di cibo avariato) quindi non sapendo l'età media dei miei lettori vi avverto

Pov's Reggie
Appena sentite quelle parole facemmo entrare Cath e ci sedemmo tutti sul divano e sulle poltrone presenti in studio, capelli colorati non iniziò subito a raccontare perché decidemmo di aspettare Julie che arrivò a casa circa mezzora dopo.
Appena la riccia varcò la porta dello studio salutò tutti (soprattutto Cath che non vedeva da un po') e dopo esserci sistemati la ragazza dagli occhi dorati iniziò a raccontarci la sua storia
C:"Sono nata alla vigilia di natale del 1980 da una famiglia normalissima, mia madre si chiamava Josephine e mio padre si chiamava John, avevo un fratello maggiore e avevamo 12 anni di differenza, ma nessuno dei due era stato adottato, semplicemente i nostri genitori avevano fatto lui abbastanza presto e me piuttosto tardi. I primi anni della mia vita furono fantastici, adoravo i miei genitori che mi volevano tantissimo bene ma Caleb era molto freddo e distaccato nei miei confronti, solo con il tempo sono riuscita a comprendere che lo faceva perché era geloso del fatto che i miei genitori fossero sempre con me e lo trascurassero un po' ma io ero piccola e certe cose non le capivo.
Un pomeriggio stavo tornando a casa con Caleb che come al solito era passato a prendermi a scuola quando, arrivati davanti a casa, vedemmo due macchine della polizia parcheggiate fuori e l'area della nostra abitazione era delimitata da un filo bianco e rosso come nei film, ho ricordi molto confusi di quella giornata dopotutto avevo solo cinque anni, quello che so con certezza è che non rividi mai più i nostri genitori che erano stati uccisi da un probabile ladro, così perlomeno disse la polizia.
All'epoca Caleb aveva 17 anni e quindi fu costretto a stare in un orfanotrofio per un anno poi, diventato maggiorenne, se ne andò e mi abbandonò lì. Stetti da sola in quel tremendo edificio per cinque lunghi anni e la casualità della vita volle che proprio il giorno del mio undicesimo compleanno venni adottata e che il vicino di casa della mia famiglia adottiva fosse proprio mi fratello maggiore.
Per il primo anno che passai lì lui cercava di parlarmi molto spesso ma io lo liquidavo il più possibile, non volendo sentire ragioni.
Dopo 12 mesi in cui insisteva dicendo che non voleva abbandonarmi e che sarebbe tornato a riprendermi dopo essersi stabilito decisi di perdonarlo.
La mia vita divenne abbastanza normale, avevo una famiglia adottiva fantastica, un fratello di sangue che mi voleva bene e non mi invidiava più, andavo molto bene a scuola e avevo tanti amici, diciamo che la mia vita tra i 12 anni e i 17 fu praticamente perfetta fino a quella notte.
Era il 15 aprile 1997 e quella fu la notte che mi cambiò la vita o meglio che me la tolse, stavo tornando a casa dopo essere stata a una festa organizzata della mia migliore amica Andrea per le vacanze di pasqua, stavo camminando verso casa con il mio amico Jack che aveva la casa qualche villetta dopo la mia quando passammo per un vicolo buio, e trovammo un uomo con una pistola che appena ci vide disse che ci stava aspettando. Avevo molta paura, l'uomo puntò la pistola contro il mio amico e gli disse di scappare, lui voleva me, Jack non si mosse ma dopo io lo incitai dicendogli di andare via e di mettersi in salvo, facendogli capire di chiamare aiuto e lui andò via, in direzione delle nostre case. Rimanemmo io e l'uomo armato che iniziò a dirmi che mi aveva sempre odiato perché fin da quando ero nata avevo sempre avuto una vita perfetta e che era questo il motivo per cui aveva ucciso i miei genitori biologici, mi disse  anche che aveva sperato di avermi rovinato la vita ma che dopo aver visto la mia nuova famiglia aveva capito che non era abbastanza e che doveva uccidere direttamente me, anche perché non voleva sporcarsi troppo le mani uccidendo i miei genitori adottivi e mio fratello Caleb, e che se dopo la morte ci sarebbe stata un'altra vita mi avrebbe rovinato anche quella, circa quindici minuti dopo la polizia che era stata chiamata da Jack entrò in quel vicolo e trovò il mio cadavere con un proiettile in testa.
Questo è come sono morta! Dopo quel giorno ho passato circa 20 anni come voi, in una stanza vuota e sono apparsa qui come fantasma 3 anni fa e qualche tempo dopo è apparso anche mio fratello maggiore che è morto a 40 anni quindi 11 anni dopo di me.
Ma la storia non è finita qui infatti qualche mese fa ho ricevuto un messaggio da parte del mio killer che diceva che come aveva promesso mi avrebbe rovinato anche questa vita e io dopo avervi incontrato non volevo mettervi in pericolo perché siete diventati molto importanti per me e non voglio perdervi."
Quando Cath finì di raccontare la sua storia sia io che Alex, Luke e Julie eravamo basiti come poteva qualcuno odiare così tanto una persona così fantastica come Cath?

Spazio Autrice
Ciao, la storia oggi è più lunga del solito perché volevo mettere la storia di Cath in un capitolo unico, spero che anche se è un po' diversa e leggermente più cruenta del solito vi piaccia!

Io non sono come voi Where stories live. Discover now