Una straniera a New York

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Anna

Era ormai passata qualche settimana dal suo arrivo a New York, la città dei suoi sogni, nella quale avrebbe voluto dare il via alla sua carriera giornalistica. Era stata assunta da una delle più grandi redazioni sul posto. Non lo avrebbe mai creduto possibile, visto che una volta laureata aveva mandato la domanda tanto per, supponendo che tra tutti i candidati laureati nei migliori college, la sua sarebbe stata direttamente cestinata.

Una volta saputo, fece i salti di gioia, comunicando a tutta la famiglia la grande novità. I genitori, i due fratelli e i suoi più cari amici, che non le avevano mai fatto mancare amore e affetto, erano tutto il suo mondo. Solo dopo avrebbe collegato i fatti.

Pochi mesi prima di questa rivoluzione, Anna era già stata a New York, una città che le aveva rubato il cuore. Già da qualche anno sognava di poter vivere grandi avventure laggiù, però, non ci sperava più di tanto, per cui, optò almeno per trascorrerci una vacanza e assaporarne un po'l'aria.

Durante una passeggiata per le vie di Central Park, decise di riposarsi un po' su una panchina. Pochi minuti dopo, un uomo le si sedette accanto. Nel cercare di tirar fuori il cellulare dalla tasca, gli cadde un elegantissimo e intarsiato porta sigarette, di quelli che si usavano tempo addietro. L'uomo non sembrava essersene accorto, ma, fortunatamente, lei sì. L'altro le rispose con un sorriso e, tra una cosa e l'altra, lei finì per fargli, più o meno, un riassunto dettagliato della sua vita e delle sue speranze.

Le piaceva molto parlare, ma anche ascoltare, per questo, con discrezione, cercò di sapere qualcosa in più su di lui, dato che le sembrava una brava persona. Senza accorgersene, il tempo volò e per lei era ora di andare, per cui, salutato l'interlocutore, si avviò sulla via del ritorno alla sua vecchia vita, questa volta, però, con ritrovata consapevolezza e fiducia.

Le costò molti pianti e fatica allontanarsi dai suoi cari e trasferirsi dall'altro lato del pianeta, avventurandosi da sola in un mondo molto diverso da quello dell'ambiente familiare in cui aveva sempre vissuto. Avrebbe imparato ben presto a sue spese che il mondo era un posto molto più oscuro di quel che immaginava.

Sin dal suo arrivo nella metropoli, chiamava a casa più volte al giorno, raccontando tutto quello che le facevano fare in redazione. Anche se non era molto facile date le sei ore di differenza di fuso orario.

Da sempre, il suo più grande desiderio era quello di diventare una giornalista investigativa, contribuendo così ad abbattere organizzazioni criminali. Seppur agli inizi, faceva di tutto pur di farsi assegnare un caso, anche se, al momento, poteva solo occuparsi della correzione di bozze da mandare in stampa.

Era una ragazza molto volenterosa, seppur un po' impacciata e imbranata. Nel giro di poche settimane, però, era riuscita a farsi apprezzare dall'intero staff, persino dal burbero capo redattore Harold Scott, un uomo duro, ma capace di apprezzare il vero talento quando lo vedeva.

"Se me lo chiedessero, non direi mai che lui e l'uomo del parco sono la stessa persona. Mi domando se anche lui si ricordi di me. Non ne sono molto convinta, però magari il fatto che sia stata assunta qui potrebbe essere un segno del destino." Pensava durante uno dei suoi numerosi sali-scendi!

In quanto ultima arrivata, Anna doveva lavorare il doppio, se non il triplo, dei suoi colleghi per dimostrare quanto valesse, ma questo non le pesava affatto, dato che avendo avuto una fortuna tale da essere assunta in una redazione di quel calibro, voleva dimostrare a tutti i costi il suo valore, nella speranza di riuscire a prendere parte a qualche indagine.

Come tutte le mattine, mentre stava stampando delle fotocopie, venne interrotta dal suo nuovo amico, Charles, un simpatico mattacchione un po' sopra le righe, divenuto suo grande amico non appena la ragazza aveva messo piede lì.

Persino ai ladri si può rubare il cuoreHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin