24.

1K 56 2
                                    

T/n pov
I tizi incappucciati neri presero mia madre, la tenevamo, lei mi urlò di scappare. Io scappai, senza sapere il perché e il quando arrivò zio Remus e Tonks.
Avevano visto la scena. Stavano andando a salvare mamma ma era troppo tardi. Mi portarono con loro, mi dissero la verità. Avevo 3 anni, dovevo saperlo. Gli avevo chiesto dove sarei andata, e mi dissero dove volevo. Io decisi di andare con loro. Ma a un certo punto infondo alla strada vidi l'assassino di mia madre, un baby Draco Malfoy coi suoi genitori e anche con Bellatrix.
Aprii gli occhi, non era possibile.
Era tutto un incubo, mi iniziarono a scendere le lacrime.
E se esco un pò? Magari mi calmo un pò.
Non mi ero nemmeno accorta di essere ferita. Nella pancia avevo un taglio gigantesco. Usai l'incantesimo per guarire tutte le mie ferite fisiche.
Avevo ancora gli abiti di ieri, non succederà nulla, tanto il cimitero è chiuso, nessuno mi vedrà.
Mi materializzai a Light Place, dove vivevamo con Mamma.
Prima entrai nella mia vecchia casa.
Non ci abitava nessuno.
Entrai, accesi la luce, e rividi la mia casa di anni fa.
Ci sono tutte le foto.
Devo vedere la cucina, dove mamma mi preparava sempre i pancake.
Nel tavolo trovai un annuario di Hogwarts.
Aprii e c'era il nome della mamma, Marlene Mckinnon. Lei era la ragazza col sorriso più bello, c'è scritto.
Poi c'era la zia Lily. La ragazza più dolce e brava di Hogwarts.
Poi c'era zio James, il clown di Hogwarts.
Poi c'era mio padre, il ragazzo delle conquiste, aveva conquistato quasi tutte le ragazze di Hogwarts di quei tempi.
Poi zio Remus, il ragazzo pieno di scorte di cioccolato e anche il più studioso.
Infine una certa Emelline Vance, la ragazza con più gatti a Hogwarts?!
Ah ho capito chi è, è la ragazza di cui zio Remus si innamorò.
Poi c'erano altri studenti.
Ho ereditato un sacco di cose da mia mamma, i capelli, il fisico, il sorriso. Invece da mio padre gli occhi di color ghiaccio.
Devo vedere le camere.
Percorsi le scale, dove avevo fatto la mia prima caduta, mi ricordo benissimo.
-T/n! Non scendere le scale da sola-
Mi urlò mamma dalla sua camera da letto. Ma era troppo tardi, avevo fame. Scesi le scale e quando era arrivata mamma ero caduta.
-Amore ti sei fatta la bua?-
-si mama, cerotino-
Mamma mi prese in braccio, mi fece sedere nella sedia e andò a prendere il cerottino. Avevo 2 anni.
Papà era a Azkaban, ma con la mamma andavamo a trovarlo.
Mamma mi diede un bacio sulla ferita e mise il cerottino. E io la abbraciai.
Ricordando questi momenti mi scese una lacrima.
Ero nella mia stanza. C'era già il mio letto per dormire da sola, però c'era la barriera per non farmi cadere.
Tolsi la barriera, e mi buttai nel letto, aveva la trapunta rosa, il mio vecchio colore preferito.
Poi nella scrivania c'era una lettera, era un contratto.
C'era scritto che questa casa sarebbe stata mia come avrei compiuto i miei 18 anni. C'era la firma di mamma e papà.
C'era scritto che questo contratto è stato firmato una settimana dopo che io sono nata.
Mamma come vorrei averti qui con me.
Poi entrai nella camera da letto dei miei genitori.
Mi ricordo che amavo saltare qui sopra, la mamma mi sgridava quasi sempre, ma alla fine era felice, perché sapeva che amavo saltare.

la figlia di Sirius Black Where stories live. Discover now