Capitolo 7: La festa a sorpresa

1.9K 63 23
                                    

Tornammo alla tana alle 5 e mezza del mattino, eravamo stanchissimi e ancora molto scossi per quello che era successo quella notte. Riempiemmo di domande il signor Weasley che ci spiegò che il ministero era convinto non significasse niente di importante e che secondo lui i mangiamorte avevano solo voglia di divertirsi un po', nessuno tra me, Ron, Hermione, Harry, George, Fred e Ginny credeva a quella versione, ma era più semplice e rassicurante farlo, che prendere in considerazione l'ipotesi del ritorno del Signore Oscuro...
Il signor Weasley, Bill, Charlie, e Percy erano andati ad aiutare i dipendenti del ministero, che erano lì per l'organizzazione la coppa del mondo, a mantenere l'ordine man mano che altri dipendenti correvano dal ministero della magia in aiuto dei colleghi...
Alla fine non erano riusciti a catturare i mangiamorte, che erano già fuggiti via di loro spontanea volontà.
Infatti se li avessero presi li avrebbero sbattuti ad Azkaban sicuramente...
Il signor Weasley rimproverò severamente Fred e George per non avere ascoltato la sua raccomandazione di rimanere nel bosco, ma non poté biasimarli visto che il loro affetto per Harry era stato più forte della prudenza, e li aveva spinti ad andarlo a cercare nonostante i mille pericoli...
Inoltre si scusò mille volte con me per quella disavventura, ma io rispondevo sempre che la vedevo in modo ottimistico: l'avrei ricordata come un avventura indimenticabile. E che gli ero grata per aver preso un biglietto per quella indimenticabile avventura anche per me.
La signora Weasley non seppe niente dell'accaduto fino a quando non glielo raccontammo noi appena tornati a casa. Certo, si stupì vedendoci arrivare alle 6 del mattino e non alle 11 come previsto, ma non aveva ancora ricevuto la gazzetta del profeta da Errol, il gufo dei Weasley... e meno male!!
Perché se avesse letto il giornale senza avere le conferma che eravamo ancora tutti interi, probabilmente le sarebbe venuto un attacco di cuore, infatti, quando le raccontammo tutto, per poco non perse i sensi. Fortunatamente Bill e George, che si aspettavano quella reazione, la fecero sedere su una sedia mentre io la sventolavo con una vecchia copia della gazzetta del profeta, ed Hermione le portava un bicchier d'acqua.

La mattina del 28 agosto, il mio compleanno, mi svegliai tardi. Avevo già detto ai Weasley che non volevo festeggiare e creare ulteriore disturbo ma anche se loro insistevano, alla fine, avevano accettato la mia volontà.
Appena sveglia vidi che nel letto ero sola. Fred non c'era, guardai l'orologio sul mio comodino: erano le 10. Era plausibile che si fosse alzato prima e fosse in salone, o a fare colazione.
Mi alzai con tutti i capelli in disordine, mi misi le pantofole e uscì dalla stanza sbadigliando.
Ormai sulla rampa di scale di legno avevo già capito che qualcosa non andava. Ma non riuscivo a capire cosa.
Mi guardai attorno, dando uno sguardo a tutte le porte su quel piano.
E poi capì. Mancava Percy, che urlava contro Fred e George che scambiavano di nascosto la bacchetta di loro fratello maggiore con una finta, di loro invenzione, mancava Ginny che mi veniva a svegliare di prima mattina buttandosi sul letto, mancava Harry che mi veniva a chiedere di fargli il tema di pozioni, mancava Ron che mi supplicava di non iscrivermi ad Aritmanzia perché poi credeva che non avrei avuto più tempo per scherzare lui, mancavano Bill e Charlie che mi stavano attaccati per fare ingelosire Fred, mancavano i signori Weasley che mi chiedevano come volevo la colazione, mancava Hermione che rincorreva Grattastinchi per la casa. Mancavano tutti. C'era il silenzio totale. Il che si notava parecchio per essere la tana, la casa dei Weasley, sempre piena di gente.
Scesi giù in salone e in cucina, sempre in pigiama, ma non c'era nessuno neppure lì.
Sospeso in aria però, c'era un biglietto. Era in mezzo alla stanza che mi aspettava in attesa di essere letto.
Mi avvicinai a lui e lo presi facendo cessare l'incantesimo che lo faceva volteggiare indisturbato nell'aria.

"Cara Sophie,
So che saremo già tutti fuori quando leggerai questo biglietto, ma siamo andati tutti quanti a Diagon Alley molto presto questa mattina, per fare compere. Avremmo voluto portati con noi, ma non volevamo svegliarti.

Magic Works || Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora