40• Imprevisti (o forse no)

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Il viaggio dal supermercato notturno più vicino e poi fino a New York a casa di Kimberly, si rivelò stranamente tranquillo. Mentre Daniel sistemava tutta la frutta che avevano preso per Apeliote in un cestino di vimini, raccontò a Kimberly di come lui e Alabaster avessero messo a punto il loro piano: dopo il suo arrivo al Campo Giove i due avevano architettato tutto: il modo in cui Alabaster avrebbe dovuto andarsene dal campo (anche se Daniel non aveva approvato quel metodo e se l'era presa con lui per come aveva trattato Lucas), il suo precedente incontro con gli spiriti del vento di Eolo e con Eolo stesso quando si erano presentati al campo, quando lui aveva messo su una falsa alleanza con loro.

Subito dopo essere andato via dal Campo Giove, gli spiriti avevano condotto Alabaster nella sede di Loki, Eolo ed Ermes e loro si erano, chissà come, fidati subito. Da allora, lui aveva lavorato sotto copertura, scoprendo il più possibile e, soprattutto, impedendo che ai semidei figli di Ermes e Mercurio non venisse fatto del male. Lui e Daniel avevano deciso di non dire nulla a nessuno per proteggere tutti. Sapevano che coinvolgere meno persone possibile era la soluzione migliore perché meno persone avrebbero rischiato la vita se fosse andato tutto a rotoli.

Era per quello, spiegò Daniel a Kimberly, che non voleva che Josh andasse con Adria. Avrebbe significato far rischiare la vita anche a lui. Impiegò molto tempo per raccontarle tutto e alla fine chiamò prima Frank, poi Reyna e infine Chirone con un messaggio-Iride per spiegare loro dove stavano andando. Loro due erano quasi giunti a destinazione, e presto sarebbero arrivati i rinforzi e avrebbero avuto un dio dalla loro parte ad aiutarli. Sembrava che sarebbe andato tutto per il meglio. 

«Mi sono scordata di mia madre.» disse Kimberly all'improvviso. 

«Cosa?» 

«Per tutto questo tempo non ho mai pensato che Loki si trovasse a casa nostra… con lei. Chissà cosa le avrà fatto…» Kimberly lasciò la frase in sospeso, aggrottando la fronte e piegando la bocca in una posa infastidita. Quell'espressione le rimase per tutto il tempo che impiegò a parcheggiare la macchina a un isolato di distanza da casa sua. 

«Kimberly, tua madre non è una semidea, ma è una guerriera. Comanda una parte dell'esercito. Avete anche delle armi nascoste in casa vostra, no?» ribatté Daniel, cercando di rassicurarla. Lui non vedeva suo padre, quello mortale, da un bel po' ormai. Ma erano passate poche settimane dall'ultima volta che avevano parlato: Daniel gli aveva parlato di Kimberly, di come era andato l'ultimo anno di scuola e di starsene al sicuro fin a quando non si sarebbero rivisti. Daniel sperava sempre che quel momento arrivasse il prima possibile. 

«Sì. Giusto.» annuì Kimberly, attraversando la strada tutta impettita e con la spada sguainata. A Daniel non sembrò troppo convinta, ma forse stava solo cercando di mettere da parte quel pensiero per il momento. 

Raggiunta la casa della ragazza, si divisero e presero a percorrerne il perimetro cercando di fare meno rumore possibile. La casa era completamente al buio, eccetto per una luce al primo piano, visibile dalla finestra della stanza di Kimberly. 

Quando lei e Daniel finirono di perlustrare, si ricongiunsero proprio lì sotto e Daniel indicò la finestra a Kimberly con l'indice. Lei annuì e posò il dito sul muro della casa. Daniel scosse la testa e indicò la porta di ingresso sul retro. 

Continuarono a comunicare a gesti finché non giunsero ad una conclusione: avevano entrambi capito che c'era qualcuno nella stanza di Kimberly (qualcuno la cui ombra si rifletteva su una delle pareti della camera) e decisero di dividersi per coglierlo o coglierla di soppiatto. Kimberly avrebbe volato fino alla finestra sotto forma di passero e Daniel avrebbe raggiunto la stanza dall'interno: i due contavano di circondare la camera per evitare che l'intruso, chiunque fosse, non avesse vie di fuga quando Daniel e Kimberly l'avrebbero affrontato. Non che dovesse essere obbligatoriamente un nemico, ma vista la situazione non c'erano molte ipotesi positive su coloro che popolavano la casa di Kimberly al momento. 

Olympus [2] • Who is gonna make it out alive Where stories live. Discover now