Parte I: 4

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4.

Uscirono dai Tre Manici di Scopa e Scorpius non faceva altro che ridacchiare. Albus sghignazzava ma silenziosamente. Qualcuno ancora urlava dentro la sala e si riusciva a sentire Lily mandarli al diavolo.

–Sei terribile- si sentì dire ma a Scorpius non importava, fin tanto che Al non parlava sul serio. Suvvia, non si potevano più fare battute innocenti che le ragazze subito si alteravano. –Perderai tutto il tuo fascino una volta che le ragazze si renderanno conto che sei un cretino-

-Avrebbero dovuto rendersene conto da un po'- rise. Portava un bel mantello nero dai grossi bottoni lucidi e stivali di pelle di drago. Era, indubbiamente, la persona con più stile in tutta la sua famiglia, forse grazie all'influenza dei Malfoy.

Scorpius ricordava che suo padre aveva un mantello con quello stesso taglio, e lui stesso possedeva dei guanti in pelle molto simili a quelli che Albus portava.

Era da qualche mese che aveva notato questa differenza, una maggiore sicurezza in lui, dentro il suo spirito. Parlava di più e non aveva quello sguardo sempre spaventato ogni volta che parlava con qualcuno.

A Scorpius piaceva sperare che forse avesse abbandonato, dall'anno prima e chissà come, quel poco di timidezza che lo tratteneva.

Camminava dritto adesso, con la testa alta e i capelli tagliati più corti, con un ciuffo ribelle sulla fronte che gli dava l'aspetto di un terribile snob pronto a giudicare chiunque, con quel suo sguardo fermo e penetrante.

Scorpius lo conosceva meglio e sapeva che non c'era traccia di nessun giudizio in nessuno dei suoi pensieri.

Era, semplicemente, una persona riservata e il suo bel viso, con quell'espressione, intimoriva molti. Era bello, vederlo sorridente, le labbra sottili e rosse distese e gli occhi rilassati. Ogni volta che lo vedeva così, esultava perché significava molto di più di quello che appariva.

Albus dimostrava sempre meno della metà di quello che provava, semplicemente era fatto così. Ed era attraente, terribilmente.

E Scorpius continuava a non capire cosa fosse successo l'anno prima, mentre lui non c'era. Quale tipo di trasformazione, in che circostanze, fosse avvenuta. Al sembrava un nobile e fiero Serpeverde più di lui, più di molti altri che aveva visto.

Certo, era ancora modesto a scuola tranne per Storia della magia (ancora. Scorpius non sapeva come diavolo facesse ad interessarsi a tutto quello) e non era interessato al quiddich o agli scherzi di Zonko o dei Tiri Vispi di suo zio.

Eppure Scorpius notava le teste delle ragazze che si giravano quando passava, il silenzio con cui lo ascoltavano i professori, il modo pacato con cui comunicava ti rendeva impossibile non starlo a sentire: diceva poco, ma sapevi che era importante.

Forse era per le poesie. Albus aveva cominciato a scriverne qualcuna, anche se non le faceva leggere a nessuno, nemmeno a lui ma rispecchiava qualcosa nel suo modo di fare, come un'attenta e più profonda analisi.

Come se i suoi occhi potessero osservarti nell'anima nel loro silenzio. Scorpius era sempre stato a conoscenza di questo aspetto di Al: lo aveva dimostrato con lui per primo, si era solo liberato dalle inibizioni e ora funzionava con chiunque.

Affascinava anche lui, perché certo, Scorpius sapeva tutto, conosceva a memoria i loro libri di scuola, parlava tre lingue, aveva vinto dei premi scolastici e giocava a quiddich ma l'intelligenza di Al era diversa dalla sua, sembrava capire altre cose, quello che c'era dietro il velo delle persone.

Probabilmente lui era troppo preso dall'aspetto scientifico della vita, per interessarsi all'animo umano. Per quello c'era sempre Al. Lui capiva e sapeva cose che per lui sarebbero sempre state precluse.

Bianco Luna ~ [Scorbus]Место, где живут истории. Откройте их для себя