16: Dark Room

290 29 42
                                    



Seoul, 5 Ottobre 2021


L'appartamento di Taehyung era caldo e accogliente, un grande divano nocciola regnava incontrastato nel gigantesco salotto, la luce del tramonto si rifletteva, rossastra, sulle pareti bianche. Della musica Jazz che Aurora non conosceva risuonava nell'appartamento, lui era seduto sul divano con le lunghe gambe accavallate e la guardava con un sorrisetto sornione stampato sul volto perfetto.

Non era mai stata tanto arrabbiata con qualcuno come con Kim Taehyung.

Prese un sorso di vino bianco, fruttato e profumato. «JK mi ha raccontato di Roma nel dettaglio.»

«Te l'ha... 'raccontato'?» lui rise, una vampata di calore le scaldò la nuca.

«Non mi ricordo niente di quella sera, Tae.»

Lui le lanciò uno sguardo di sufficienza, le labbra perfette incurvate in un sorrisino che la mandava fuori di testa dalla voglia di prenderlo a schiaffi. Col naso nel calice si torturò un'unghia. «Perché l'hai fatto?»

«Perché era divertente, Noona. E tu ci stavi. Non ti sei opposta, avresti potuto non bere.»

«Vero...» Aurora prese un altro lungo sorso, le tremavano le mani. «Speravi in una cosa a quattro?»

«Perché no...» lui assottigliò lo sguardo e spettinò la frangia con le lunghe dita affusolate, sorrise e posò il bicchiere semivuoto. «Dammi un attimo.»

Lui annuì, Aurora si diresse in bagno, aveva le guance rosse dalla rabbia, petto e nuca bruciavano, le si contorcevano le viscere.

Si spogliò, e rimase con solo il completino intimo di pizzo blu addosso, sistemò il seno e le stringhe del basso slip semitrasparente e strinse i denti. Con una camminata da gatta si avvicinò a Taehyung, che stava guardando il cellulare. Si fermò dietro di lui e gli accarezzò le spalle.

Taehyung sobbalzò e si girò di scatto, allargò gli occhi e il suo sguardo da sorpreso si fece torbido, la lingua saettò sulle labbra sottili. «Noona...»

Gli passò una mano tra i capelli soffici, si abbassò e gli soffiò contro l'orecchio: «Ti va di riprendere il discorso?» gli mordicchiò il lobo e dovette trattenersi dallo stringere la carne tra i denti. Lui rabbrividì e un basso mugolio gli sfuggì dalle labbra, le sue dita le accarezzarono il braccio nudo.

Taehyung rise con voce bassa e roca. «Se proprio me lo chiedi così...»

Il suo braccio le avvolse la vita e Aurora si lasciò trascinare oltre la spalliera, sul suo grembo. Scansò il bacio di Taehyung e gli porse il collo, le sue labbra le sfioravano la pelle. Gli diede uno strattone leggero.

«Chiudi gli occhi.» lui le palpò il culo, sorrise con aria sorniona e ubbidì.

Aurora storse il naso, lo avrebbe preso a schiaffi. Si alzò e la sua mano le scivolò sulla coscia, diretta in alto, tra le sue gambe; la afferrò. «In piedi, Tae.»

«Cosa vuoi fare, Noona?» Taehyung riaprì gli occhi, in piedi davanti a lei. Gli sorrise e gli prese il volto tra le mani per sollevargli il mento.

«Fidati, chiudi gli occhi e tienili chiusi.» sfiorò il collo con le labbra e gli tolse la maglietta, controllò che tenesse gli occhi serrati e gli girò attorno, con una mano gli accarezzava la schiena, con l'altra pescò le manette dalla borsa.

Gli baciò le spalle, lui sospirava piano ma manteneva gli occhi chiusi. Sorrise contro la sua pelle profumata e gli portò indietro le mani, con un secco click intrappolò i polsi.

Be my First and my Last | P.Jm - J.Hs - J.Jk [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now