capitolo 1;

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charlotte's pov

Guardai un'ultima volta l'aeroporto della mia città e poi mi imbarcai insieme a mio padre, Emma, la sua compagna, e mio fratello, che mi teneva stretta la mano per farmi rilassare, o almeno provarci.

Si sono aperti gli imbarchi per il volo Los Angeles-Charlotte, North Carolina, ripeto Los Angeles-Charlotte, North Carolina.
Si pregano i gentili passeggeri di recarsi al gate 14, ripeto gate 14.

Ed è dove siamo adesso.

A peggiorare la situazione, già non buona di suo, c'è il fatto che Josh, il mio ragazzo, non mi sia nemmeno venuto a salutare; l'ultima volta che ci siamo visti è stata tre giorni fa e probabilmente non lo faremo più per un po' di tempo dato che mi sto trasferendo dall'altra parte del Paese.

Salimmo sull'aereo, io con a fianco mio fratello e davanti mio padre e la sua compagna, e la prima cosa che feci fu mettermi le cuffie ed appoggiarmi alla spalla di Max, l'unica persona che poteva farmi sentire meglio in questo momento.

Sotto le note di "Falling" di Harry Styles, l'aereo decollò ed io chiusi gli occhi.

Penso che sia giunto il momento delle presentazioni: ciao, io sono Charlotte, Charlotte Adams.

Ho quindici anni, sono nata nel 2004, più precisamente il 17 settembre.
Sono alta poco più di un metro e sessanta, sono bionda, ho gli occhi verdi e mi definisco disponibile, timida a primo impatto ma credo che vorrei un'amica come me; se mi affeziono, poi ci sarò sempre per l'altro e non lo lascerei mai solo, come purtroppo mi è già accaduto.

Come sapete sono fidanzata: il mio ragazzo si chiama Josh e stiamo insieme da poco più di due mesi.
Non credo di amarlo; non fraintendetemi, mi piace, mi piace come persona, come compagnia ma non credo di provare amore per lui: l'amore è un sentimento forte, troppo forte per poter essere attribuito a chiunque e per me, quella persona che ami con tutto il cuore, non credo sia lui.

Passerò il mio secondo anno di liceo e l'estate in North Carolina, in una piccola città: Moorseville.

Mio padre ha trovato lavoro lì e l'anno prossimo, quando dovrò andare al college, andrò dove voglio, ammesso che riesca a vincere una borsa di studio, altrimenti dovrò accontentarmi di qualcosa vicino alla mia nuova casa.

Spero che questo trasferimento mi faccia conoscere persone nuove, cambiare un po' l'aria se così si può dire.

Non vedo l'ora di atterrare e di cominciare una nuova vita.

[...]
Max mi passò la mia valigia ed insieme a mio padre ed Emma scendemmo dall'aereo.

L'aria di Charlotte è molto più fredda e sa molto meno di casa: spero di ambientarmi presto.

Salimmo sull'auto di mio padre, con cui lui era già venuto qui, ed andammo verso Moorseville che dista circa mezz'ora dall'aeroporto.

Quando mio padre parcheggiò, guardai fuori dal finestrino e vidi una grande casa con un giardino intorno.

Scesi dalla macchina e presi la valigia; restai qualche secondo a guardare la villa finché non sentì una mano appoggiarsi sul mio fianco.
Mi girai e vidi mio fratello, io appoggiai la testa sul suo busto, fin dove arrivo, e lui mi diede un bacio sulla testa.
<ti lascio la camera più grande solo perché mi fai tenerezza, sappilo> disse.
Io sorrisi e seguì mio padre verso l'entrata, lui aprì la porta ed io fui la prima ad entrare.

Il giro della casa lo farò dopo, adesso voglio solo posare la mia valigia.

Salì al piano di sopra ed entrai nella prima porta, che però era il bagno, così andai sulla seconda e davanti a me si aprì una bellissima stanza: è molto spaziosa ed ha una grande finestra che si affaccia sulla casa dall'altra parte della strada, al momento senza nessuna macchina parcheggiata fuori.
Ha un letto abbastanza grande quasi attaccato alla finestra, dall'altro lato c'è una lunga scrivania che fa d'angolo su cui metterò il computer e uno specchio luminoso per truccarmi.
Infine, di fronte al letto c'è un armadio in cui magari questa sera metterò a posto i miei vestiti.

Lasciai la mia valigia al centro della camera e tornai nel corridoio dove vidi mio fratello guardarsi intorno spaesato.
<cerchi qualcosa fratellone?> chiesi.
Lui si girò verso di me e risi.
<te cercavo> disse avvicinandosi <fammi vedere la tua stanza scema>
<hey hey, piano con le parole> dissi spingendolo, per quanto mi fosse possibile data la differenza di altezza.
<tu mi chiami coglione dieci volte al giorno e sei più piccola di me, zitta> disse ridendo.
Okay ha ragione, lo ammetto.

Entrò nella mia stanza e sbuffò.
<è davvero bella, non è giusto> disse.
<sei tu che me l'hai fatta scegliere per prima, non dovresti lamentarti> dissi.
<lo so> disse guardandomi <ma è solo perché fra due giorni parto>
Subito il mio sguardo si rattristò e lui mi strinse forte a sé.

Mio fratello è stato ammesso all'università di Chapel Hills, un po' distante da dove stiamo ora ma che gli permetterà di venire almeno il fine settimana.

<dai piccolina, dopo ci andiamo a fare un bel giro solo io e te per la città, okay?> mi chiese guardandomi.
Annuì e lui sorrise, mi diede un bacio sulla fronte e poi si staccò dall'abbraccio.
<okay preparati e poi andiamo a farci un bel pranzetto> disse lui.
<okay, addio> dissi, spingendolo fuori dalla camera.

Aprì la valigia e presi l'outfit che in realtà avevo scelto per domani ma che, evidentemente, sfrutterò già oggi: un paio di jeans neri con due strappi sulle ginocchia ed una felpa grigia che feci finire appena prima dell'inizio dei pantaloni.

Mi vestì e lasciai i capelli sciolti, presi il telefono e scesi al piano di sotto dove trovai già mio fratello dalla porta.

Salutammo nostro padre ed Emma e poi uscimmo di casa, avviandoci a piedi ovviamente.

Passammo un bel pomeriggio tra fratelli, uno di quelli che non passavamo da tempo.

Una volta tornati a casa, andai in camera mia e subito il mio telefono ricevette una notifica.
Mi buttai sul letto ed aprì il messaggio, proveniente da un numero che non ho salvato.

Numero sconosciuto

Ciao Chloe, so che sei la fidanzata di Josh ma credo ti interessi sapere che ieri era insieme ad un'altra ragazza. Se ti interessa ho una foto in cui sono fuori a cena e si baciano. Contattami se la vuoi.

———
s/a :p
presto le cose si faranno più interessanti, abbiate pazienza :)

lettera d'amore | payton moormeierWhere stories live. Discover now