Capitolo 12

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Non era una bella giornata quel 31 Ottobre. Fin dalla mattina era stata una pessima giornata, ma la sera peggiorò drasticamente. Il vento aveva iniziato a soffiare freddo, e la nebbiolina impediva un po la vista.

Io ero a casa con Remus. Lui stava leggendo un libro davanti al camino, mentre io non riuscivo a stare fermo. Avevo una bruttissima sensazione. "Dai calmati" continuava a ripetermi Remus, ma io non ci riuscivo.

Da quella volta in cui io e James avevamo parlato di quanto Voldemort avesse acquisito potere, egli aveva aumentato il suo esercito ancora di più. "Devo fare una cosa. Torno presto, te lo prometto Rem." Lo baciai prima in fronte e poi sulle labbra. Presi un giaccone pesante e uscii nella notte.

Mi diressi svelvo verso la casa di Peter, solo per assicurarmi stesse bene. Bussai forte. Una, due, tre volte. Ma niente, non rispose nessuno. Il panico iniziò a invadere il mio corpo, anche se non ne capivo il motivo. Non c'era motivo di agitarsi così...ma sapevo cosa dovevo fare.

Mi diressi verso la casa di James e Lily. Magari sapevano qualcosa a proposito di Peter. Quando uno di noi solitamente non era a casa propria, stava dai Potter a parlare con Lily e James o a giocare con il piccolo Harry.

Quando arrivai però mi fermai di botto. C'era una folla radunata in torno alla casa di mio fratello e di sua moglie. Brusii concitati erano appena udibili sopra l'ululato del vento sempre più forte. Mi feci largo tra la folla con molta fatica, ma quello che vidi mi spezzò il cuore.

Forse era meglio se non avessi visto, se non fossi uscito, se fossi rimasto a casa con il mio Remus. Non sarei dovuto andare a cercare Peter, avrei dovuto farmi i fatti miei, per una voLa casa era mezza distrutta. Alcuni pezzi del muro erano riversati sul pavimento, e nella casa non c'era nessun rumore.

Poi lo udii, in lontananza, piccolo piccolo, il pianto di un bambino. Harry! Ma perché, dov'erano Lily e James? Dov'erano finiti tutti e due? Perché non potevano essere nella casa distrutta, loro dovevano stare bene, obbligatorio. Ma allora perché avevano lasciato il piccoletto da solo?

Ora non era la cosa più importante, stavano bene, lo sapevo. Dovevo andare da Harry. Riuscii a farmi spazio per arrivare alla casa, e una volta davanti alla porta distrutta mi precipitai dentro. Ma mi fermai quasi subito.

Per terra c'era il corpo di James, morto. Gli occhi spalancati dal terrore e dall'orrore. Caddi in ginocchio accanto al suo corpo, e non feci nulla. Non riuscivo a rendermi conto della situazione. Non avevo neanche la forsa di piangere. Volevo solo svegliarmi da quell'incubo.

Il pianto di un bambino mi fece tornare per un secondo alla realtà. Tornai a camminare per i corridoi di quella che un tempo era stata la mia seconda casa. Il luogo in cui molte volte, io e la mia famiglia, ci eravamo riuniti a parlare ed eravamo felici.

Quando entrai nella camera da letto, l'impatto, fu quasi più doloroso. Lily, anche lei priva di vita, era sdraiata a terra. Non osai avvicinarmi, ma sapevo che se l'avessi toccata sarebbe stata fredda come il ghiaccio.

Harry era seduto per terra. Piangeva, e sulla fronte aveva una cicatrice. Una cicatrice a forma di saetta che fino al giorno prima non  aveva. Ma cos'era successo?

E poi pa verità mi investì come un treno. Era ovvio, no? Chi voleva i Potter morti? Chi sapeva dove si nascondevano? Chi era il custode segreto della loro casa? Peter! Mi fermai a riflettere...chi era stato a convincere James a fidarsi di Peter?

Io. Era colpa mia. Uscii dalla casa con le lacrime che mi scorrevano sulle guance. Non badai alla folla di Babbani ancora riunita a cercare di capire cosa fosse successo. Avevo un pensiero fisso nella mente.

Peter

Quel vigliacco si meritava una punizione. Oh, non parlavo di Azkaban, sarebbe stato troppo poco. Me me sarei occupato io. Quello sporco traditore avrebbe dovuto fornire mooolte spiegazioni.

"Sirius." Una voce mi fece smettere di pensare alla punizione del topo. La sua voce. "Peter" dissi gelido voltandomi verso di lui. Avevo gli occhi che bruciavano per le lacrime e che lanciavano lampi verso Peter.

"Come hai potuto!" mi urlò contro. Io non ci vidi più dalla rabbia. "Come prego?" ma lui non mi continuò. "Lily e James si fidavano di te! Come hai potuto! Come hai potuto tradire la tua famiglia?"

Ero pronto a scagliarmi contro di lui. Non volevo tirar fuori neanche la bacchetta, i pugni sarebbero bastati, ma per precauzione la presi. Una folla di curiosi si era radunata attorno a noi. Non mi importava, avrebbero Obliviato tutti nei dintorni, ma Peter l'avrebbe pagata.

Lui però fu più veloce. Lanciò un incantesimo contro la folla, no verso di me. Mi voltai a vedere quali danni avesse scatenato e sorrisi pensando che avesse sbagliato mira. Aveva colpito dodici Babbani, e probabilmente li aveva uccisi.

Ma ora non mi importava, c'era solo Peter nei miei pensieri. Mi voltai verso di lui, ma era sparito. Quel verme si era trasformato in un topo ed era strisciato via! Dovevo trovarlo, fargliela pagare.

Ma mentre mi stavo per muovere mi resi conto che tutti mi stavano guardando. "Oddio, lo ha ucciso!" Gridava qualcuno. "Avete sentito cosa aveva urlato l'altro?" Chiedeva qualcun altro. "Cosa? No, non avete capito" dissi, ma era più un soffio che delle parole.

Poi, all'improvviso, tutto divenne freddo. Mi sentii strano, come se non potessi essere più felice. E capii. Solo una creatura nel mondo magico riusciva a darti quella sensazione. Dissenatori. E si trovavano solo in un luogo, quello dove probabilmente ero diretto. Azkaban.

"Cosa succede?" Chiese una voce. Ma era sicuramente l'ultima che avrei voluto sentire. Remus. "S-sirius?" domandò appena mi vide. "C-cosa hai fatto?" Stava piangendo. No, non potevo sopportarlo.

"No Rem. Devi credermi, io non ho fatto nulla. È stato Peter! Io sono innocente. Non avrei mai fatto male a James, lo sai. Sarei morto per lui!" Urlai sopra tutto e tutti per farmi sentire da lui. Ma poi non ricordai più nulla, credo che svenni privo di sensi.

Ma non potei dimenticare mai più il modo in cui mi guardò. Come se stesse guardando un estraneo. Lui non mi credeva!

Le Cicatrici Dell'AmoreWhere stories live. Discover now