La mancanza di una rosa

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Akaashi' s pov



Che cosa ironica che è il destino.

Proprio quel giorno avevo finito prima le lezioni e mi ero diretto di fretta a casa per fare una sorpresa a Bokuto. La mattina si era alzato presto ed era andato via senza svegliarmi, poi io ero andato all'Università e di conseguenza non ci eravamo visti tutto il giorno. Velocizzai il passo desideroso di vedere il mio ragazzo al più presto, coprendomi meglio che potevo dalla pioggia con la felpa, ma d'improvviso un colpo di pistola mi rimbombò nelle orecchie. Non feci in tempo a vedere chi avesse sparato che ero già piegato a terra da un dolore atroce. Provai ad affare il cellulare per chiamare aiuto ma la testa mi si faceva sempre più pesante e la vista più offuscata. Persi i sensi senza riuscire a fare nulla.


Mi svegliai in una stanza dalle parenti interamente bianche, il soffitto e il pavimento bianchi anch'essi e così anche le lenzuola del letto su cui ero sdraiato. Cercai di guardami intorno per capire in che situazione mi trovassi ma non appena girai la testa una fitta di dolore mi invase e mi lasciai sfuggire un lamento sommesso. Mi sentivo uno schifo.

< Akaashi! ti sei svegliato! come stai? hai freddo? sete? ti fa male qualcosa? > una voce ben familiare mi invase di domanda e qualche secondo dopo Kenma si materializzò al mio fianco.

< Kenma... che succede? > chiesi con la gola secca.

< non ti ricordi niente? sei stato ferito, ma non sappiamo chi sia stato a spararti... >

I ricordi mi invasero come un fiume in piena.

< ah... dov'è Bokuto? > chiesi rendendomi conto che non era nella stanza.

< ehm... non lo so > mi disse lui abbassando lo sguardo.

< Kenma, ti conosco troppo bene, riconosco quando stai mentendo, dov'è Bokuto? >

In quel momento però entrarono nella stanza Kuroo e un dottore e Kenma si allontanò evitando la mia domanda.

< Akaashi, ti sei svegliato! come ti senti? > fece il moro sorridendomi.

< io... bene. Kuroo dov'è Bokuto? > domandai allora a lui.

< ehm... non saprei >

Mi sollevai di scatto irritato e fui accecato da una fitta al fianco, ma la ignorai e cercai di scendere dal letto.

< Akaashi! Che cosa stai facendo? Non ti puoi alzare! > disse Kenma preoccupato, afferendomi per un braccio.

< signore, si sieda subito! Non è ancora in condizione di camminare > fece anche il dottore avvicinandosi.

Mi resi conto in quel momento della presenza dell'uomo col camice bianco e subito mi rivolsi a lui, pensando che sarebbe stato l'unico a dirmi la verità.

< lei... per caso quando sono stato portato qui ha visto un ragazzo chiedere qualcosa di me? Il mio ragazzo ha detto che mi avrebbe raggiunto subito qui, l'ha visto? >

< mi dispiace, gli unici che hanno chiesto di vederti sono questi due ragazzi > fece il diretto interessato indicando Kenma e Kuroo.

Perché? Non era possibile... Bokuto mi aveva giurato che sarebbe venuto.

< Kuroo ti prego, tu sei il suo migliore amico, devi sapere dove si trova, dimmelo! >

< Akaashi, sei ancora in stato di convalescenza, non ti fa bene agitarti > fu tutto ciò che mi disse.

< perché non volete dirmi la verità! Cosa è successo!? > chiesi sempre più disperato.

< Akaashi adesso calmati, non è successo nulla > disse Kuroo avvicinandosi al suo fidanzato.

Soulmates aren't just loversWhere stories live. Discover now