La quiete dopo la tempesta

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Akaashi' pov


L'amore è una guerra. 

Ma la domanda è: quella dell'amore è una guerra che si può effettivamente vincere? E in caso, come si determina il vincitore? Perde chi soffre di più oppure chi ama di meno? E si può amare anche senza soffrire o le due cose sono una la conseguenza dell'altra, come due facce della stessa medaglia? 

Puntando sulla seconda opzione allora posso affermare che l'amore non si limita a essere qualcosa a cui si può dare spiegazione razionale. Esso non è o bianco o nero, presente contorni indefiniti, varie sfumature.  


Ero giusto sdraiato sul divano quando questi pensieri mi ricondussero inevitabilmente ai capelli bicolori di Bokuto, poiché anch'essi erano sia bianchi che neri, proprio come l'amore. 

Ancora una volta l'immagine del suo viso si intromise a forza nella mia mente e io fui costretto a cacciarla via di nuovo, invano. 

Fortunatamente in quel momento mi squillò il telefono, che interruppe la mia frustante lotta interiore.

< Akaaashi! > esclamò un agitatissimo Kenma senza darmi neanche il tempo di rispondere con un "pronto".

< Kenma, che succede? > chiesi preoccupandomi. 

< accedi subito la tv! > 

< che? perché? >

< Dio, accendi la tua cazzo di tv e basta! > 

Non avendo il coraggio di replicare presi il telecomando e accesi la mia televisione. 

< ehy, ehy, ehyyyy! > 

La voce di Bokuto mi raggiunse come uno schiaffo in faccia da attraverso lo schermo. 

Fu poi automatico che la mente mi riportasse indietro nel tempo, al giorno in cui lo vidi per la prima volta.

Anche allora si era trovato fieramente in piedi sul ring, tutte le luci puntate su di lui. Anche allora il suo sorriso era stato così radioso da illuminargli tutto il viso e gli occhi così brillanti da sembrare due stelle. Anche allora il pubblico era impazzito per lui e applausi e acclamazioni lo avevano investito da ogni lato. E anche allora avevo pensato che lui fosse fottutamente bello.

Il cuore iniziò a battermi a un ritmo fuori controllo.

< grazie a tutti per essere venuti qui stasera! > urlò Bokuto al pubblico, il quale gli rispose con un altrettanto caloroso saluto. < scusa amico te lo rubo un secondo > aggiunse sottovoce prima di sfilare di mano un microfono al conduttore televisivo, che si trovava vicino al ring. 

< mi sentite meglio? bene, allora ho una cosa da dire a tutti voi, anche a coloro che mi seguono da casa, anche a chi non sa nemmeno chi sono e voleva solo vedere un incontro di box, anche a chi è capitato per sbaglio su questo canale! Insomma, a tutti quelli che mi stanno ascoltando in questo momento. >

Un bisbiglio di confusione e curiosità corse lungo le scalinate e le faccia del conduttore televisivo e dei vari giornalisti e fotografi presenti mutarono in un'espressione di incomprensione. 

< per chi ancora non mi conoscesse il mio nome è Bokuto Kotaro, niente meno che il campione in carica! >

< ti amo Bokutooo! > un grido femminile si levò dal pubblico, e poco dopo anche altri si unirono. 

< anche io vi voglio bene! e proprio per questo mi sembra giusto dire una cosa: grazie. Grazie a tutti perché se sono il campione è solo per merito di chi punta su di me, di chi viene qui per vedere me, grazie! > 

Soulmates aren't just loversWhere stories live. Discover now