CAPITOLO 7

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Quel dolore ormai conosciuto mi prende alla sprovvista, e mi porto istintivamente una mano alla schiena. 

<<Lo...Lo senti di nuovo anche tu, vero?>> chiedo ad Alexander, anche lui con una smorfia in viso. Lui mi guarda negli occhi prima di annuire. Vedo la sua espressione corrucciarsi, come se stesse cercando di pensare a una soluzione. 

<<Prima...Quando è successo all'istituto...Ti ho toccato la mano ed è passato. Forse...Forse dovrei riprovarci...>> mi chiede, incerto della mia reazione. <<Si, si va bene.>> gli rispondo, avvicinandomi. Lui mi guarda per un attimo negli occhi, poi mi sfiora la mano. Io gliela stringo, un po' per il dolore un po' perché mi sembra la cosa più giusta di questo mondo. 

Il dolore si affievolisce, ma non abbastanza. Con un gesto veloce, senza chiedere, prendo anche l'altra mano di Alexander, abbassando lo sguardo. Sento il calore della sua mano che stringe la mia, e il dolore diventa sempre minore. Dopo qualche secondo lo sento trasformarsi quasi in...piacere. E' una sensazione piacevole. 

La mia sorpresa è accompagnata da quella di Alec, che mi sta guardando con un'espressione confusa. Istantaneamente, entrambi molliamo la presa, guardandoci intorno. 

Per qualche minuto non avevo nemmeno sentito la musica, sembrava ci fossimo solamente noi in tutto il locale. Sono confusa, stordita e stanca. 

<<Tutto bene? Mi dispiace, io...Io non so cosa sia tutto questo. Forse dovremmo parlarne con il Clave.>> mi dice con la stessa mia espressione.

<<Si...Lo penso anche io. Ti dispiace se torniamo all'Istituto ora? Sono un po' stanca.>> gli chiedo, sincera. 

<<Hai ragione, andiamo>> non so perchè, ma mi prende per mano, guidandomi in mezzo alla folla fino all'uscita del locale. Restiamo in silenzio mentre mi passa il casco e saliamo in sella. 

<<Mi raccomando, tieniti forte ok? Prima mi sembravi terrorizzata.>> dice sorridendo. Io faccio una smorfia. <<Terrorizzata io? Ma perfavore...>> scherzo. Mi stringo forte a lui e torna quella strana sensazione di piacere. Non dico nulla. 

Sfrecciamo nella notte ma avverto una velocità minore rispetto a quella di prima. In questo modo posso ammirare New York sotto di noi, illuminata e bellissima. Controllo se Alexander stia guardando la...strada? davanti a noi, ma lo scopro a guardarmi intensamente nello specchietto. Sento una strana sensazione di calore risalirmi dal ventre alle guance. Lui invece riporta lo sguardo davanti a sè, concentrato. 

Arriviamo all'Istituto quando è da poco passata l'una di notte. Scendo dalla moto e passo il mio casco ad Alexander, che lo appende al manubrio insieme al suo. Lo aspetto mentre posiziona il telo, poi ci avviamo verso le nostre stanze. Restiamo in silenzio tutto il tempo, poi ci fermiamo davanti alla mia camera. <<Beh...Grazie di tutto. Probabilmente avrei fatto del male a quell'uomo se non fossi arrivato tu con le tue maniere...molto più tranquille delle mie.>> scoppiamo a ridere insieme e poi ci salutiamo. Lo guardo allontanarsi lungo il corridoio, poi entro in camera e mi richiudo la porta alle spalle. 

Mi butto sul letto, incredula di quello che è accaduto in meno di 24 ore. Entro in bagno, mi tolgo i vestiti, il trucco e mi butto sotto una doccia calda. Appena uscita mi infilo il pigiama e mi butto sotto le coperte, ansiosa di concludere la mia prima giornata a New York.

FALL IN LOVE WITH MY RUNES - SHADOWHUNTERSWhere stories live. Discover now