Capitolo Sette - La Prima Prova

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Fino al 21 Novembre, due giorni prima della sfida, io e Cedric lavorammo insieme. Era stato difficile ed estenuante; e tenendo conto dello studio, ero davvero esausta. Oggi, il 22, decisi che avremmo dovuto prenderci una piccola pausa- per smaltire il panico e gli sforzi accumulati.

Durante l'ultimo periodo, avevo iniziato a sentirmi sempre più vicina a lui. Era un amico ormai, più che un compagno di classe o di studi. Era gentile, premuroso, e tutto ciò che si poteva desiderare da un amico. Cho aveva continuato sulla sua linea di pensiero, e non perdeva mai occasione di sottolineare come Cedric mi avesse guardata o sorriso nel corridoio, ma continuavo a credere che i suoi sospetti fossero infondati. Feci scivolare via tutto, seppur la parte ingenua di me palpitasse all'idea.

Quando ci sedemmo in biblioteca, alla vigilia della prima prova, il cielo si era fatto più scuro e Cedric sembrava più agitato del solito. Sedeva nervosamente, fissando il vuoto, mentre io ero intenta nella lettura del mio libro. Si poteva a malapena avvertire il suo respiro, tanto era debole. Il suo silenzio iniziò a preoccuparmi, quindi alzai lo sguardo aggrottando le sopracciglia.

"Cedric... ti senti bene?" gli rivolsi una lunga occhiata. Scosse la testa. Fui investita dall'apprensione, "Andrà tutto bene. Concentrati sulle formule che abbiamo ripassato... probabilmente, per la maggior parte non dovrai neanche usarle. Cerca soltanto di mantenere i nervi saldi e la concentrazione alta, non pensarci troppo e vedrai che ce la farai." Non sembrò convinto, "Fidati di me!" gli sorrisi debolmente nel tentativo di sollevarlo.

"Caitlyn, dovrò comunque combattere contro un drago. Voglio dire, non è mica un Labrador. Non ho idea di cosa mi aspetterà. Forse abbiamo ripassato le formule sbagliate. Cosa faccio se mi trovo di fronte ad un drago aggressivo che non sputa fuoco, ma che ha le ali larghe quanto due campi da Quidditch? D'altronde, so soltanto che sarà un drago, ma non conosco né la specie né come potrà reagire se dovessi disturbarlo."

"Smettila di pensare in negativo, mantieni la calma e ricordati di respirare. È di vitale importanza quando si affronta un drago. Trattenere il respiro può farti svenire, e non sarebbe una bella visione se dovesse succedere davanti a tutta la scuola," dissi con ovvietà senza essere troppo seria. Cedric tentò di parlare, ma lo bloccai, "Non ho finito. Dov'ero arrivata? Ah sì, perché se tu dovessi svenire per mancanza di ossigeno, non esiterò a raccontare a tutti che è stato perché hai trattenuto il respiro e che io stessa la notte prima ti avevo ricordato di respirare, ma che tu ovviamente non mi hai ascoltata, convinto di saperne più di me. Sarebbe una punizione adeguata?" chiesi. Lui annuì in accordo, sorridendo, "E in più, non ti accompagnerei in Infermiera. Mi rifiuterei."

A quel punto, Cedric rise. Supposi che i suoi nervi non fossero ancora del tutto sciolti, ma almeno stava ridendo. Ridere fa sempre sentire meglio. Perlomeno, a me. A volte, non sempre.

"Neanche se avessi un osso rotto, o un dente di drago infilato in corpo?" chiese, facendo leva sulle sue mani, un sorriso divertito ai lati delle labbra e le gote dipinte di una chiara tonalità di rosa.

"Neanche in quel caso." risposi secca, chiudendo il libro. Pagina 263, memorizzai.

"Neanche se dalla mia bocca uscisse schiuma per via del veleno?" incalzò. Un ciuffo di capelli s'innalzava più alto rispetto al resto, catturando la luce che entrava dalle finestre impolverate.

"Cedric, non dovresti lamentarti. Onestamente, lo dici come se non sperassi di bere una tazza di veleno ogni mattina con i cereali. Perché io ogni tanto ci penso."

"Ok, allora immagina questa. E se un drago mi calpestasse, e fosse un drago davvero enorme? Allora mi accompagneresti in Infermeria?"

"Ti direi di arrivarci con le tue gambe." risposi. Stavo ammiccando? Forse stavo ammiccando. Potei avvertire i lati delle mie labbra contorcersi, perciò tentai di socchiudere leggermente gli occhi per non permettere alla mia bocca di sorridere e mantenere un'espressione il più seria possibile.

Going Unnoticed // Cedric DiggoryWhere stories live. Discover now