Capitolo Nove - Come Amici

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Sembrava come se l'unico pensiero dell'intera scuola fosse diventato -in soli due giorni- il Ballo del Ceppo. Tra gli studenti, si parlava esclusivamente di quello, oltre che dei draghi ovviamente. Cho continuava a stuzzicarmi con le scommesse degli inviti al Ballo, e cominciai a credere che ci fosse una possibilità di essere invitate persino per noi. Cho era intelligente e brava a Quidditch, nonché bella e con un carattere spumeggiante. Il mio problema rimaneva l'infinita timidezza che mostravo con gli estranei, che avrebbe potuto intralciare il mio cammino.
Le ragazze dal quarto anno in poi si aggiravano in gruppi così da assistere l'una agli inviti dell'altra, ricordandomi più che altro un gruppo di fenicotteri. Mi limitai a passeggiare con Cho e talvolta con Fleur, ma nessuno ancora si era fatto avanti con me. Erano passati soltanto due giorni, eppure Fleur aveva ricevuto una valanga di inviti. I vantaggi di essere una Veela.

Lavorare con Cedric era diventato esponenzialmente più difficile; le ragazze gli si muovevano attorno a gruppi e lo idolatravano tra un sospiro e l'altro. Non che io non fossi d'accordo con loro, era uno studente eccellente e popolare, ma volevo concentrarmi sulla prova. Eppure, passare del tempo soli stava diventando impossibile. Perciò, fui immensamente grata per quel breve momento in cui riuscimmo a sfuggire ai gruppi di ragazze, nascondendoci dietro ad uno scaffale della biblioteca. Mi sentivo un po' sotto stress, essendo ancora in un vicolo cieco con la storia dell'uovo d'oro; e non osavo immaginare quanto lo fosse Cedric. Non sapevo cosa fare.

Seduti a terra, sfogliammo furiosamente le pagine di un'infinità di libri. Mi stava iniziando a far male la testa e anche Cedric stava perdendo la concentrazione.

"Calmati, Caitlyn" mi disse, quando chiusi con prepotenza un altro libro e sbattei la testa contro il muro, stanca e frustata, "Abbiamo tempo fino al 24 Febbraio. Prendiamoci una pausa. Ne abbiamo bisogno entrambi."
Come era riuscito a dirlo con così tanta calma?

"Una pausa? Cedric, nel caso non te ne fossi accorto, dobbiamo risolvere l'indizio e studiare un piano per la prova! Abbiamo due grandi impegni e non tempo a sufficienza. In più, mi rifiuto di dover passare il mio compleanno a vederti affogare nel Lago Nero, se non ti dispiace." dissi, più amara di quanto volessi essere in realtà. Cedric restò in silenzio. Alzai lo sguardo verso di lui con un'espressione di scusa, "Oh accidenti, mi dispiace. Non sarei dovuta essere così pressante. Forse hai ragione. Dovremmo entrambi prendere una pausa." spinsi via tutti i libri e mi stiracchiai, "Mi stava iniziando a far male la testa, in ogni caso."

"È una buona idea." disse Cedric con un respiro di sollievo, chiudendo il libro che aveva di fronte e facendo un enorme sbadiglio. Poi tirò fuori la bacchetta e riordinò i libri -più o meno- in una pila instabile. Stavo facendo roteare la mia penna d'oca tra le dita quando Cedric si sedette, sembrando immerso nei suoi pensieri.

"Tutto ok?" chiesi, poiché non distolse lo sguardo dai corridoi di scaffali alle mie spalle senza dir niente, "Cedric?" lo richiamai. Il suo sguardo sembrava distratto, perso.

"Sto bene." disse secco. Incurvai le sopracciglia. "Davvero!" ribadì.

"Non ti credo. Parlami, puoi fidarti di me." feci, tirandomi un po' più in avanti. Cedric era esitante, ma infine sbruffò e alzò gli occhi al cielo.

"In realtà, avrei un favore da chiederti, se non ti pesa." propose lui. Spostai la testa di lato, in attesa, "Erm, sai, riguarda il... riguarda il Ballo. Non sapevo chi invitare, e non volevo causare nessun tumulto sai, così ho pensato: 'e se la ragazza che scelgo si rifiutasse di aprire le danze, e se invitassi la persona sbagliata, e se fosse noiosa o addirittura antipatica...' e poi si è accesa la lampadina. Ho pensato che avevo bisogno di aiuto per decidere, il che era lo avrai già intuito, ed ecco stavo pensando..." vomitò Cedric, per poi schiarirsi la gola. Sussurrò qualcosa.

Going Unnoticed // Cedric DiggoryWhere stories live. Discover now