Lily

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XVI Capitolo

Hermione fuori la porta dell'ufficio non capiva perché l'uomo se la fosse presa tanto. Alla fine lei non lo aveva accusato di nulla, aveva mantenuto un tono sempre calmo e cortese, voleva solo sapere quale potesse essere il motivo di quella intrusione. Cosa che era del tutto legittima.

Dall'altro lato della porta invece, c'era un Severus quasi distrutto. Si era lasciato cadere sulla sedia dietro la scrivania e iniziò a pensare a quelle poche ore che aveva passato con la ragazza.
Quando l'aveva vista entrare, era rimasto affascinato da come il corpo della giovane fosse messo in risalto da quei vestiti ed era anche sorpreso nel vedere che la ragazzina saccente che vestiva con maglioni enormi per coprirsi e che lui conosceva bene, non esisteva più. Dal momento in cui la giovane era entrata nel suo ufficio, quello che vide Severus fu una donna, non più la So-tutto-io che tanto detestava.
Si mise a pensare a tutte le volte che l'aveva guardata durante quelle ore. Aveva notato come le sue mani fossero diventate più esperte nel maneggiare le pozioni, rispetto all'anno precedente. Aveva notato come la sua pelle chiara e senza macchie, mettesse in risalto le labbra e le gote più rosse. Ricordava come i suoi ricci fossero indomabili durante gli anni di studi, mentre quello che vedeva ora, erano ricci ben definiti e curati.
Fu come se lui la vedesse per la prima volta.

Anche il fatto che la ragazza si fosse accorta dell'intrusione nella sua mente, lo fece pensare. Probabilmente era predisposta ad imparare l'occlumanzia, per questo era più sensibile a quella magia.

Il tipico rumore della smaterializzazione lo fece tornare alla realtà. Era Beren, il suo elfo domestico.

<<Che ci fai qui? Non ti ho chiamato!>> disse autoritario.

<<Beren lo sa signore, ma vecchio preside ha detto Beren di chiamare lei signore!>> esclamò timidamente l'elfo.

<<Va bene, puoi andare!>> disse Piton, questa volta più calmo.
Aspettò solo pochi minuti, per raggruppare le sue idee e poi si incamminò verso la presidenza.
Quando vi arrivò vide che Minerva non c'era, ma si accomodò lo stesso sulla poltrona.

<<Albus mi volevi?>> si rivolse al quadro.

Il vecchio mago aprì gli occhi <<Oh si Severus, volevo parlare con te!>>.

<<Dimmi allora!>> asserì.

<<Come vedi ho mandato Minerva a fare delle commissioni, così potremmo parlare senza essere, per così dire, disturbati...>> si fermò un attimo, si aggiusto la toga e poi continuò <<Oggi hai tenuto l'esame con la signorina Granger, come è andata?>> chiese in fine.

<<Bene Albus! Lo sai che è in gamba!>> disse calmo guardando davanti a se e non posando gli occhi sul quadro.

<<Certo figliolo, lo so! E so anche che l'hai aiutata!>> esclamò con un piccolo sorriso furbo sul volto.

A quel punto Severus alzò lo sguardo e lo puntò in quello del vecchio mago <<Cosa vai dicendo? Io non aiuto nessuno Albus, lo dovresti sapere!>> aspettò la risposta che non tardò ad arrivare.

<<Oh si lo so! Tuttavia sappiamo entrambi che questa volta non è andata così... vero?>> ancora una volta le labbra di Silente erano piegate in un sorriso.
Severus non rispose e in tutti gli anni che lo aveva conosciuto, Albus sapeva bene che cosa volesse significare quel silenzio.
<<Non mi importa se l'hai aiutata, in fondo per me non c'era bisogno neanche di farle fare quell'esame. Ma mi domando perché tu lo abbia fatto?>> era curioso si, ma non di sapere il perché, piuttosto di capire se aveva ragione o no.

<<Avrei potuto metterle in difficoltà in moltissimi modi, Albus ma...>> le parole gli morirono in gola, aveva paura anche solo a pronunciarle.

<<Sto ascoltando ragazzo mio!>> lo incoraggiò il vecchio mago.

Severus si spazientì perché avrebbe dovuto ammettere quello che stava invece cercando di dimenticare.
<<...Ma sapevo che se non avesse passato l'esame, non avrebbe potuto seguire le mie lezioni e io non avrei avuto nessuna scusa per poterla vedere!>> alla fine esclamò come una liberazione.
"Non ci credo, l'ho detto davvero" poi pensò.

<<Speravo lo dicessi Severus!>> disse Silente.

<<Questa cosa deve restare tra te e me Albus, nessuno lo dovrà sapere, soprattutto non lei>> esclamò alzando leggermente la voce.

<<E perché mai ragazzo!?>> chiese il quadro.

La figura nera si alzò dalla poltrona e si avvicinò di più al quadro del suo vecchio maestro <<Perché io non posso dimenticarla....!>>.

<<Severus non serve dimenticare Lily, dovresti solo fare spazio ad altri!>> disse con calma.

Severus sapeva bene che Albus aveva ragione, ma quello non era l'unico motivo per cui voleva allontanare Hermione, ce n'era un'altra che era più valida della prima e non tardò a farglielo presente <<Albus è una ragazzina! Una mia alunna per giunta!>>.

<<Ragazzo mio, per quanto tu abbia ragione, ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sarà e così non riuscirai mai a vivere, ti limiterai ad esistere. Il passato ormai è storia che è giusto ricordare, ma deve essere accantonata e il futuro sarà sempre e solo un mistero per noi, ma l'oggi è la cosa più preziosa che abbiamo, perché è un meraviglioso dono, per questo si chiama presente!>> gli disse il vecchio saggio. Da quel momento le labbra di Severus si serrarono, rimase immobile in piedi al centro della stanza. Silente sapeva che stava riflettendo sulle sue parole e decise di non dire altro.

Dopo quelle parole, la mente del professore era un caos completo, pieni di ricordi, emozioni, sentimenti e soprattutto paure, sensi di colpa e tristezza. Fu solo dopo qualche minuto che capì una cosa che gli aprì la mente e che lo agitò non poco. Lui non era un uomo superstizioso, ma in quel momento ripercorse tutta la sua vita in pochi attimi, accorgendosi di un particolare. Fino a quel punto non aveva notato la straordinaria somiglianza tra Hermione e la sua amata Lily...
Due streghe, entrambe smistate in Grifondoro ed entrambe nate babbane. Entrambe molto intelligenti, tanto da sfoggiare il titolo di prime del loro anno. Per entrambe c'era un spiccata simpatia verso i Potter e in entrambi i casi lui odiava questa situazione. Di gran lunga votate a fare sempre la cosa giusta per aiutare gli altri. E ancora, entrambe erano molto più portate in pozioni, rispetto agli altri ragazzi della stessa età.

Tutto questo lo mandò in crisi e aggiungendo le parole di Albus, il cocktail esplosivo era fatto. Tuttavia c'era ancora una cosa a cui stava pensando e questa volta era diversa dalle precedenti. Per quanto Hermione fosse molto simile a Lily, c'era una cosa per cui risultava invece, molto diversa.
Anche dopo aver saputo del suo passato da Mangiamorte e dopo essersi resa conto che tra le tante cose, lui aveva ucciso e torturato, lei non si era allontanata, anzi era rimasta al suo fianco e l'aveva aiutato come meglio poteva, finché lui non l'aveva allontanata, come faceva con tutti.

<<Severus non voglio che tu mi risponda adesso! Riflettici e cerca di darti una possibilità per essere felice come meriti!>> con queste parole la figura del vecchio mago scomparve dal quadro e Piton tornò svelto nelle sue stanze private.

Perché lei?Donde viven las historias. Descúbrelo ahora