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Kokichi prese un gran bel respiro, facendosi coraggio e aprendo la porta di casa. Silenzio. C'era uno strano ed insolito silenzio. Il piccoletto avanzò verso il soggiorno, trovando la madre addormentata sul divano con un bottiglia vuota di vodka in mano. Era un solito quella scena per Kokichi, semplicemente sospirò, mettendo addosso alla donna una coperta e togliendola la bottiglia delle mani, bevendo quel piccolo sorso che era rimasto sul fondo. Prese nuovamente il suo zaino che aveva posato a terra, per poi salire le scale che portavano al primo piano e chiudersi a chiave nel suo piccolo angolo di paradiso. Accese subito i led, facendo diventare i quadrati bianchi della scacchiera dipinta sui muri di un violetto acceso. Lanciò lo zaino nero ricoperto di scritte bianche che recitavano solo insulti accanto alla scrivania, sedendosi a terra a gambe incrociate. Prese il suo cellulare dalla tasca dei jeans neri, vedendo delle notifiche da quella biondina che tanto odiava: Kaede Akamatsu. Era nella sua stessa classe, il che rendeva quella situazione di costanti insulti ancora più stressante e opprimente. I messaggi erano tre, come al solito minacce. "Merda" pensava il piccoletto mentre leggeva. Lo aveva visto, quella maledetta lo aveva visto parlare con Saihara e ora aveva un motivo in più per torturarlo. Si sapeva infatti che ad Akamatsu piaceva Shuichi, anzi  lo si intuiva dai suoi disgustosi comportamenti da gatta morta. Diceva infatti di non parlare  al "suo ragazzo"  altrimenti si sarebbe trovato senza testa. Ma il messaggio che più aveva infastidito Oma era l'ultimo. "Vai a fare la troietta con qualcun altro". Kokichi  non rispose, lasciò il telefono sul pavimento e si mise rannicchiato sotto le coperte del letto, addormentandosi. Il mondo dei sogni era molto meglio di quello reale, lì a volte riusciva ad essere un minimo felice.

𝔞𝔟𝔦𝔰𝔰𝔬| 𝔰𝔞𝔦𝔬𝔲𝔪𝔞 (𝔭𝔯𝔢𝔤𝔞𝔪𝔢)Where stories live. Discover now