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TAEHYUNG

«Ehy, possiamo parlare?» Chiedo, bloccando il suo polso. Lui mi guarda e annuisce, confuso.
«Voglio mettere le cose in chiaro, nel caso tu ti sia fatto un'idea sbagliata» spiego. «Fra noi due non c'è niente, Beomgyun.»
Lui sgrana gli occhi e deglutisce.
«Siamo stati a letto insieme...»
«Te l'ho detto, non sono il tipo da relazioni serie. Era solo una scopata e se tu pensavi ci fosse qualcosa di più, mi dispiace.»
«Ti dispiace?» Domanda e scuote la testa, con le braccia al petto. «Complimenti, sei bravo a raccontare cazzate.»
«Non mi sembra di averti mai detto "amore della mia vita, ti amo da morire"» dico, con la testa inclinata di lato.

La sua colpisce la mia guancia e stringe i denti.
«Fottiti, stronzo.»

Lui se ne va e io mi massaggio la guancia, con un sorrisetto.
«Che puttana.»
Mi giro e lo guardo. Si avvicina e posa le mani sulle mie guance. «Non dovevi ascoltare.»
«Perché no?» Chiede, confuso. «Perché non sono fatti tuoi, Kookie» sospiro.

Lascia cadere le mani e aggrotta le sopracciglia.
«Invece sì» ribatte e stringe la mia camicia, mentre avvicina le sue labbra alle mie.
«Perché tu sei mio.»
Piego la bocca in un ghigno soddisfatto e stringo i suoi fianchi, sbattendo il suo corpo contro al muro.

«E tu invece?» Domando. «Sei mio?» Chiedo, in sussurro, al suo orecchio, facendolo rabbrividire. «Cazzo sì...» ansima, con gli occhi chiusi.
Passo la lingua sul suo collo, leccando i succhiotti che gli ho fatto la sera del ballo.
Stringo le sue natiche.
«Il tuo corpo trema fottutamente tanto, sotto il mio tocco» sussurra. Si morde il labbro e mi guarda, con gli occhi lucidi.

Infila le dita tra i miei capelli mentre i nostri sguardi sono incastrati.
Sfioro le mie labbra con le sue, ancora e ancora.
La campanella suona, interrompendo questo magico momento. Sospira, alzando gli occhi al cielo.

«Dimmi che dopo continuiamo» dice e io annuisco. «Stanne certo, piccolo.»
Gli stampo un bacio sulle labbra e lo lascio andare.
In modo automatico, sorrido mentre lo guardo.
Sei proprio un coglione, Taehyung.
__________

Sabato è arrivato prima del previsto.
«Dove andiamo?» Chiede. Gli sorrido e lo faccio salire in auto.
Metto in moto, partendo.
«Non stiamo a Seoul?» Domanda confuso.

Stringo il voltante e scuoto la testa.
«Perc-» si blocca, appena capisce. «Ovvio.»
«Non prendertela, piccolo» sospiro.
«No, è solo che...il fatto che non possiamo stare nella nostra città perché potremmo essere visti è un po' triste ma comunque...il tuo lavoro è più importante.»

No, piccolo, no. Tu sei più importante, più di qualsiasi altra cosa o persona.

Appoggia la testa sul finestrino e rimane zitto, per tutto il tragitto.
Appena arriviamo, parcheggio e scendiamo.

«Ehy, non farmi il muso dai» sospiro, stringendo i suoi fianchi.
«Sorridimi» lo incito. Rotea gli occhi e mi sforza un sorriso.
«Apprezzo che tu ci abbia provato.»

Entriamo nel locale, pieno di persone.
«È un gayclub!» Esclama, per sovrastare la musica. «Esatto.»
Prendo la sua mano e lo faccio sedere su in divanetto.
«Prendo da bere, tu sta qui.»
Annuisce.

Mi avvicino al bancone e ordino due vodka alla fragola.
Appena ho i nostri bicchieri, ritorno da Jungkook che non si è mosso da dove l'ho lasciato.
«Alzati» gli dico. Lui lo fa e dopo che gli ho dato il suo bicchiere, mi siedo e lo prendo per il polso, facendolo sedere sulle mie gambe.

FORBIDDEN MISTAKES || Taekook Where stories live. Discover now