Un re deve proteggere il proprio popolo. Queste erano le parole che suo padre, il precedente re di Џlsea, gli aveva sempre detto. Khell le aveva strette a sé, ponderando le sue decisioni in base a esse. Fin dalla sua nascita era stato addestrato a essere un re e un guerriero; molto gli era stato insegnato, dalla politica, alla spada, alle arti. Nessuno però, mai, gli aveva insegnato la perdita. Il fallimento più doloroso. Un fallimento sottoforma di corvi che gracchiavano alla Luna. Un re è come un Dio. Dalla più tenera età quelle parole gli erano parse veritiere. Renejk aveva consolidato la sua posizione sul trono di Amhon con la violenza e il sangue, andando contro ogni parola dei suoi consiglieri. Sapeva di essere nato per essere re e sapeva di essere un guerriero formidabile, la sua sete di guerra e combattimento pareva non avere fine. Perché trattenersi? Renejk si considerava vicino agli Dei e gli Dei, si sapeva, non avevano limiti. Lui voleva conquistare e prendere. Si sarebbe preso tutto, si sarebbe preso anche il Sole.