Una giornata(quasi) normale

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Owen aprì gli occhi. Si sentiva ancora stanco, ma si costrinse ad alzarsi. Mavi era partita la sera prima, e lui era tornato alla solita routine. Era domenica, quindi niente lezioni fortunatamente. Si lavò velocemente il viso e uscì dalla stanza, diretto alla piscina. Adorava sguazzare nell'acqua, lo trovava rilassante e liberatorio, specialmente senza nessuno intorno. La stanza era deserta, così si spoglio con poca voglia e si tuffò. Probabilmente tutti stavano ancora dormendo, anzi era strano che lui fosse già sveglio, in fondo erano appena le 09:30. La tranquillità non durò a lungo, dei rumori e delle voci gli fecero capire che altri volevano fare una nuotata. Poco dopo la porta si aprì ed entrò un gruppetto di ragazze che non lo notarono subito.
-"Dai sono sicura che ci divertiremo alla festa, poi ci sarà quel figo di Max del quinto anno, è la volta buona che ci limono."-
Le ragazze risero.
-"Max nemmeno ti considera, è già tanto se sa che esisti, figurati se ti limona."-
La ragazza bofonchiò qualcosa, ma senza prestare molto orecchio Owen uscì dall'acqua, e solo allora le ragazze lo notarono.
-"Professore...ci scusi non l'avevamo notata."-
Owen si asciuga i capelli, lasciandoli scompigliati.
-"Non importa, divertitevi."-
E si incammino verso la cucina, senza nemmeno vestirsi, ma rimanendo in costume e gocciolante di acqua.
Prima di uscire però sentì una delle ragazze sussussare ad un'altra.
-"Altro che Max, io mi farei volentieri lui, guarda che culo."-
Owen sorrise senza ribattere, e camminò spedito in cucina, dove trovò altri ragazzi intenti a fare colazione. Questi lo guardarono stranito, come se non, avessero mai visto nessuno in costume da mare, ma lui li ignoro e si fece una bella scodella di latte e cereali. Poco dopo entrarono Hope con le sorelle Saltzman.
-"Oh, ciao Owen. Tutto bene?"-
Owen bofonchiò una risposta, con la bocca piena di cereali. Mandò giù il boccone e riparlò.
-"Ciao cugina. Mai stato meglio, voi? Dormito bene?"-
Hope stava per rispondere, quando venne interrotta da Lizzie.
-"Oh una splendida notte, ma sarebbe stata migliore se qualcuno qui non parlasse nel sonno."-
E lanciò uno sguardo alla gemella.
Josie si fece rossa in viso.
-"Io non parlo nel sonno, smettila."- disse timidamente la ragazza.
Lizzie alzò gli occhi al cielo.
-"Si come no. Se potessero sentirti chiamarlo nel sonno, nemmeno loro riuscirebbero a dormire."-
Josie si fece ancora più rossa, mentre Lizzie rideva e Hope la ignorava.
-"Chi è che chiami Josie? Fai bei sogni?"-
Chiese il ragazzo incuriosito, versandosi altri cereali.
-"Ehy, hai intenzione di lasciarne anche per gli altri? Ne vorrei anche io grazie."-
Owen passò i cereali alla cugina.
-"Che c'è?! La colazione è il pasto più importante della giornata, e io la faccio abbondante."-
La ragazza si verso quei boschi cereali rimasti nella busta.
-"Ho notato, ti sei fatto fuori tutta la confezione, di nuovo."-
Owen scosse la mano.
-"Ssshhh. Sono curioso di sentire la storia. Allora Josie chi chiami?"-
La ragazza non rispose, e appena la sorella fece per parlare, le diede una gomitata leggera.
-"Io non chiamo nessuno."-
Poi si sedette in un angolo e fece colazione velocemente in silenzio, mentre Lizzie si mise vicino a lui.
-"Stai bagnando tutto il pavimento, eri in piscina? Io adoro nuotare, magari potremo fare qualche tuffo assieme qualche volta, ti andrebbe? Sono sicura che ci divertiremo."-
Owen rise, ricordando quando aveva insegnato ad Hope a nuotare. La cugina probabilmente ebbe lo stesso ricordo, perché sembrò quasi spaventata e lo guardò.
-"Non ti ho ancora perdonato. Mi hai quasi fatta affogare."-
Il ragazzo rise.
-"Ma hai imparato a nuotare, e anche bene."-
Lei lo fulminò con lo sguardo.
-"Mi hai lanciato in acqua urlando ~Hope scelgo te~. Mi hai traumatizzata, non sono più riuscita ad avvicinarmi ad una piscina per due anni."-
Il ragazzo rideva mentre la cugina gli rivolgeva parole poco gentili.
-"Però devi ammettere che grazie a me sei una perfetta nuotatrice."-
Disse lui facendole la linguaccia.
Lei alzò gli occhi al cielo, anche se sotto sotto sorrise.
-"Mai."-
Finalmente Josie si decise a proferire nuovamente parola.
-Dai Lizzie muoviti, abbiamo un sacco di compiti da fare, dobbiamo studiare la magia dei Gemini e..."-
Ad Owen scattò qualcosa in testa.
-"Ragazze, voi siete sifoni giusto? Ho un favore da chiedervi."-
Le gemelle si guardarono tra loro, per poi spostare lo sguardo su di lui.
-"Cosa ti serve."-
Il ragazzo si alzò e si avvicinò a loro.
-"Ecco è probabile che abbia, in maniera del tutto accidentale, scatenato una maledizione su di me, ma io non riesco a sentirla. Perciò mi chiedevo se voi potevate fare un tentativo e dirmi se c'è della magia oscura che mi circola in giro."-
Hope lo guardò preoccupata.
-"Sei maledetto? Perché non me lo hai detto subito, ne hai parlato con Alaric? Zia Freya che dice?"-
Owen scrollò le spalle.
-"Ho detto che forse sono maledetto, eh no non l'ho detto a nessuno. E non lo farò finché non ne avrò la certezza. Ora forza ragazze, sondatemi tutto."-
Le gemelle si guardarono tra loro, Lizzie sorrideva e Josie arrossiva, ma entrambe posarono una mano sul suo petto.
Owen sentì la magia delle ragazze attraversargli il corpo per qualche secondo, poi più nulla.
Josie lo guardò negli occhi.
-"Non c'è nessuna magia che sta agendo su di te. Stai benissimo."-
E il suo sguardo passò per un secondo su tutto il corpo del ragazzo.
-"Ovviamente potremmo fare dei controlli molto più...approfonditi. Josie dovrà studiare tutta la sera, quindi avremmo la mia camera tutta per noi. Per questo tipo di incantesimo serve...un posto tranquillo."-
Owen alzò un sopraciglio.
-"Ehm...grazie credo, ma no grazie. Se ci fosse qualcosa lo avreste già percepito. Ora sto meglio, posso anche andare a vestirmi. Ci si vede cugina."-
E si fiondò nella sua camera. Li, da solo, fece un grosso respiro.
~Le gemelle hanno detto che stai bene, quindi puoi anche tranquillizzart.~
Pensò ad alta voce. Ma il suo sguardo cadde sulla bruciatura che aveva al braccio. L'aveva nascosta con la magia, per evitare troppe inutili domande. Ma forse Hope aveva ragione, doveva parlarne con qualcuno. Qualcuno che conosceva la magia. Doveva parlarne con Freya. Così prese il telefono e la chiamò.
-"Pronto, Owen? Che bello sentirti, pensavo ti fossi dimenticato di tua madre. Come stai?"-
Owen sorrise sentendo la sua voce.
-"Ciao, mamma. Sto bene, anche per me è bello sentirti. Senti, mi chiedevo se potessi passare per un saluto. È un buon momento o gli zii sono occupati con un'altro acerrimo nemico mortale della famiglia?"-
Freya rise.
-"No no, è tutto tranquillo. Persino troppo, sarebbero tutti felici di vederti."-
Owen prese le chiavi della macchina.
-"Perfetto, parto subito. Sto tornando a casa."-

QUALCHE GIORNO DOPO

Mavi arrivò in Egitto, il viaggio fu noioso e monotono, ma le diede la possibilità di fare altre ricerche. Non che servissero, non scoprì nulla sul Grimorio. Era come se ogni popolo antico avesse avuto paura anche solo a trascrivere di esso. I risultati migliori furono qualche accenno a qualcosa di molto antico e potente, ma nient'altro. Faceva caldo, il deserto non era certo un luogo di villeggiatura, ed erano ormai due ore che era in cammino. Bevette qualche sorso d'acqua e si asciugò il sudore, e la vide. Nonostante la lontananza si stagliata chiara e maestosa.
La piramide di Giza.

Cursed Bloodline - ApocalypseWhere stories live. Discover now