Vecchie Conoscenze

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-"Mavi,mi serve il tuo aiuto."-
Queste furono le prime parole di Owen l'indomani mattina. Dopo la cena in famiglia durata fino a tardi con festeggiamenti vari e nessuna pugnalata, tutti piano piano si ritirarono nelle proprie stanze. Owen e Hope sarebbero partiti per la scuola Salvatore l'indomani mattina presto. La stanza del ragazzo era esattamente come la ricordava.
-"Mio caro Owen, saresti perso senza di me. Cosa ti serve stavolta?"-
Il ragazzo sorrise.
-"Mi serve il tuo bel cervellino, forse ho una sfida adatta a te."-
La ragazza borbotta qualcosa.
-"Mmm, così mi stuzzichi. Arriverò il prima possibile."-
Owen confidava in lei e nella sua vastissima conoscenza delle lingue per tradurre il grimorio. Poco dopo bussarono alla porta.
-"Tesoro, sei pronto?"-
Freya si affacciò alla porta.
-"È quasi ora di andare, o farete tardi. Hope è già pronta in salotto."-
La donna entrò nella stanza, guardando il ragazzo senza distogliere lo sguardo.
-" Che c'è? Ho qualcosa il faccia?"-
Freya scosse la testa sorridendo.
-"Non so se lo sai, ma sono così fiera di te."-
Owen la guardò negli occhi, stupito da quella frase così improvvisa.
-"Mamma..."-
Prima che potesse dire altro, la strega lo abbraccio forte.
-"Ti voglio bene figlio mio. Ora sarà meglio andare prima che ci vengano a prendere con la forza."-
Si asciugò una lacrima che le rigava il volto e scesero insieme di sotto. Tutti stavano aspettando Owen per gli ultimi saluti, che furono abbastanza veloci. In fondo erano solo a qualche ora di auto.
Sali in auto seguito da Hope e si misero in viaggio, arrivando giusto poco prima dell'inizio delle lezioni. La mattina per Owen passò velocemente, fece lezione in maniera forse un po sbrigativa, poiché il suo pensiero c'era altrove. La mattina, prima di partire, aveva preso con se l'Antico Grimorio che sua madre gli aveva chiesto di tradurre, e lui non riusciva a pensare ad altro che a quello. Così, non appena suonò la campanella si fiondò nella mensa a pranzo, portando con se il Grimorio per dargli un occhiata rapida iniziale. Era davvero molto antico, eppure in perfette condizioni, forse per via di qualche incantesimo. Non aveva bisogno di tradurlo però, per sapere che conteneva magia oscura. Questa straripava letteralmente dalle pagine,qualsiasi stregone con un po di esperienza era in grado di percepire il male fuoriuscire dal libro. Il pranzo passò velocemente. Era troppo preso dal libro per pensare a mangiare. Si chiuse nella sua stanza, accanto ad una pila enorme di libri nella speranza di capire in che lingua fosse scritto quel dannato libro. Le ore passarono, la pila di libri si fece sempre più piccola fino a sparire, ma ancora nessuna corrispondenza. Nessuna lingua, neppure quelle antiche più di mille anni erano utili per tradurre quelle pagine. Forse gli era sfuggito qualcosa, o forse quel Grimorio era ancora più antico. Eppure non gli veniva in mente nessuno stregone a cui potesse appartenere. Se il potete che percepiva dal libro era così grande, doveva per forza appartenere a qualcuno di altrettanto potente, ma non aveva trovato nessuna informazione in merito. Era frustrato, e anche un po arrabbiato,per quel clamoroso buco nell'acqua. Stava per andare in escandescenza quando con la coda dell'occhio vide qualcosa. Si voltò e nella penombra della stanza vide una figura, alta e snella, fissarlo in silenzio. Il buio gli impediva di vederlo in volto, eppure quella figura gli metteva soggezione.
-"Tu chi sei? Non ti ho sentito entrare. Per i colloqui è ancora presto, torna tra un paio di mesi."-
La figura, inclinò leggermente la testa, senza muoversi.
-"Interessante.Tu riesci a vedermi."-
Owen non capì cosa intendesse.
-"Perché, non dovrei?"-
La figura lo ignorò.
-"Hai già iniziato ad assorbire il potere del mio Grimorio Nero, forse per questo puoi vedermi. Affascinante."-
L'uomo sorrise, e questo fece accapponare la pelle al ragazzo.
-"Di che cavolo stai parlando? Io non sto assorbendo niente da nulla. Si può sapere tu chi stracavolo sei?"-
Owen, stufo di quella situazione, si avvicinò alla figura afferrandola per la camicia, ma non riuscì a smuoverla nemmeno di un millimetro, neppure usando tutta la sua forza. Quella figura sorrise ancora, afferrando piano il braccio di Owen, e questo inizio a bruciare. Era come essere stretto in una morsa infuocata, e a niente valevano i suoi sforzi di lasciare la presa. Quella figura, così magra e sottile, era incredibilmente più forte di lui.
-"Non è ancora giunto il momento. Quando i miei fratelli e le mie sorelle saranno risvegliati, noi ci incontreremo di persona, Owen Mikaelson. Dormi bene."-
E detto questo, lo scagliò con grande forza contro il muro e... Si svegliò. Owen si svegliò con un urlo e saltando via dalla sedia, il fiato corto e il volto madido di sudore. Si guardò intorno ma di quella figura nessuna traccia, accese tutte le luci ma niente. Si sedette sul letto per cercare di riprendere fiato, ma fu distratto da una fitta al braccio. Era bruciato. Il punto in cui quella figura lo aveva afferrato in sogno, quell'esatto punto era totalmente bruciato. Com'era possibile? Subito il suo sguardo andò sul Grimorio Nero, ma ora non percepiva nessun potere fuoriuscire da esso. Come aveva detto? "Hai iniziato ad assorbire il potere del mio Grimorio Nero". Che cavolo voleva dire? Cosa diavolo era quel libro?

Cursed Bloodline - ApocalypseWhere stories live. Discover now